Roccaraso presa d’assalto, stravolta e devastata nell’ultimo fine settimana da un’invasione di 220 pullman e 10mila persone. Il sindaco Francesco Di Donato ha chiesto aiuto al prefetto Giancarlo Di Vincenzo e oggi all’Aquila ci sarà una riunione del Comitato provinciale dell’ordine pubblico. Turismo usa e getta, sfrenati dilettanti dello sci che hanno causato tre feriti sulle piste, ressa da goliardia cafona affogata tra rifiuti e mancanza di educazione, con il blocco per sei ore della statale 17 di quella parte dell’Abruzzo. Il sindaco di Roccaraso ne fa una questione di ordine pubblico, chiede l’intervento preventivo delle forze dell’ordine e si prepara a disporre il traffico a targhe alterne nel prossimo fine settimana. Ma dietro questo sconvolgimento senza precedenti della quiete della località abruzzese che, in tempi normali, non conta più di 1500 residenti, si nasconde, ma non tanto, lo strapotere incontrollabile e incontrollato degli influencer nostrani, sponsor sui social della «gita da sogno» a Roccaraso. Una, in particolare, Rita De Crescenzo, 46enne del Pallonetto di Santa Lucia, viaggia ormai con 1,7 milioni di follower su TikTok e 400mila su Instagram. Da un paio d’anni ha creato un brand, ha aperto un negozio dove vende suoi gadget, spacciando napoletaneria a go go. A dimostrare quale sia diventato il suo potere di influenza, è stato il week end di massa a Roccaraso, che ha promosso con la sua immagine professionale di influencer in sinergia con alcune agenzie di viaggio napoletane. Costo di non più di 20-30 euro a testa, colazione a sacco, oltre 200 pullman per una gita tutta urla e canti sfrenati, all’insegna del caotico divertimento. Tutti a seguire l’abile utilizzatrice di uno strumento diventato fonte di potere, ancora non sfruttato in pieno nelle sue potenzialità dai risvolti inimmaginabili. La volgarità degli influencer made in Naples muove la risata e l’equazione successiva è la conquista di simpatia e consensi. L’effetto finale è la notorietà acquisita, che si moltiplica a catena, tra iniziali passaparola e milioni di contatti in Rete. Gli anonimi follower, che si fanno massa manovrabile e amano farsi plagiare senza rendersene conto.
Quanto possa diventare devastante il potere degli influencer nostrani lo si è visto assai bene lo scorso fine settimana a Roccaraso. È bastato che Rita chiamasse a raccolta, decantando il divertimento possibile sull’Aremogna e in Abruzzo dove già due anni fa fece faville e contatti con storie in successione postate su TikTok in giacca a vento rosa, per muovere migliaia di persone. In fondo Rita De Crescenzo ha sfruttato con abilità le potenzialità che l’uso senza freni di dialetto, volgarità e immagini da folkloristica “napoletaneria” offre sui social. E il vero problema è che tutto questo ha un pubblico e raccoglie milioni di consensi. Un mercato pseudoculturale sfruttato anche da un altro napoletano, Donato De Caprio. Partendo da una sua salumeria alla Pignasecca, al posto del «pazzariello» interpretato da Totò in «Napoli milionaria» che a voce e musica pubblicizzava nel quartiere negozi e attività, ha maneggiato il grande strumento del secolo: i social, che valgono milioni di «pazzarielli». Di follower su TikTok De Caprio ne ha raggiunti quasi 4 milioni, partendo dal pubblicizzare i suoi panini «con mollica o senza». Milioni di contatti, curiosi e turisti a visitare la salumeria diventata famosa e, come si dice, diventata «virale» in tutt’Italia. Da qui fatturati in crescita e l’inaugurazione di altre salumerie. Un altro brand nato da una frase, una voce, una formula che solo il rimbalzo dello spot social fai da te riesce a produrre, se si utilizza il florido mercato della folkloristica napoletaneria, che sembra affascinare e trascinare tutti verso il basso, in contrasto con la napoletanità fatta di storia e cultura.
Gli influencer nostrani spacciano pseudo-cultura napoletana che sui social diverte in tutt’Italia diventando macchietta. La napoletaneria si fa affare, fa fatturati, arricchisce chi sa esprimerla con spontaneità perché la possiede in profondità. Un potere che può avere effetti pericolosi, se riesce a bloccare per una giornata intera Roccaraso, la statale 17, creando difficoltà serie allo smaltimento di rifiuti nella tranquilla località abruzzese. TikTok spadroneggia, crea sbracati personaggi fai da te che offrono volgarità, eccessi, provocazioni. La napoletaneria qui spadroneggia e si offre ai riflettori privi di filtro di milioni di appassionati fruitori, i follower che seguono gente dal condizionamento incontrollabile. Si è visto sabato quanto TikTok possa contribuire a muovere masse eterogenee, condizionarle, spingerle a comportamenti che seguono indicazioni e esempi degli influencer, diventati imprenditori di se stessi con brand e fatturati. Un fenomeno inarrestabile, legato all’evoluzione dei social e soprattutto all’invasione su TikTok di un pubblico e di personaggi che esprimono il becero, l’eccesso in basso. Inutile meravigliarsi, poi, se a questa crescita social di seguiti e potere corrisponda il calo del 2,3 per cento di vendite di libri. È la società di TikTok.
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