il proprietario e la moglie rinviati a giudizio

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La vicenda che ha coinvolto il Lido Costadoro di Sperlonga, noto stabilimento balneare della zona di Bazzano, ha fatto un nuovo passo in avanti con il rinvio a giudizio di Alberto Del Vecchio, proprietario del lido, e sua moglie Claudia Pollio, rappresentante legale dell’Associazione sportiva dilettantistica “DV Motorsport Asd”. L’accusa per entrambi riguarda il reato di estorsione in concorso, per fatti avvenuti tra giugno e agosto 2019. La decisione è arrivata il 28 gennaio 2025, con l’udienza preliminare tenutasi presso il Tribunale di Latina.

Il cuore dell’accusa: estorsione e condizioni vessatorie

Secondo le indagini coordinate dal pm Andrea D’Angeli, Del Vecchio e Pollio avrebbero posto in essere un vero e proprio atto estorsivo ai danni di tre gestori di stabilimenti balneari: Monia Maggiacomo del “Blue Lagoon Bay”, e i titolari di “Roccia dei Falchi” e “Lido Baia delle Sirene”. Il crimine si sarebbe verificato all’interno dell’area parcheggio di Bazzano, una zona che veniva concessa in locazione per la stagione estiva.

L’accusa sostiene che i due indagati abbiano imposto delle condizioni contrattuali vessatorie, minacciando di risolvere la locazione e di procurare danni ingenti ai lidi se non fossero stati accettati pagamenti extra. Questi includevano una somma di 10 euro per ogni macchina in eccesso rispetto al numero stabilito dai contratti, e il versamento di denaro a favore della “DV Motorsport Asd” di Claudia Pollio, come sponsorizzazione. L’esistenza di tali somme non era prevista dai contratti originali, facendo emergere l’intento di estorcere denaro da parte degli indagati.

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L’indignazione delle parti offese: una lotta contro l’intimidazione

Le parti offese, che si sono costituite come parti civili nel processo, hanno espresso il loro dissenso e la loro frustrazione per l’accaduto. In particolare, Maggiacomo e gli altri gestori di stabilimenti balneari, insieme all’associazione antimafia Antonino Caponnetto, si sono battuti per denunciare un sistema di pressioni e minacce che danneggiava non solo le attività commerciali, ma anche la serenità e la sicurezza delle imprese locali. La vicenda ha suscitato l’interesse di molti, suscitando anche un ampio dibattito pubblico.

Il contesto legale e amministrativo complesso di Sperlonga

Questa storia si inserisce in un contesto più ampio di controversie legali e amministrative che riguardano Bazzano e l’accesso alla spiaggia. La situazione non è solo di natura penale, ma anche amministrativa, come dimostrano le decisioni prese dal Consiglio di Stato e dal Tar Lazio. Ad esempio, nel maggio 2024, il Consiglio di Stato ha rigettato un appello che chiedeva l’annullamento di un’ordinanza comunale che imponeva la rimozione dei cancelli e delle barriere che ostruivano l’accesso alla spiaggia di Bazzano.

Questa ordinanza, che è stata oggetto di contestazione da parte dei Del Vecchio, ha visto l’affermazione del “Comitato per lo sviluppo della Marina di Bazzano”, che ha lottato per garantire l’accesso libero alla spiaggia. La questione è stata ribadita anche nelle recenti delibere comunali che hanno cercato di ripristinare l’accesso al litorale. Nonostante la resistenza da parte dei gestori del lido, il tribunale ha dato ragione a chi chiedeva un accesso libero e non ostacolato alla zona balneare.

Un clima di tensione che non accenna a placarsi

Il conflitto in atto a Bazzano non è solo una questione legale. Le tensioni tra i diversi attori coinvolti – dai proprietari dei lidi alle amministrazioni locali – riflettono un malcontento crescente tra i residenti e i commercianti della zona. L’accesso libero e senza ostacoli alle spiagge è una battaglia che va oltre il singolo caso di estorsione, rivelando un più ampio disagio che coinvolge la gestione delle risorse naturali e la convivenza tra le attività economiche e i diritti dei cittadini.

Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato di Latina ha segnalato alla Procura altri episodi di arbitraria interdizione dell’accesso alle spiagge, segno che la situazione a Sperlonga continua a essere un terreno di scontro, sia legale che sociale. Questo scenario complesso rende chiaro che le controversie in atto nella località potrebbero avere ulteriori risvolti, alimentando un clima di incertezza e instabilità.

Un futuro incerto per Sperlonga e Bazzano

Mentre il rinvio a giudizio dei due indagati segna un capitolo importante nella vicenda, resta da vedere come evolveranno i procedimenti legali e amministrativi che stanno definendo la destinazione e la gestione della spiaggia di Bazzano. Con la crescente attenzione pubblica e l’entrata in scena di diverse associazioni e comitati, il futuro della zona potrebbe subire cambiamenti significativi, influenzando le attività turistiche e la qualità della vita per i residenti. La battaglia per l’accesso libero alla spiaggia è tutt’altro che conclusa e promette nuovi sviluppi nelle prossime udienze e decisioni amministrative.



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