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Come previsto dal T.U. Ambientale ex art. 242 D.Lgs 152/2006, il Comune di Altamura, rappresentato dal Sindaco come autorità sanitaria locale, a cui è demandato la tutela all’incolumità e della salute pubblica dei cittadini, ha assunto la responsabilità, assieme al Dirigente del III Settore Arch. Giovanni Buonamassa ed in concerto con la dott.ssa Antonietta Riccio, Dirigente del Dip. Ambiente, Paesaggio e Qualità Urbana della Regione Puglia (Sez. Ciclo Rifiuti e Bonifiche) di procedere all’assunzione di responsabilità della prima fase operativa della messa in sicurezza e del ripristino ambientale per giungere alla chiusura definitiva della discarica di Altamura, in contrada Le Lamie.
A seguito dell’iter molto lungo che è durato anni e a chiusura dello stesso, il Dirigente della Città Metropolitana ing. Giampiero Di Lella ha emesso l’ordinanza n.1 del 05/07/24 con cui ha disposto a soci e amministratori delle società riconducibili alla gestione della discarica di Altamura in località “Le Lamie”, di procedere secondo quanto previsto dall’art. 244 del T.U. Ambientale. La stessa ordinanza è stata notificata alla curatela fallimentare.
Pur essendo pendenti ricorsi sia al TAR che al Consiglio di Stato da parte dei predetti soggetti responsabili, il Sindaco di Altamura e il Dirigente del III Settore con grande senso di responsabilità, dopo vari incontri e una conferenza di servizi, hanno sottoscritto un verbale di intesa con la Regione Puglia, nella persona della Dirigente dott.ssa Riccio.
Nello stesso si è preso atto dell’impegno economico assunto dalla Giunta Regionale, che ha stanziato risorse pubbliche per 75 milioni di euro (DGR. 497 del 22/04/24) correlati a quattordici siti di ex discariche, fra cui quella di Altamura, classificata al quarto posto per indice di priorità d’intervento.
Il Decreto di Giunta Regionale individua anche gli enti pubblici beneficiari dei finanziamenti, che di fatto devono programmare ed eseguire, sotto la regia della Regione, tutte le attività e i lavori necessari alla chiusura definitiva del sito.
L’impegno assunto dal Comune è quello di predisporre la presentazione di uno studio e di un programma per un piano di messa in sicurezza, nonchè sorveglianza e controlli previsti dal D.Lgs 36/2003 e dal Regolamento UE 2021/1058 del sito, che i gestori avrebbero dovuto predisporre successivamente alla chiusura, approvata dal Consiglio Comunale nel 2007 e decretata dalla Regione a marzo del 2008, dell’impianto della discarica “Le Lamie” di Altamura.
Quindi, in conformità con quanto previsto dal DGR. 497/2024 e dal DGR. 1263/2024, si è concretizzato il protocollo d’intesa con la Regione, dopo la validazione da parte dell’ARPA Puglia dei dati rinvenenti alle analisi effettuate sul sito. Su tutte le proposte progettuali e le operazioni previste saranno sottoposte all’approvazione del Comitato tecnico di sorveglianza della Regione. Al momento è stato concesso un finanziamento di 150mila euro, con Determina Dirigenziale n. 289/2024 per poter individuare i progettisti e le attività di messa in sicurezza dell’impianto.
Si informa la cittadinanza che, finora, sono stati finanziati, in varie tranche, 2 milioni e 568mila euro, di cui 1 milione e 600mila euro anticipato dalla Regione, a cui il Comune di Altamura ha aggiunto 968mila euro di risorse proprie utilizzate soprattutto per svuotare i pozzi del percolato, ove sono presenti migliaia di metri cubi di liquido, nonché lo svuotamento di altre vasche di raccolta di acque meteoriche, la sistemazione della recinzione circostante il sito, il posizionamento di impianto per l’estrazione del biogas. Si è anche proceduto nel rifacimento di alcune linee elettriche danneggiate, sistematicamente si esegue lo sfalcio dell’erba circostante il sito, per evitare potenziali incendi.
Il Comune, anche in nome e per conto della Regione, sta procedendo a richiedere il ristoro delle somme in virtù del principio “chi inquina paga”. Nel frattempo, di concerto con l’ARPA Puglia, unico ente riconosciuto e deputato alle verifiche ambientali, si è proceduto al prelievo di campioni di liquido di percolato, di campioni di acque e liquidi presenti nei pozzi spia, al fine di verificare la presenza di matrici inquinanti nelle acque sotterranee e di accertare eventuali contaminazioni.
Si precisa che la discarica è sottoposta al sequestro preventivo da parte dell’autorità giudiziaria (Procura della Repubblica di Bari), che ha affidato ai Carabinieri del N.O.E. (Nucleo Operativo Ecologico) il compito di monitorare le operazioni in corso, verificando anche l’accesso al sito che viene consentito esclusivamente al personale e alle imprese addette ai lavori, tutto preventivamente autorizzato dalla Procura.
Di tutti i passaggi e le interlocuzioni, che si sono susseguite con i soggetti competenti coinvolti, è stata informata la Procura della Repubblica di Bari, nel pieno rispetto delle norme vigenti.
“Trattasi di un’opera complessa – dichiara il Sindaco Petronella – e osiamo dire colossale poiché la discarica si estende per oltre 75mila metri quadri, ove sono stati insilati oltre 1 milione di tonnellate nei circa venti anni di esercizio.
I lavori della messa in sicurezza avranno una durata prevista di almeno cinque anni. Effettuate tutte le verifiche sarà emesso, da parte della Regione Puglia, il provvedimento di chiusura definitiva dell’impianto; in seguito, scatterà, così come previsto per legge, la cosiddetta post-gestione che avrà una durata di trent’anni, al fine di monitorare costantemente il controllo della situazione e quindi la fase di mineralizzazione-inertizzazione completa dei rifiuti presenti nella discarica. Lo stanziamento regionale di 75 milioni è il primo passo da parte della Regione Puglia.
La sottoscrizione dell’accordo è un passaggio indispensabile per procedere realmente alla messa in sicurezza del sito e ripristino ambientale per giungere alla chiusura definitiva, al fine di garantire tranquillità all’intera popolazione. Ci rendiamo conto che i fondi regionali non sono sufficienti per tutti i quattordici siti individuati, ma sappiamo che l’impegno assunto dal Presidente Emiliano è quello di procedere con ulteriori risorse”.
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