PIANENGO – Il ragazzino frequenta la scuola media di Sergnano, si muove su una carrozzina e non riesce a parlare. Prima d’ora non poteva quindi comunicare con gli altri. Prima cioè di scoprire l’esistenza di un software di sintesi vocale, denominato Logos, progettato da un 34enne insegnante di Scienze, il lodigiano Daniele Ferrari. «Do supporto alle persone senza voce – spiega il professionista che oltre a insegnare lavora in una piccola software house –, il mio è un progetto sociale. Software di questo tipo ne esistono in commercio, ma sono costosissimi. Io lo do a titolo gratuito alle persone senza voce, ragazzi o adulti. Il medico Giuseppe Leocata mi supporta a livello scientifico, spiegandomi i problemi che ci sono dietro a ciò che io vedo».
Ferrari illustra cosa ha sperimentato con l’alunno pianenghese: «Il software è una web application, che si raggiunge da qualsiasi dispositivo. È presente un sistema per la comunicazione aumentativa. I suoi docenti inseriscono delle immagini, nelle griglie, che associano poi a delle frasi. Faccio un esempio: se l’ambito di comunicazione è quello della colazione, appaiono immagini di croissant, dove il ragazzo può scegliere se vuole quello alla crema, piuttosto che al cioccolato o alla marmellata, e scegliere la bevanda calda. Al termine delle scelte, esce una frase ad alta voce». L’alunno pianenghese possiede le facoltà cognitive pur avendo una disabilità vocale, ma lo si può rendere autonomo in diversi contesti. «Ogni caregiver può produrre griglie – prosegue Ferrari – per aumentare i contesti di indipendenza. Il software deve adattarsi alle sue capacità. Il ragazzo ha un tablet, vede l’immagine e pigia il bottone che vuole».
Daniele Ferrari
Ferrari è stato contattato dalla madre dell’alunno, che ha letto un articolo che parlava appunto del software. «L’ha comunicato alla dirigente scolastica Ilaria Andreoni e lei mi ha contattato. Il programma è già stato utilizzato da cinque persone. Ha un’interfaccia per la scrittura e uno per la comunicazione aumentativa attraverso le immagini. Di recente lo abbiamo utilizzato è stato per un 50enne di Piacenza, che a causa di un’ischemia che lo ha colpito tre anni fa, è disfagico, non riesce a parlare e muove le mani a fatica. Siamo andati a casa sua e siamo riusciti a progettare un joystick particolare che l’uomo riesce a muovere, selezionando così sullo schermo la parola da scrivere. Grazie al sintetizzatore la frase viene trasformata in voce. Erano tre anni che questa persona non riusciva a parlare con sua moglie e adesso, invece, lo può fare, senza l’aiuto di nessuno».
Dopo essere stato contattato dalla mamma del ragazzino pianenghese, Ferrari è entrato in classe e ha studiato una soluzione per consentire anche a lui di parlare: un braccio mobile incollato alla carrozzina gli consentirà di selezionare l’immagine associata a una parola e il software la trasformerà in voce. «Tutto questo — conclude Ferrari — non sarebbe possibile senza l’aiuto delle persone vicine a chi soffre di disturbi comunicativi: sono loro a conoscere meglio i loro bisogni e spesso trovano più facilmente le strategie per aggirare l’ostacolo alla comunicazione. Noi modifichiamo Logos sulla base dei loro suggerimenti, agevolando l’accettazione dell’ausilio».
Ilaria Andreoni
LA PRESIDE: «ANTIDOTO CONTRO L’ISOLAMENTO»
SERGNANO – Ilaria Andreoni, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Primo Levi, parla con entusiasmo dell’introduzione del software elaborato dal lodigiano Daniele Ferrari per aiutare la comunicazione di un alunno della scuola media di via Binengo con disabilità vocale. «È una bella esperienza, che speriamo di riuscire a replicare con altri ragazzi che possono avere problemi nella comunicazione. È la prima volta che sperimentiamo questo ausilio».
Far sapere che esiste e che è efficace, può aiutare anche altre famiglie che si trovano a dover fare i conti con un problema analogo. «È giusto che si sappia che la tecnologia può aiutare. Ferrari è stato molto disponibile e ha spiegato alle insegnanti cosa fare. Quando incontro questo ragazzo, lui mi saluta servendosi appunto di questo software. È molto semplice da utilizzare ed è molto funzionale per lui. Tutti dovrebbero avere la possibilità di usufruire di questo importante ausilio, perché può davvero aiutare tante persone».
Raccontare la storia di questo alunno e descrivere quando realizzato da Ferrari ha appunto lo scopo di far sapere che esiste uno strumento che può migliorare la vita di altre persone. Una delle cose importanti, perché il software abbia efficacia, è che gli assistenti ad personam di questi alunni con questa forma di disabilità e i loro insegnanti abbraccino il progetto, ci credano e aiutino l’alunno a metterlo in pratica. Il software può essere utilizzato anche per gli stranieri, come del resto verrà fatto a breve per togliere dall’isolamento un sordomuto di nazionalità araba.
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