Il Ministro Nordio contro i giochi di ruolo in Parlamento, intervengono giocatori e associazioni

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Ministro Nordio sui giochi di ruolo «hanno provocato danni psicologici e suicidi». Arriva la risposta di Federludo.

In questo articolo si farà più volte riferimento a casi di suicidio, di cui verranno anche raccontate vicende e modalità. Sconsigliamo il proseguimento ai lettori più sensibili.

Pochi giorni fa, durante una replica alla Camera, da parte del Ministro alla Giustizia Carlo Nordio, nei confronti di alcune dichiarazioni delle opposizioni, un passaggio dell’intervento non è passato inosservato. Il focus della discussione verteva sui suicidi e sulle misure governative che il Direttivo meloniano avrebbe adottato, nel tamponare questo triste fenomeno.

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Ruolare è pericoloso?

Nel suo intervento (video qui), l’ex magistrato Nordio, parlando di vuoti normativi, pronuncia la seguente frase:

« […] ci sono dei vuoti normativi nei confronti dei giochi di ruolo, che nessuno conosce, ma che hanno provocato tutta una serie di danni psicologici, anche di suicidi, tra i ragazzi e nessuno ne ha mai parlato».

Questa dichiarazione ha provocato due tipi di reazioni, sia da parte di chi ha voluto ricordare dei passaggi della carriera giuridica di Nordio, che hanno finito proprio per intrecciarsi col gioco di ruolo, sia da parte di Federludo, la Federazione Italiana delle Associazioni Ludiche, che ha risposto alle dichiarazioni con un esaustivo comunicato.

Quando Nordio difese il gioco di ruolo

Non vogliamo certamente pensare che un ex magistrato come Nordio, dalla lunghissima e travagliata carriera, ricordi esattamente ogni imputato di cui abbia preso le parti. Andando a restringere il campo però, proprio sull’argomento relativo al gioco di ruolo, emerge un dettaglio che a molti non è passato inosservato e che è stato ri-tirato fuori da un utente di Reddit.

Carlo Nordio
Nordio si è contraddetto? Non proprio

La vicenda ebbe inizio quando, il 25 maggio del 1996, un ragazzo che chiameremo soltanto Roberto, si tolse la vita. Sembrava un giorno come tanti altri: Roberto tornava a casa da scuola, dopo una giornata in cui aveva ricevuto un brutto voto in una verifica di chimica. Dopo poco, Roberto lascia la casa dei genitori e si addentra in un bosco vicino casa. Verrà ritrovato impiccato a un albero. Aveva 19 anni.

Il caso fece estremo clamore, non solo a Spinea (VE) e dintorni, ma si espanse a macchia d’olio, a causa di un dettaglio che venne tirato fuori dall’avvocato Giuseppe Faraon. Nella strenua ricerca di un colpevole a un gesto così estremo, l’avvocato Faraon puntò il dito proprio sui “giochi di ruolo”, sottolineando quanto Roberto fosse addentro alla questione “tanto da essere un master”.

Anche se si trattava di un suicidio, l’allora magistrato Carlo Nordio reputava “doveroso” approfondire eventuali ipotesi di reato (poi non riscontrate), per via di modalità del suicidio che vennero definite “complicate e insolite”. Ma l’ipotesi dell’avvocato Faraon sui giochi di ruolo continuava a persistere e, proprio in quel caso, Nordio pronunciò una frase che, riletta oggi, fa quantomeno riflettere:

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Saldo e stralcio

 

«Incolpare i giochi di ruolo sarebbe ingiusto: è come dare la colpa alla nebbia se si ha un incidente mentre si corre in macchina»

Carlo Nordio magistrato
Cosa intendenva il magistrato Nordio?

Il sottotesto di tale dichiarazione, potrebbe tranquillamente essere quello per cui, se approcciati con misura, i giochi di ruolo non rappresentano un pericolo. Ciò che erroneamente si può pensare però, è che Nordio con questa dichiarazione, scagioni i giochi di ruolo da qualunque responsabilità in senso assoluto.

L’allora magistrato infatti, rifletteva con questa sua dissertazione, solo e soltanto sul caso specifico, riportando poi un esempio, in cui la nebbia rappresenta comunque un elemento di disturbo dell’eventuale guidatore che decide di correre, magari oltre i limiti, in auto. In altre parole: per Nordio già all’epoca, il gioco di ruolo non era la causa primaria della morte di Roberto, ma come la nebbia per il guidatore, poteva rappresentare un elemento di disturbo.

La vicenda può essere letta da due punti di vista: da un lato, si potrebbe dire che Nordio abbia difeso il gioco di ruolo, sebbene solo nel caso specifico; dall’altro, si potrebbe vedere il gioco di ruolo come elemento di disturbo, che non è ciò che causa il danno ma è ciò che rende più complicato evitarlo.

Di sicuro, le dichiarazioni alla Camera hanno dato un’idea più limpida di quella che è la concezione di Nordio sul gioco di ruolo e, proprio in risposta a queste, non ha tardato ad arrivare l’autorevole risposta di Federludo.

Il comunicato di Federludo

Federludo – Federazione Italiana delle Associazioni Ludiche, ha voluto rispondere alle dichiarazioni di Nordio in maniera quanto più esaustiva possibile. Per chiunque voglia leggere il comunicato nella sua interezza, può farlo da questo link .Vi riporteremo degli estratti, per farvi capire la posizione della Federazione a riguardo.

Il focus del comunicato diventa subito l’attenzione alla salute mentale e l’influenza del gioco in ruolo in questa. Di questo argomento, vi avevamo parlato anche noi in tempi non sospetti (articolo qui). Federludo dunque chiarisce subito che:

“Il Gioco di Ruolo, oltre ad essere una forma di intrattenimento sana e parificante, è anche uno
strumento educativo e di sviluppo personale riconosciuto a livello internazionale”.

Continua poi, riportando un articolo di ricerca della rivista “Psychology Research and Behavior Management” e contestualmente un video del Dott. Alan Mattiass. In entrambi i documenti, vengono presi in esame i tanti aspetti positivi del gioco di ruolo come “la crescita personale, le competenze sociali e il benessere psicologico e ancora, si afferma che vengano favoriti “il pensiero critico, la risoluzione dei problemi e la creatività”.

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In risposta diretta a Nordio, viene affermato dapprima che:

“Esattamente al contrario di ciò che ha enunciato il Ministro Nordio, i Giochi di Ruolo nascono proprio come supporto alla salute mentale”

e come nota conclusiva:

“Le parole pronunciate dal Ministro Carlo Nordio rischiano di creare un’immagine distorta di una pratica che, al contrario, sta avendo un impatto profondamente positivo su milioni di persone nel
mondo”.

Vi è però un aspetto dell’intervento di Nordio, con cui Federludo si dice favorevole ovvero quello relativo alla presenza di vuoti normativi riguardo al mondo ludico. Proprio in relazione a ciò, Federludo ha avviato ormai da tempo una collaborazione col Forum del Terzo Settore per “far riconoscere il ruolo fondamentale delle associazioni ludiche a livello istituzionale, per ottenere una posizione normativa ed il giusto riconoscimento del valore sociale che queste associazioni producono in moltissimi ambiti del vivere quotidiano”.

Una vicenda dalle tantissime sfaccettature, che può essere letta da vari punti di vista e che porta con sé diverse implicazioni, da quelle che sembrano più dei brain-fart giuridici fino a effettive problematiche che, come spesso accade, vengono ignorate per poi essere tirate fuori, solo nel momento in cui diventa necessario evocare un capro espiatorio. La speranza è che organi più competenti, riguardo al mondo del gioco di ruolo e non solo, riescano ad avere una voce istituzionalizzata, molto più precisa e centrale nel dibattito, così da evitare future generalizzazioni e incomprensioni.

Se tu o qualche conoscente state affrontando una crisi potenzialmente pericolosa per la vita (autolesionismo, pensieri suicidi o minacce fisiche da parte di qualcun altro), contatta immediatamente le forze dell’ordine locali o un numero verde anti suicidio.
Telefono Amico Italia, tutti i giorni dalle 10 alle 24.00 al numero di telefono 02 2327 2327.



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