Analisi etologica dei conflitti umani

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“L’uccisione dei propri simili” è un saggio asciutto e ricco di un grandissimo etologo: Konrad Lorenz (Piano B Edizioni, 2024, 136 pagine, euro 16).

Osservando la Natura vediamo che ogni organismo “non assomiglia nella sua struttura a un moderno edificio, progettato da un bravo architetto prima di cominciare a costruirlo, ma piuttosto a una di quelle case coloniche di cui è stata costruita prima una parte alla quale poi, con l’accresciuto benessere familiare, se ne sono aggiunte altre. In questa costruzione molte parti hanno perso la loro funzione originaria, la camera da letto diventa un ripostiglio, altre parti restano addirittura inutilizzate” (p. 6). Si tratta di veri cambiamenti, di solito piccoli o piccolissimi, e così, dopo “ogni passo dell’evoluzione sorge qualcosa di nuovo, mai presente prima” (p. 94).

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Il mondo naturale cambia continuamente e gli esseri viventi sono costretti a cambiare, più o meno lentamente o molto lentamente. Gli asteroidi e le variazioni di temperatura forse sono i fattori più incisivi, insieme alle eruzioni vulcaniche.

Quando gli esseri umani diventarono i padroni del territorio, “i fattori che gli impedivano di moltiplicarsi non erano più costituiti dai grandi predatori o dalle condizioni climatiche ma piuttosto dalla lotta per lo spazio vitale contro i nemici più vicini… dovette subito intervenire una forte pressione selettiva mirata alla formazione di virtù “guerresche” e al miglioramento degli strumenti di difesa e attacco” (p. 12). L’uomo era subito diventato il peggior nemico dell’uomo.

I primi gruppi primitivi erano probabilmente molto aggressivi e potevano essere simili alle “popolazioni della Nuova Guinea centrale, dove ogni tribù è in costante rapporto conflittuale con quelle vicine e dove non è assente la pratica del cannibalismo”. Ma per fortuna in quasi tutte le culture esistono anche delle grandi inibizioni che “impediscono l’uccisione dei simili”. L’evoluzione sembra direzionarci nella creazione di un mondo meno aggressivo e più collaborativo.

Comunque “la comparsa del simbolo linguistico rende la tradizione indipendente dalla durevole presenza dell’oggetto, ed è questo il motivo per cui nell’uomo, contrariamente a quanto accade negli animali, il sapere tramandato può accumularsi” (p. 100). Nasce così il pensiero concettuale. Perciò noi sappiamo, più o meno bene, quello che facciamo. Anche quando facciamo qualcosa di male.

Con la diffusione delle idee tra le persone di una comunità, o di una società, o tra diverse società, si “crea una nuova forma di fratellanza, che permette di elaborare un sapere, un potere, una volontà comuni, tali da unire tra loro gli uomini con molta più forza che le affinità genetiche tra consanguinei” (103). In questo modo la socialità umana può fare le migliori cose.

A volte “Nel cuore dell’adulto normale vivono due anime, una fedele alle antiche tradizioni e alle antiche usanze, e accanto a questa l’anima anarchica del rivoluzionario” (p. 110). La libertà e la curiosità del bambino possono erompere spesso. Come ha affermato Nietzche, nel vero uomo si nasconde un bambino, e solo “Con l’avanzare dell’età l’anima conservatrice prende il sopravvento”.

Tuttavia “nella civiltà occidentale, la tecnica è diventata, da mezzo, fine a se stessa, imponendo all’uomo quella particolare forma di pensiero” che si può definire “tecnomorfo”, un pensiero inorganico che vuole dominare il pensiero organico (p. 124). E così, piano piano, la tecnologia sta accentrando tutti i suo poteri in mano a pochissime persone: i padroni delle società che gestiscono tutte le tecnologie più coinvolgenti e più direzionanti.

Infine è meglio aggiungere che spesso “la verità nasce come eresia e termina come ortodossia” (Thomas Huxley), e che sapere è sempre potere.

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Konrad Lorenz è nato e morto a Vienna (1903-1989), ed è stato uno dei fondatori dell’etologia, la scienza che studia il comportamento animale e il comportamento umano dal punto di “vista naturale”. Lorenz ha vinto il premio Nobel per la Medicina per le sue ricerche riguardanti il comportamento sociale e aggressivo negli animali (nel 1973). La sua influenza accademica ha riguardato e riguarda la biologia, la psicologia e la sociologia. Per approfondimenti: www.agoravox.it/Lorenz-il-pa…

 

Nota generale – L’essere umano, diventato signore della Terra, “non ha compiuto il più piccolo passo avanti per diventare signore di se stesso. E, purtroppo, “Quando sventolano le bandiere il cervello va nella tromba” (proverbio ucraino).

Nota rivelatrice- Poco prima di morire, Aldous Huxley, in un nuovo libro, Brave New World Revisited (questa volta non un romanzo), “aveva tristemente constatato che l’utopia da lui collocata nell’anno tremila, non è più tale, ma che comincia a diventare realtà già nel nostro tempo” (p. 135). Lo scrittore e filosofo britannico morì a Los Angeles, in California, nel 1963.

Nota curiosa – “Una caratteristica tanto del gioco quanto del comportamento esplorativo è di potersi svolgere solo in un campo di distensione” (p. 98). L’uomo è veramente tale soprattutto quando gioca (Schiller). Per approfondimenti sociali e anche antropologici: www.larivistaculturale.com





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