Si chiama “Walls Watcher” – una visione senza confini, il progetto di Rete Viceversa, vincitore del bando “Call tech transfer Cte Genova”, che vede l’impegno di partner tecnologici di eccellenza nel settore dell’industria culturale e creativa e che ha preso il via con la fase di sperimentazione questa mattina, lunedì 27 gennaio, presso il Muce Museo Certosa di Genova.
Osservare con le nuove tecnologie una testimonianza preziosa della storia passata è l’obiettivo del progetto Walls Watcher”, che ha come intento la valorizzazione di Forte Begato, attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative come il 5G, i visori per la realtà aumentata, i droni e le telecamere a 360°, anche attraverso la messa in relazione con due prestigiosi musei cittadini, il Muce a Certosa e il Museo di Archeologia Ligure a Pegli, (dove si terrà l’evento conclusivo), al fine di coinvolgere nuovi pubblici e aumentare l’interesse su questo importante patrimonio storico e naturalistico.
Connettere due realtà culturali lontane per contenuti e vocazione (museo e patrimonio outdoor), consente di amplificare le possibilità di attrarre un pubblico più vasto con interessi eterogenei; un luogo rimanda all’altro e Viceversa, come da vocazione della Rete, nata nel 2022 e formata dalle cooperative Geoscape, Eureka e Solidarietà e Lavoro.
Per concretizzare la “connessione” tra le due realtà, su Forte Begato è stata installata una telecamera panoramica con connessione 5G, che trasmetterà le immagini del forte, presso i due musei sarà collocato un led wall dal quale osservare quanto trasmesso. Il led wall presenterà una struttura web che permette agli utenti di accedere in modo intuitivo ai contenuti specifici inerenti le vicende e gli aspetti naturalistici legati al forte, la storia millenaria della val Polcevera, i suoi presidi cultural. Inizia un viaggio tra edifici storici, reperti archeologici e di cultura materiale, racconti affascinanti e una natura rigogliosa che rendono unico questo territorio.
Oltre alla visione “panoramica”, sarà possibile esplorare il forte e la natura in cui esso è immerso, anche da un’altra prospettiva. Infatti, grazie alle riprese effettuate dai droni sarà possibile godere di una visione dall’alto dell’architettura e del paesaggio.
Un’ulteriore opportunità di “visione senza confini” sarà data dalle riprese effettuate con videocamera 360° all’interno del forte stesso: le immagini saranno visibili grazie ai visori per la realtà aumentata messi a disposizione dei visitatori al Muce.
La proposta risponde, pertanto, all’obiettivo primario di stimolare nuove visite outdoor e concorre all’opera di valorizzazione dei forti genovesi intrapreso dal Comune di Genova, che identifica Forte Begato come hub di accoglienza di tutto il Sistema dei Forti, per restituire alla collettività non solo genovese la memoria storica di queste strutture e luoghi. Ma non solo: il progetto è anche strumento di inclusione ed accessibilità, perché grazie alle diverse tecnologie introdotte per la visione del forte facilmente accessibili in museo, il progetto consente di avvicinarsi alla bellezza dei forti anche a persone che a causa di una diversa abilità non hanno la possibilità di raggiungerli fisicamente.
La connessione tra Forte Begato e il Muce Museo Certosa di Genova racconta la storia del paesaggio e delle comunità della val Polcevera. Il Museo per il forte e Viceversa, stimolo alla visita uno dell’altro. Un territorio non propriamente percepito come turistico che viene oggi messo in luce dalle “visioni senza confini”.
La sperimentazione tenutasi questa mattina ha visto il coinvolgimento della classe 1H Secondaria di primo grado I. C. Rivarolo, che ha potuto utilizzare la strumentazione e prendere parte a focus di approfondimento, e degli Alpini della locale sezione, che hanno dialogato con i ragazzi, raccontando la storia del territorio e del sistema di fortificazione, con focus su Forte Begato.
Luigi Mucerino, presidente Rete Viceversa: «“Il progetto pone l’obiettivo di mettere in connessione tre importanti realtà locali, che, grazie alla tecnologia, si promuovono vicendevolmente e possono essere fruibili dai cittadini. Una naturale prosecuzione a quanto iniziato con il progetto “Viceversa: illuminare e connettere”, che ha creato nuove connessioni tra il patrimonio outdoor e la Street Art della Valpolcevera con i musei genovesi. Tutte queste informazioni, che mettono in relazione le realtà culturali, turistiche e naturalistiche della città, contribuiranno alla mappatura delle realtà culturali cittadine per un portale sempre più accessibile e aggiornato».
Il progetto “Walls Watcher” è risultato vincitore della Call Tech Up di Cte Genova – Opificio digitale per la Cultura – CUP B37F23000000008 – Finanziamento del ministero delle Imprese e del Made in Italy – PSC 2014-2020.
I luoghi del progetto
Il Forte Begato è parte del vasto sistema difensivo genovese costruito tra il XVII e il XIX secolo. Grazie alla sua posizione strategica, il forte rappresenta un punto privilegiato di osservazione sulla Val Polcevera. Questo imponente complesso, dotato di bastioni angolari e un ampio cortile centrale fu progettato per ospitare fino a 840 soldati e disponeva di 1.500 metri quadrati di magazzini. Nei dintorni del forte, è possibile percorrere sentieri panoramici che fanno parte del Parco Urbano delle Mura, un’area che combina natura e storia, offrendo percorsi immersi nel verde e nella memoria di un passato affascinante. La loro posizione dominante e le spettacolari viste sulla Val Polcevera li rendono mete imperdibili per gli amanti della storia e del trekking.
Il nuovo Muce Museo Certosa di Genova ha sede nel Complesso Monumentale della Certosa di Genova, con la sua chiesa, i chiostri e il risseu più grande della Liguria.
Un autentico gioiello architettonico fondato nel 1297, che rappresenta da secoli un faro di spiritualità e cultura per il territorio. Si tratta di un percorso espositivo articolato in diverse sezioni che raccontano la storia del paesaggio e della comunità della Valle Polcevera e espone numerosi reperti, attrezzi e strumenti che raccontano la ricca tradizione agricola della Liguria degli ultimi secoli provenienti dal Museo di Storia Contadina al Garbo.
La ricchezza storica della vallata è ulteriormente testimoniata dai preziosi reperti conservati presso il Museo di Archeologia ligure, che documentano la presenza umana nella zona fin dalla preistoria. Tra questi, il simbolo per eccellenza è la Tavola Bronzea di Polcevera, un documento epigrafico di straordinaria importanza. Rinvenuta nel 1506 nei pressi di Serra Riccò, la Tavola rappresenta una fonte fondamentale per la ricostruzione del primo tratto della Via Postumia, l’antica strada romana che collegava Genova alla Pianura Padana sino al Mar Adriatico.
La rete
Rete Viceversa è costituita da tre cooperative unitesi nel 2022 per rispondere al bando “Zip, Innovative People” promosso dal Comune di Genova con il progetto “Viceversa, illuminare e connettere”. Il progetto ha creato nuove connessioni digitali e fisiche tra istituzioni culturali del centro cittadino e il patrimonio outdoor di zone periferiche per un’esperienza di visita innovativa, anche attraverso la creazione di web app con geolocalizzazione e contenuti dei murales della Valpolcevera.
La rete è così composta: Geoscape, start up innovativa fondata nel 2019 che fornisce innovativi servizi di consulenza nell’ambito dell’analisi e del monitoraggio geologico-ambientale e della cartografia numerica; Solidarietà e Lavoro Società Cooperativa Sociale Onlus (SeL) attiva dal 1989 nella progettazione, gestione, organizzazione e promozione di servizi culturali in ambito turistico, museale e biblioteconomico; la Cooperativa Sociale Eureka, anche Startup Innovativa Sociale, con sede operativa ad Imperia, che ha iniziato un percorso che prevede di utilizzare come mezzo per diffondere le competenze Steam, la robotica ed il coding.
Le tre realtà portano le proprie esperienze e competenze al progetto: Eureka e Geoscape, competenze digitali tecnologiche e l’approccio innovativo al mondo della cultura e del territorio, Solidarietà e Lavoro la profonda conoscenza dei luoghi di cultura grazie alla pluriennale esperienza. Tutte le realtà sono portatrici dei valori sociali legati al lavoro, condividono l’amore per la cultura e l’attenzione verso le fasce più deboli della popolazione.
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