In 11 mesi, 13 milioni di presenze in città. Il caso Chioggia: +66 per cento di alloggi. Nuovo villaggio a Jesolo
Sempre più turisti tanto da superare i numeri pre-pandemia del 2019. Un vero e proprio record per Venezia che ha registrato (tra gennaio e novembre 2024) oltre 13,3 milioni di presenze, 38.5 nell’intera area metropolitana. Un’impennata di visitatori data soprattutto dall’utilizzo degli alloggi turistici che segnano un aumento di oltre l’11 per cento in anno (+25 in cinque) facendo registrare quasi un passaggio di presenze tra alberghi (meno 800 mila rispetto al 2019) e affitti brevi (+1,1 milioni). Un dato che conferma le difficoltà che ci sono soprattutto in centro storico per trovare un appartamento in affitto per una famiglia. È quanto emerge dai dati sul turismo in Veneto. Nell’intera provincia ad esempio si sono registrati più di 10 milioni di arrivi e quasi la metà (4,6) ha preferito il settore extralberghiero, con un aumento del 3,7 per cento su base annua. Un dato che, secondo l’assessore regionale al Turismo Federico Caner, «riflette un cambiamento delle preferenze dei viaggiatori verso esperienze più flessibili e soggiorni più lunghi. In questa crescita sicuramente ha inciso il rilancio del turismo internazionale».
Venezia e Chioggia
Infatti, su 38,5 milioni di presenze registrate da gennaio a novembre, quattro su cinque arrivano dall’estero con una crescita di otto punti percentuali rispetto al pre-Covid. La parte del leone spetta ovviamente al Venezia con il suo centro storico, dove l’extralberghiero è in continua ascesa: su un totale di 13,3 milioni di presenze (+5,5 per cento rispetto al 2023), più di sei milioni hanno alloggiato in B&b, affittanze turistiche e simili. Ma l’aumento maggiore lo ha avuto Chioggia che rispetto al 2023 con gli oltre due milioni di presenze segna un incremento del 20.5 per cento. Merito soprattutto dal boom di turisti nelle strutture extralberghiere (+66 per cento in cinque anni).
Il litorale
Sul litorale, invece spadroneggia il turismo open air. La regina è Cavallino-Treporti che nel 2024 ha accolto quasi sette milioni di turisti: di questi meno del 5 per cento ha dormito in hotel. Al turismo all’aperto guarda però anche il Comune di Jesolo che martedì discuterà in Consiglio il nuovo villaggio turistico fra via La Bassa e il ponte di via Roma Destra, a poca distanza dal Golf club. Il progetto prevede la realizzazione, su un’area di circa 20 ettari, di un nuovo camping con piccoli bungalow, case mobili e spazi liberi per la sosta. Un investimento che, assicura l’amministrazione, è a forte vocazione naturale e offre anche piscine, aree gioco e campi sportivi. Complessivamente dovrebbe accogliere 2.400 persone e dare lavoro ad altre 80, grazie a una foresteria per il personale.
L’intesa con il Comune
L’accordo tra il Comune e i privati, aggiornamento di una precedente proposta approvata dalla giunta Zoggia, prevede naturalmente il beneficio pubblico: i privati infatti si faranno carico della realizzazione di una pista ciclopedonale lungo l’argine del Sile e verranno riqualificate due aree di cui una vicina al ponte fra Jesolo e Cavallino. La proposta, per il sindaco Christofer De Zotti, «va ad ampliare l’offerta di open air di Jesolo, contribuendo alla diversificazione e al completamento dell’offerta ricettiva». Il piano non convince la sezione di Legambiente Veneto orientale: «Quei 2.400 posti equivalgono a centinaia di nuove auto in una viabilità già compromessa — dice il presidente Maurizio Billotto —. Si costruisce a ridosso di un fiume che ha già dimostrato di soffrire gli effetti della crisi climatica. Riqualificare l’offerta turistica è importante ma bisogna contenere il consumo di suolo».
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