Dai Comuni di Auronzo e della Val Pusteria prende forma una possibile soluzione tutta italiana per affrontare il problema dell’Overtourism, proteggendo le aree turistiche più fragili senza rinunciare al loro valore culturale e naturale.
Le Tre Cime di Lavaredo, icona naturale delle Dolomiti, sono da tempo un richiamo irresistibile per turisti provenienti da tutto il mondo. L’afflusso massiccio, che in estate può raggiungere le 14.000 presenze giornaliere, sta mettendo però in crisi questo fragile ecosistema, minacciando lo status di Patrimonio Mondiale dell’Unesco e sollevando un acceso dibattito tra i Comuni della Val Pusteria e il Comune di Auronzo, i principali gestori dell’area.
Il problema: Overtourism e stress ambientale
L’aumento esponenziale del turismo ha reso evidente l’impatto negativo sull’ambiente alpino, caratterizzato da un’elevata sensibilità ecologica.
Tre Cime di Lavaredo
Le giunte comunali di San Candido, Dobbiaco, Sesto, Villabassa e Braies, insieme alle associazioni turistiche locali, hanno lanciato l’allarme, sottolineando che il sovraccarico turistico compromette non solo la qualità dell’esperienza per i visitatori, ma anche la sostenibilità a lungo termine del territorio.
Tra i principali fattori critici si segnalano:
- Code e traffico: Lunghe file di auto, soprattutto tra Misurina e il Rifugio Auronzo, sovraccaricano la viabilità.
- Sovraffollamento dei sentieri: La presenza di migliaia di escursionisti nei momenti di punta rende caotica l’esperienza naturalistica.
- Parcheggi selvaggi: Aree non regolamentate e rischi per la sicurezza stradale.
Secondo Martin Rienzner, sindaco di Dobbiaco è necessario prendere per le corna il problema dell’Overturism sulle Dolomiti prima che sia troppo tardi: «La situazione attuale danneggia tutti, i visitatori che si aspettano un luogo incontaminato e la popolazione locale, sempre più avversa al turismo di massa. Il territorio delle Tre Cime è compromesso da decenni di flussi eccessivi di turisti.
Servono soluzioni per limitare gli accessi. Nella situazione attuale ci rimettiamo tutti. Ci rimettono gli stessi visitatori, che arrivano da tutto il mondo in un luogo simbolico e restano delusi nel vivere un’esperienza caotica».
Le proposte della Val Pusteria
Il piano elaborato dalla Val Pusteria punta a introdurre regolamentazioni più rigide per salvaguardare le Tre Cime e il loro delicato equilibrio ambientale.
Tra le soluzioni proposte ci sono gli accessi contingentati ispirandosi al modello già adottato per il Lago di Braies: l’accordo prevede l’introduzione di un sistema di prenotazione per limitare il numero di visitatori giornalieri.
Le Tre Cime di Lavaredo
Ancora, l’incremento delle tariffe con un biglietto d’accesso più caro potrebbe disincentivare le visite rapide “mordi e fuggi”, incentivando i turisti a trascorrere più tempo in quota e riducendo il flusso giornaliero. Ed infine, il potenziamento del trasporto pubblico introducendo prenotazioni obbligatorie per gli autobus, migliorando l’efficienza e riducendo l’uso dei mezzi privati.
Queste misure, previste per una durata triennale, saranno discusse con il Comune di Auronzo, che detiene un ruolo chiave nella gestione degli accessi alle Tre Cime attraverso la strada a pedaggio.
La risposta di Auronzo
I Comuni della Val Pusteria scattano in avanti e quelli auronzini non restano indietro. Il Comune di Auronzo, si è recentemente detto disponibile a collaborare per affrontare la questione del sovraccarico turistico. Già in passato, Auronzo ha introdotto un sistema di numero chiuso per il parcheggio ai piedi delle Tre Cime, limitando l’accesso a 700-800 posti.
La vicesindaca Daniela Larese Filon ha illustrato alcune possibili soluzioni per affrontare il problema del sovraffollamento nell’area delle Tre Cime. Tra queste, c’è l’idea di introdurre un sistema di prenotazione obbligatoria per i parcheggi, che permetta di regolare gli accessi in base alla disponibilità dei posti, evitando code e disagi.
Ha inoltre proposto di limitare il numero di pullman che arrivano da località vicine come Cortina, Dobbiaco e Calalzo, così da contenere ulteriormente il flusso turistico.
Un’altra misura presa in considerazione riguarda l’installazione di barriere fisiche lungo le strade, per impedire parcheggi selvaggi che spesso creano problemi di sicurezza e degrado
Il ruolo della popolazione locale e del dialogo
Un elemento chiave emerso recentemente, è il crescente malcontento della popolazione locale verso il turismo di massa. Questo fenomeno, noto come Overtourism, sta erodendo il rapporto tra residenti e visitatori, rendendo indispensabile un equilibrio tra sviluppo economico e protezione ambientale.
La collaborazione tra i Comuni della Val Pusteria e Auronzo sarà determinante per attuare soluzioni efficaci e condivise. Ma non sarà così semplice: permangono divergenze su alcuni aspetti, come l’eventuale aumento del pedaggio, che potrebbe colpire le entrate economiche di Auronzo.
Tre Cime di Lavaredo
La sfida che si presenta alle Tre Cime di Lavaredo è emblematica di molte altre destinazioni turistiche in tutto il mondo. Bilanciare l’afflusso di visitatori con la necessità di preservare l’integrità ambientale richiede misure coraggiose e innovative.
Il futuro delle Tre Cime, e del loro status di Patrimonio Unesco, dipenderà dalla capacità di trovare soluzioni condivise che tutelino non solo la natura, ma anche il diritto delle comunità locali e dei turisti a vivere un’esperienza autentica e sostenibile.
(Hanno collaborato Gianluca de Rosa e Francesco Dal Mas)
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