PERUGIA Lo stop alle multe a chi chiede l’elemosina o a chi spinge i carrelli davanti sul supermercato prendendo in cambio qualche spicciolo, fa discutere. La città si divide, diverse associazioni di quartiere e di categoria si sono dette contrarie al provvedimento. Si è mosso il centrosinistra che però dieci anni fa, in consiglio comunale, ebbe più di un consigliere che si schierò a favore dell’iniziativa del centrodestra.
Una svolta per il regolamento di polizia urbana datato poco più di dieci anni fa su proposta dell’allora consigliere comunale di Forza Italia Carmine Camicia. «Era una bella idea, condivisa- ricorda ora Camicia- che aveva visto la partecipazione e il confronto di diverse associazioni di quartiere. Ma in realtà non c’è stata mai una spinta per applicare alla lettera quella modifica del regolamento».
Sono passati dieci anni, sono passate due legislature intere e una è partita da sette mesi, di quel consiglio comunale restano a palazzo dei Priori Leonardo Varasano che era presidente ed ora è all’opposizione, Clara Pastorelli(nel 2014 in maggioranza con FdI e oggi all’opposizione) e Nilo Arcudi che era nel centrosinistra ed ora è nel centrodestra. Arcudi il 17 novembre 2014 quando fu votata la deliberazione che modificava il regolamento di polizia urbana, era uscito dall’aula. Varasano e Pastorelli votarono sì. Ma a rileggere il verbale della seduta chi andò in pezzi fu l’opposizione: centrosinistra e grillini che si mossero in ordine molto sparso dopo che il Commissione si arrivò a una risoluzione comune (cioè favorevole all’anti-accattonaggio), tra un aggiustamento e un emendamento.
Così per il Partito democratico votarono a favore della norme contro gli spingicarrelli Erika Borghesi, Leonardo Miccioni, Alvaro Mirabassi, Alessandra Vezzosi ed Emanuela Mori. Astenuto il capogruppo Diego Mencaroni. Per i Dem dissero no l’attuale segretario regionale e vice presidente della giunta regionale Tommmaso Bori e Sarah Bistocchi oggi presidente dell’assemblea legislativa di palazzo Cesaroni. Per il M5S favorevole Stefano Giaffreda e astenuti Cristina Rosetti e Michele Pietrelli. Un voto che creò non poco imbarazzo nel Pd con tanto di uscita pesante del segretario di allora, Francesco Giacopetti: «Trovo singolare l’espressione di voto del gruppo. La modifica del regolamento è ridondante e rischia di essere inapplicabile». Dieci anni e due mesi dopo è il centrosinistra a muovere e a cancellare la norma. Il centrodestra, invece, resta sulle posizioni che fecero nascere il lodo Camicia.
Il cambio di regolamento(manca il via libera, scontato, del consiglio comunale) preoccupa le associazioni dei residenti soprattutto a Fontivegge. E anche quelle di categoria. Per tutte il Consorzio Perugia in Centro. «Il punto- ha detto il presidente Paolo Mariotti- non è se il regolamento fosse discriminatorio o meno. La verità è che non è piacevole vedersi intorno persone che chiedono spicci i mezzo a cittadini e turisti. Era buon senso mantenerlo».
Per la sindaca Vittoria Ferdinandi, invece, la scelta di cancellare quell’articolo del regolamento di polizia urbana non è un «passo indietro rispetto al tema della sicurezza e del decoro. Si tratta però di non criminalizzare fenomeni di marginalità che non si configurano di per sé come reati: essere in condizioni di indigenza e chiedere un sostegno non può essere un illecito. L’applicazione di questa norma inoltre si è rivelata nella pratica di difficilissima e praticamente impossibile attuazione».
LE ALTRE CITTÀ
A Terni, per esempio, le misure anti bivacco e anti accattonaggio erano state varate dal sindaco Leonardo Latini(Lega). Poi Stefano Bandecchi. nel novembre del 2023, ha ampliato le aree dove non si può bivaccare. A Foligno primo atto dell’allora sindaco Pd Mando Mismetti poi ordinanza prorogata ampliata dal sindaco leghista Stefano Zuccarini.
Ad Assisi nel 2008 il sindaco (centrodestra) Claudio Ricci firmo un’ordinanza che vietava «di mendicare in luogo pubblico a meno di 500 metri da chiese, luoghi di culto, piazze ed edifici pubblici».
A Spoleto, invece, nel 2018 fu presa un’ordinanza dal sindaco facente funzioni Elena Bececco firmò un’ordinanza anti mendicanti che valeva per tutto il territorio comunale e che restò in vigore da gennaio fino a dicembre dello stesso anno. L’ordinanza della giunta di centrodestra prese le mosse da una mozione della Lega.
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