Il 14 gennaio scorso il Ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha adottato la nuova direttiva in materia di formazione e valorizzazione del capitale umano.
Con la nuova direttiva sono indicati gli obiettivi, gli ambiti di formazione trasversali e gli strumenti a supporto della formazione del personale pubblico.
Sottolinea il Ministro per la pubblica amministrazione: “La formazione, come specificato nell’atto di indirizzo, è uno specifico obiettivo di performance, concreto e misurabile, che ciascun dirigente deve assicurare attraverso la partecipazione attiva dei dipendenti e a partire dal 2025 con una quota non inferiore alle 40 ore di formazione pro-capite annue conseguite dai dipendenti. Così i dirigenti sono i veri “gestori” del personale pubblico a cui è affidata la responsabilità di prendersi cura delle proprie persone e creare uno spirito di squadra”.
Difficile applicare la direttiva alla Scuola
Su questo si è espressa l’Anquap, evidenziando come, per il comparto Istruzione e Ricerca, questa direttiva si scontri con le previsioni contrattuali vigenti, “che non consentono di rendere obbligatoria la partecipazione alla formazione, salvo rare eccezioni. Questa contraddizione rende di fatto non pienamente applicabile il richiamo alla formazione come leva strategica per il miglioramento delle competenze, lasciandola come un’opzione volontaria e subordinata alle già limitate risorse disponibili per il personale scolastico“.
Nessuna progressione di carriera per il DSGA
L’Anquap ripende poi questa frase dalla direttiva in questione: “Nella prospettiva individuale, la formazione costituisce, per le persone, un attivatore di competenze fondamentale per lavorare in modo più efficace e consapevole, per conseguire più elevati livelli di performance individuale, per cogliere opportunità di crescita, di mobilità e di carriera.”
“Se applicata alla figura dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi, – scrive l’Associazione – tale affermazione risulta del tutto vuota e priva di significato. Infatti:
- non esiste alcuna possibilità di progressione di carriera per i DSGA, nonostante il ruolo centrale che rivestono nel garantire il funzionamento amministrativo e organizzativo delle istituzioni scolastiche.
- nella quasi totalità dei casi, è loro impedita la mobilità intercompartimentale, limitando ulteriormente qualsiasi prospettiva di crescita professionale“.
Non c’è formazione iniziale per DSGA e Assistenti
L’Anquap richiama anche un altro aspetto che riguarda la formazione nelle diverse fasi della vita lavorativa. In particolare, “la formazione iniziale per i neoassunti (onboarding) è prevista dalla Direttiva come momento essenziale per trasferire competenze tecniche e favorire l’integrazione. Tuttavia, per gli Assistenti e per i Direttori SGA, questa fase è completamente assente“.
In proposito, viene citata l’iniziativa “Io Conto“, che avrebbe dovuto rappresentare “un punto di svolta per la formazione del personale dirigenziale e amministrativo, è ormai un lontano ricordo”. E anche i “Quaderni”, – sottolinea l’Anquap – “vengono pubblicati in ritardo, quando non risultano già obsoleti rispetto ai bisogni reali delle istituzioni scolastiche”.
Bene la formazione sull’IA e la piattaforma Syllabus
Ma almeno qualcosa sta funzionando: “apprezzabili i riferimenti alla formazione sull’Intelligenza Artificiale, un settore in rapida evoluzione. Ogni giorno di ritardo rende sempre più difficile colmare il divario in termini di competenze e conoscenze. Positivo anche l’invito rivolto a tutte le Pubbliche Amministrazioni a registrarsi sulla piattaforma Syllabus. Tuttavia, nel 2025, sarebbe stato opportuno prevedere la registrazione automatica, quantomeno, di tutte le istituzioni scolastiche“.
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