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In questi ultimi giorni il mercato è stato un po’ travolto da numeri su Dazn, con una certa confusione tra ricavi a livello internazionale, perdite, cifre cristallizzate in bilancio o solo previsioni più o meno affidabili della piattaforma in streaming dedicata allo sport.
Giusto per fare ordine: gli unici dati ufficiali, e che quindi si possono commentare con oggettività, sono quelli contenuti nel «Consolidated annual report and financial statements» di Dazn group limited al 31 dicembre 2023, appena pubblicato sul sito GOV.UK.
I ricavi 2023 del gruppo Dazn nel mondo sono stati pari a 2,863 miliardi di dollari (+30,3% sui 2,197 miliardi nel 2022), di cui 2,807 miliardi da ricavi per «contratti coi clienti» (2,122 miliardi nel 2022) e 55,5 milioni da partnership con altri broadcaster (in calo rispetto ai 74,7 milioni del 2022).
I costi operativi sono invece stati pari a 4,213 miliardi di dollari (+29,2% sui 3,26 miliardi nel 2022), di cui 3,123 miliardi di dollari di costi per i diritti tv, con perdite complessive per 1,488 miliardi (1,262 miliardi nel 2022). E i diritti tv resteranno la maggiore spesa per la piattaforma, considerando che fino al 2033 Dazn, spiega nel suo bilancio, ha già impegni per il pagamento di diritti per 9,3 miliardi di dollari.
Anche l’acquisizione di Eleven Sports, conclusasi nel corso del 2023, ha portato a un aumento dei costi pari a circa 220 milioni di dollari. Tra gli altri costi, in calo quelli per contenuti e marketing (da 462 a 414 milioni di dollari) così come i costi per il personale (da 202 a 176 milioni di dollari). L’organico complessivo nel frattempo è cresciuto del 12% raggiungendo i 2.800 dipendenti.
Conti non in equilibrio
Il business di Dazn è concentrato soprattutto in Europa: l’area Europa, Medioriente e Africa, infatti, vale ricavi complessivi per 2,285 miliardi di dollari nel 2023 (1,654 miliardi nel 2022), mentre l’Asia pesa appena 290 milioni di dollari (266 milioni nel 2022) e le Americhe 287,7 milioni (276,8 milioni nel 2022). Gli utenti mensili, in base alle dichiarazioni di Dazn, sono circa 300 milioni nel mondo, ma gli abbonati paganti, in base a stime di mercato, sono invece appena 20 milioni.
Come si diceva, i conti di Dazn non sono ancora in equilibrio: le perdite di quasi 1,5 miliardi di dollari nel 2023 vanno a sommarsi agli altri rossi di bilancio, con una perdita aggregata del gruppo Dazn a livello mondiale che negli ultimi cinque esercizi chiusi è stata pari a circa 7,7 miliardi di dollari, con una media quindi di 1,54 miliardi di perdita annua.
L’azionista di Dazn, ovvero il gruppo Access di Len Blavatnik, ha dovuto versare quasi sette miliardi di dollari nelle casse di Dazn dal 2016 a oggi.
E per dotare il gruppo della liquidità necessaria a operare, anche di recente Blavatnik è stato costretto a staccare assegni per complessivi 827 milioni di dollari, di cui 587 milioni nel corso del 2024 (l’ultimo, pari a 100 milioni di dollari, proprio il 2 dicembre scorso).
Un 2024 ancora in crescita
Entrando invece nell’ambito delle stime, i vertici di Dazn ritengono che il 2024 potrebbe chiudersi con ricavi pari a 3,4 miliardi di dollari e che, a tendere, grazie alla acquisizione (lo scorso dicembre per un valore di 2,2 miliardi di dollari) della media company australiana Foxtel e dei diritti per i Mondiali di calcio per Club Fifa 2025 (un miliardo di dollari), i ricavi del gruppo potrebbero raggiungere nel corso di pochi esercizi quota sei miliardi di dollari annui.
E come vanno le cose in Italia? Dazn paga 700 milioni di euro all’anno solo per i diritti della Serie A di calcio. Poi ci sono i costi per i diritti di Liga, Serie B e altre manifestazioni sportive. Applicando all’Italia lo schema del bilancio di Dazn Group (in cui i costi dei diritti tv incidono per circa il 75% sul totale costi), possiamo quindi stimare che i costi complessivi di Dazn in Italia, sommando marketing, personale, amministrazione, banda, ecc siano attorno ai 930 milioni di euro all’anno. A fronte dei quali i ricavi dove si attestano? Dazn non ha mai ufficializzato alcun numero sul suo business in Italia (fatto piuttosto curioso: è l’unico over the top che non si è dotato di una filiale locale che pubblichi con trasparenza i ricavi effettuati sul territorio italiano), e quindi bisogna andare per stime.
Sul mercato gli abbonamenti a Dazn sono stimati in 1,7 milioni. Che, se tutti pagassero 34 euro al mese, assicurerebbero entrate attorno ai 700 milioni di euro annui. Cui sommare pure 50-60 milioni dalla raccolta pubblicitaria a cura di Mediaset. Più realisticamente si può immaginare che le entrate da abbonati per Dazn si collochino sotto i 600 milioni di euro.
Quindi la società in Italia viaggia ancora con un rosso di circa 200 milioni di euro all’anno.
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