L’edizione 2025 del Carnevale di Schignano ha preso il via, come da consuetudine locale, alla mezzanotte della notte tra il 5 e il 6 gennaio. Da quel momento è un susseguirsi di preparativi che sfociano via via nelle sfilate e nei cortei di febbraio e marzo, seguendo il rito romano, che da anni richiamano migliaia di turisti in questo angolo di paradiso incastonato nella verde Val d’Intelvi, a pochi minuti di strada dalle sponde del Lago di Como. Ecco la tradizionale scansione degli eventi.
Il via ai cortei in maschera dell’edizione 2025 è fissato per domenica 23 febbraio, con la prima sfilata, quella dedicata ai bambini. Solitamente, a partire dalle 13.30, dalla piazza San Giovanni, nella frazione di Occagno a Schignano, le maschere tradizionali di Brut e Mascarun e i costumi più moderni dei più piccini caratterizzeranno una sfilata per così dire, di “antipasto”, al termine della quale saranno distribuite le chiacchiere e la cioccolata calda a tutti i piccoli partecipanti presso la sede della Società di mutuo soccorso di Retegno.
Il clou del carnevale andrà invece in scena nelle giornate di sabato 1 marzo e martedì 5 marzo. L’inizio da tradizione è sempre fissato alle 14, con raduno a partire dalle 13.30 e partenza dalla piazza principale, con sfilata che attraverserà le frazioni di Schignano. E’ in questa doppia circostanza che, da anni, turisti, scolaresche e studiosi di ogni parte e luogo del mondo accorrono per assistere a questo incredibile viaggio nelle tradizioni e memorie di un’intera comunità.
Durante la sfilata finale, quella “del martedì grasso”, andrà in scena la tradizionale e attesa “fuga del Carlisepp”. Il fantoccio che impersonifica il Carnevale, sarà poi prontamente riacciuffato e messa al rogo, al termine della tambureggiante serata fatta di danze e piatti di gastronomia tipica che si consumeranno presso la palestra locale. Durante le sfilate le associazioni locali intervengono con bancarelle e stand per far assaggiare agli ospiti le tradizionali e gustose pietanze locali.
Programma provvisorio
Domenica 23 febbraio 2025
ore 14 Ritrovo in piazza san Giovanni (Occagno) delle maschere “in miniatura”
ore 14.30 Sfilata fino ad Auvrascio e ritorno
Al termine della sfilata, cioccolata calda e chiacchiere per tutti, presso la sede della Società di Mutuo Soccorso di Retegno
Sabato 1 marzo 2025
ore 13.45 – Incontro con i Sapeur
ore 14.15 – Ritrovo delle maschere tradizionali in piazza san Giovanni (Occagno)
ore 14.30 – Sfilata lungo le vie del paese, fino alla frazione Auvrascio e ritorno
ore 19.00 – Ritrovo al Piazzale campo. Cena tipica e balli con gli amici dell’associazione “Como Fans Sass Gurdona di Schignano” e dj GioLeo. Attivo servizio cucina con trippa, luganighetta, polenta e formaggi.
Martedì 5 marzo 2025
ore 13.30 – Incontro con i Sapeur
ore 14.00 – Ritrovo delle maschere tradizionali in piazza san Giovanni (Occagno)
ore 14.30 – Sfilata lungo le vie del paese, fino alla frazione Auvrascio e ritorno
ore 16.00 – Fuga del Carlisep
ore 18 – Processione col Zep e rogo in piazza san Giovanni
I personaggi del Carnevale di Schignano
Il Brut
Dietro antiche enigmatiche maschere scolpite a mano nel legno, catturano l’attenzione dei numerosissimi presenti con balzi, cadute e abiti che richiamano uno stile di vita umile; ricoperti da stracci, pelli di animali e pesantissimi campanacci, i Brut portano in scena il “povero”, costretto a vivere di pastorizia, agricoltura o addirittura ad emigrare, per mantenere la famiglia. Gli abiti dimessi, spesso imbottiti di paglia, gli attrezzi contadini di una volta e le pesanti campane, compongono un costume che sovente finisce con il pesare decine di chili.
Il Mascarun o Bell
L’andatura calma e retta, gli abiti vezzosi e colorati, i pizzi, i merletti e il pancione gonfio (il buttasc) conferiscono, invece, eleganza e un’aura di nobiltà ai Mascarun (i Beii). Accompagnati da sontuosi bastoni, ombrellini e sgargianti ventagli, i Mascarun invitano spesso i Brut, con modi risoluti, a rialzarsi.
La Ciocia
Una sola e stridula è la voce ammessa a parlare durante i cortei del Carnevale di Schignano: quella della Ciocia, moglie-serva del Mascarun, petulante e polemica, divertente caricatura delle donne di un tempo e macchietta degna del più nobile teatro dell’arte. Tassativamente rappresentata da un uomo con il volto sporco di fuliggine, abiti tradizionali e zoccoli di legno, si aggira tra i presenti lamentandosi delle angherie del marito e coinvolgendo gli spettatori in esilaranti mini sketch.
I Sapeur e la Sigurtà
Con il volto dipinto di nero e abiti in pelle di pecora, i Sapeur, con tanto di ascia, il sabato e il martedì grasso, sono chiamati ad aprire e sorvegliare il corteo subito dietro alla Sigurtà, maschera che invece rappresenta l’autorità.
Il Carlisepp
E’ il fantoccio che rappresenta il Carnevale. Appeso nella piazza principale durante i giorni di festa, è destinato ad essere incendiato nel rogo finale del martedì grasso, non dopo aver però tentato di fuggire invano in una drammatica e rocambolesca corsa tra la folla e i vicoli.
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