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Ora possiamo dirlo. Una rassicurante inerzia ha mosso il mercato dell’arte nell’anno appena concluso. Mai ipotizzati gli slanci dell’indimenticabile 2022, temuta invece un’ulteriore contrazione dopo un 2023 in decrescita. E invece le case d’aste, soprattutto in Italia, sono riuscite a mantenersi sui medesimi livelli dell’anno passato. Che non esaltano, ma almeno rinvigoriscono l’umore di un sistema che necessita di mantenersi entusiasta per funzionare a pieno regime.
Ecco in sintesi il 2024 di Capitolium Art attraverso un commento di Giorgio e Gherardo Rusconi, Presidente e Amministratore Capitolium Art.
Fatturato Capitolium Art 2024: 15.724.543,60 euro
Chiudiamo il 2024 con un fatturato di 15.724.543,60 euro, vale a dire con un incremento del 10% rispetto al 2023. Il segno positivo di bilancio non era affatto scontato in un anno vissuto da Capitolium più nel segno della riorganizzazione interna che dell’espansione commerciale e lo interpretiamo come la conferma delle potenzialità di sviluppo del mercato italiano delle aste d’arte e di beni di pregio.
L’obiettivo che ci siamo dati nel 2008, l’anno in cui abbiamo assunto la guida dell’azienda di famiglia, è stato da subito quello di avviare un processo di crescita supportato dall’adozione di tecnologie altamente innovative, soprattutto nel campo della telematica.
In quest’ottica, l’anno che ci lasciamo alle spalle è stato dedicato a progetti non più procrastinabili. In primo piano tra questi l’implementazione del sito aziendale con una serie di servizi che consentiranno, sia al cliente compratore che al cliente venditore, di operare con Capitolium in una situazione di massima trasparenza e comfort. Procede nella stessa direzione anche il più innovativo dei progetti su cui ci siamo concentrati negli ultimi mesi: l’elaborazione di un algoritmo di intelligenza artificiale personalizzato in grado di supportare il nostro staff espletando funzioni di prima assistenza nei confronti del cliente. L’A.I. di Capitolium sarà in particolar modo in grado di interagire h24 al telefono per comprendere le esigenze dell’utente, fornire prime risposte e metterlo in contatto con i membri dello staff più idonei a soddisfare le sue richieste; potrà fornire una prima valutazione di opere d’arte o oggetti di interesse collezionistico arrivando anche ad attivare una funzione di individuazione dell’autore dell’opera partendo dall’analisi dell’immagine. La nostra favolosa assistente digitale dovrebbe essere operativa già dalla primavera entrante.
I tre top price del 2024:
Le aggiudicazioni più interessanti provengono dai nostri settori di punta: arte moderna e contemporanea, design e Old Masters, ma non manca la sorpresa di un’ottima vendita effettuata nel corso della nostra prima asta di arte orientale caratterizzata dalla presenza di pezzi di rilevante interesse. Tale era il grande Buddha in bronzo dorato prodotto in Cina nel XVI secolo venduto a 140.800 euro.
La presenza di un mobile di antiquariato nella rosa delle prime sei aggiudicazioni dell’anno offre un efficace spaccato dello stato del mercato degli arredi antichi, un settore certamente penalizzato da un epocale cambiamento del gusto ma molto sensibile alla grande qualità. Non desta pertanto sorpresa che lo splendido trumeau veneziano del ‘700 in legno laccato a fondo rosso posto in vendita a giugno dal nostro dipartimento di arte antica sia passato di mano per 95.760 euro.
Le due migliori vendite dell’anno sono invece riconducibili alla mano di due assoluti maestri dell’arte del ‘900: è di 258.300 euro il prezzo raggiunto da un inconfondibile cellotex del ‘79 di Alberto Burri e di 189.000 euro quello sborsato per entrare in possesso della Lepre con paesaggio dipinta nel 1959 da Antonio Ligabue. Una pionieristica e rara lampada a sospensione firmata negli anni ’30 da Jacques-Emile Ruhlmann conquista la terza posizione venendo venduta per 163.6800 euro
Le aste di arte moderna e contemporanea ci hanno comunque regalato molte altre gare emozionanti confermando l’autorevolezza conquistata da Capitolium in questo specifico segmento di mercato.
Aspettative per il 2025?
Siamo molto interessati a sviluppare il settore dei gioielli. Oggi la potenzialità di crescita di una casa d’aste è a nostro parere testata dalla sua capacità di affermarsi all’interno del mercato del lusso, proponendo una selezione merceologica idonea a suscitare l’interesse dei suoi migliori consumatori.
Proseguirà la nostra attività di avvicinamento al mondo degli archivi e delle fondazioni e dei grandi collezionisti privati che consideriamo una delle chiavi di riconoscimento dell’approccio di Capitolium al mercato dell’arte. Il 2025 ci vedrà sempre più impegnati in iniziative volte al superamento della narrazione che vuole archivi e fondazioni al lavoro per la tutela e valorizzazione degli artisti e case d’asta che ne sviliscono il mercato. In verità si può, anzi, si deve lavorare insieme sulla base del presupposto che l’incontro con il mercato è storicamente un fattore di massimo rilievo ai fini della valorizzazione di un’artista. Esiste un luogo fisico che è diventato l’emblema del nostro percorso di avvicinamento alle istituzioni impegnate nella promozione degli artisti, si chiama Capitolium Art Gallery ed è lo spazio romano in cui, in collaborazione con archivi, fondazioni, eredi di artisti e importanti collezionisti, organizziamo mostre e iniziative no profit unicamente indirizzate a promuovere la conoscenza dell’arte.
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