Boom di DeepSeek fa tremare tutta Wall Street. Ecco perché la ChatGpt cinese è l’incubo di Nvidia & co.

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Nella settimana che porterà alle decisioni di Fed e Bce, a scuotere i mercati è DeepSeek, la startup cinese che all’improvviso dal suo lancio avvenuto questo mese ha scalato le classifiche diventando l’app gratuita più scaricata su app store negli Stati Uniti, superando ChatGpt. Un’ascesa che fa tremare tutto il big tech Usa, a partire da Nvidia.

Wall Street verso avvio shock, Nvidia -8%

I futures di Wall Street preannunciano un avvio in forte calo oggi con quello sul Nasdaq in particolare che segna un crollo di 650 punti, pari a -3%. Nvidia, maggiore società al mondo per market cap e grande beneficiaria del boom di domanda per l’AI, segna nel pre-mercato un calo di quai l’8%; Microsoft, principale investitore in OpenAI (ChatGhp), segna -3,5% e altre big tech quali Alphabet e Meta cedono a loro volta oltre il 3%.

Quello che mette in allerta tutto il mondo tech legato alla domanda di AI è il fatto che l’efficienza molto migliore del modello proposto da DeepSeek mette in discussione la necessità di ingenti spese di capitale per acquisire gli acceleratori di intelligenza artificiale più recenti e potenti di Nvidia.

Perchè DeepSeek fa così paura

Il timore è che il nuovo modello della start-up cinese DeepSeek potrebbe richiedere minori investimenti nelle infrastrutture di intelligenza artificiale. “La prospettiva di una tecnologia cinese AI più efficiente dal punto di vista energetico e capace di girare su processori meno potenti rispetto a quelli necessari con la tecnologia statunitense, sta portando a forti prese di profitto sulle big tech USA più legate all’AI su timori di un aumento della competizione in un contesto di valutazioni elevate per i colossi della Silicon Valley”, commentano stamattina gli esperti di Mps Capital Services.

“Questo lancio non solo incarna il dinamismo e l’ambizione tecnologica della Cina – argomenta Gabriel Debach, market analyst di eToro – ma dimostra anche la sua capacità di trasformare il panorama tecnologico globale in tempi rapidi. Nonostante un budget inferiore ai 10 milioni di dollari e l’uso di chip meno avanzati rispetto ai concorrenti statunitensi, DeepSeek ha superato ChatGPT in diversi benchmark, offrendo un prodotto gratuito che ha attirato l’attenzione globale”.

La reazione così nervosa di Wall Street è dovuta al fatto che gran parte del rally del mercato negli ultimi due anni si è basata proprio sull’entusiasmo per hardware e software legati all’AI, con valutazioni elevate che non lasciano spazio a errori. L’ingresso della Cina rischia di cambiare le dinamiche. E il fattore DeepSeek irrompe sui mercati proprio nella settimana clou per le Big Tech con in arrivo i risultati di quasi tutte le Magnifiche Sette (unica eccezione Nvidia che diffonderà i conti il mese prossimo).

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I punti di forza dell’app cinese

La scorsa settimana DeepSeek, una startup cinese che ha poco più di un anno di vita, ha lanciato una serie di nuovi modelli open source, sostenendo di poter eguagliare le offerte dei rivali come OpenAI, produttore di ChatGPT, a costi decisamente inferiori.

L’app si distingue da altri chatbot come ChatGpt di OpenAI articolando il suo ragionamento prima di fornire una risposta a una richiesta. Il modello di punta dell’azienda cinese è DeepSeek R1, specializzato in inferenza logica, risoluzione di problemi matematici e processo decisionale in tempo reale. DeepSeek afferma che R1 è vicino o migliore dei modelli rivali in diversi benchmark leader come AIME 2024 per le attività matematiche, MMLU per la cultura generale e AlpacaEval 2.0 per le prestazioni di domande e risposte. Si colloca anche tra i migliori risultati in una classifica affiliata alla UC Berkeley chiamata Chatbot Arena.

Anche gli analisti di Bernstein notano che i nuovi modelli risultano impressionanti, soprattutto nella loro capacità di competere con i principali prodotti simili di OpenAI e Meta. Tuttavia, Bernstein ritiene che la reazione più ampia del mercato ai modelli di DeepSeek sembra essere esagerata. “Se riconosciamo che DeepSeek potrebbe aver ridotto i costi per raggiungere prestazioni di modelli equivalenti di, diciamo, 10 volte, notiamo anche che le attuali traiettorie dei costi dei modelli stanno comunque aumentando di circa la stessa quantità ogni anno, il che non può continuare per sempre”, sostengono gli analisti di Bernstein.



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