Tra corruzione, infedeltà e “furbate” ecco come si comportano i dipendenti di Roma Capitale

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Roma Capitale ha pubblicato l’ultima relazione annuale sulle attività anticorruzione del 2024. In sostanza, un resoconto redatto dalla dirigente della direzione controllo di legittimità e regolarità amministrativa, trasparenza e anticorruzione Maria Luigia Sabato, sulle attività di controllo di tutta la macchina di Roma Capitale, dai dirigenti ai dipendenti. 

Le irregolarità tra i dipendenti di Roma Capitale

Da quanto si può leggere nel documento, aggiornato il 23 gennaio scorso, nel corso del 2024 si sono verificate nove segnalazioni di possibili irregolarità, sei delle quali inviate tramite la piattaforma digitale “GlobaLeaks”, il cui utilizzo viene sempre più incentivato tra i dipendenti capitolini. 

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238 provvedimenti disciplinari

Inoltre, nell’arco di un anno sono state accertate 233 violazioni del Dpr 62 del 2013, cioè il codice di comportamento per i dipendenti della Pubblica Amministrazione approvato a livello nazionale. Violazioni che, però, salgono a 238 se viene considerato invece il Codice di comportamento specifico di Roma Capitale. Un numero che è indubbiamente aumentato rispetto al 2023, quando gli accertamenti erano stati 148. C’è pur sempre da tenere conto dell’incidenza sul totale dei dipendenti, circa 23mila. 

Diminuiscono i casi di corruzione

Migliora nettamente l’esposizione dei dipendenti romani ai casi di corruzione. La relazione segnala “solamente” cinque casi di corruzione, dei quali tre nell’ambito delle attività relative alla formulazione e al rispetto dei contratti pubblici. Quasi un quarto in meno rispetto al 2023, quando nella relazione se ne esplicitavano addirittura 19. Tutti i casi di corruzione – che hanno comportato immediatamente il trasferimento dei dipendenti infedeli, oltre che l’apertura di fascicoli da parte della Procura – sono riconducibili alla violazione dell’articolo 319 del codice penale: “Corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio”. 

Le rotazioni straordinarie per provvedimenti disciplinari o procedimenti penali

Andando a scorrere la relazione, si scopre poi che sono state necessarie otto rotazioni straordinarie di personale a seguito di procedimenti disciplinari o penali. Nello specifico, durante il 2024 “si è reso necessario – si legge nella relazione – ricorrere alla rotazione straordinaria nei confronti di un architetto e un istruttore amministrativo, alla rotazione cautelativa disposta nei confronti di un funzionario amministrativo e un istruttore amministrativo in attesa della definizione del relativo procedimento penale e a una rotazione facoltativa per un provvedimento in via cautelativa a seguito di ‘whistleblowing'” oltre che a due provvedimenti per fenomeni riconducibili a mala amministrazione e un provvedimento di rotazione straordinaria in corso di verifica da parte del dipartimento Lavori Pubblici. 

La dirigente: “Criticità per continuo mutamento organizzativo”

Ma non sono solamente i numeri a rendere interessante la relazione annuale 2024 del responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza. All’interno delle “Considerazioni Generali”, infatti, la dottoressa Sabato definisce le criticità principali riscontrate nello svolgimento del proprio lavoro: “La maggiore criticità – si legge – che emerge nella  programmazione, attuazione e monitoraggio delle misure di prevenzione della corruzione e della trasparenza, si ritiene riconducibile prevalentemente al continuo mutamento organizzativo e funzionale dell’Ente che, nel triennio, ha visto 13 provvedimenti di riassetto della macrostruttura capitolina, con inevitabili ripercussioni sugli adempimenti cui sono chiamati gli uffici, che richiedono una ‘ragionevole’ stabilità organizzativa”.

Raggi (M5S): “Un valzer di scrivanie e continue infornate di dirigenti”

La nuova macrostruttura, infatti, è stata pensata dal sindaco Roberto Gualtieri agli albori del suo mandato. Un lavoro iniziato nel mese di novembre 2021, che ha visto poi ulteriori modifiche e integrazioni nel tempo, in particolare a fine 2023 con l’apertura di nuovi uffici, con un nuovo assetto varato dalla Giunta  che ha aumentato le posizioni a diciannove, di cui sette extradotazionali. “Quella frase inserita nella relazione dagli stessi uffici di Roma Capitale in materia di Anticorruzione – commenta l’ex sindaca Virginia Raggi – significa una sola cosa: è un grido di aiuto! Ben 13 riorganizzazioni del personale dipendente e degli uffici in tre anni sono un evidente indice di dis-organizzazione. Infornate continue di collaboratori e dirigenti, creazione di uffici e frenetiche rimodulazioni degli stessi hanno condotto a un unico risultato: un valzer di scrivanie che sta producendo proprio quell’effetto che, per legge, si dovrebbe contrastare”.

De Santis (Azione): “Evitare troppi uffici di scopo”

Sull’argomento si è espresso anche Antonio De Santis, dal 2016 al 2021 assessore al Personale e oggi consigliere di Azione: “La cosa che colpisce è che il rilievo viene formulato da un organismo interno  – le sue parole -. Ciò che non si comprende, è perché si debba arrivare a tanto, quando magari sarebbe più opportuno intervenire in maniera preventiva, in modo tale che queste criticità possano limitarsi, garantendo una migliore efficienza e limitare così i rischi che con questa relazione sono stati denunciati. Mi auguro quindi per il futuro che si possa lavorare affinché non si arrivi fino a questo punto, evitando situazioni di particolare imbarazzo per la macchina capitolina. Quanto alle motivazioni per interventi così numerosi di riorganizzazione, sicuramente vanno ricercati da un lato nella conclusione dei concorsi per l’assunzione di nuovi dirigenti, ma dall’altro anche nella creazione di diversi uffici di scopo, che potrebbero essere evitati soprattutto quando le attività siano già gestite o possano esserlo, da dipartimenti e direzioni esistenti. Questo anche in ottica di una migliore distribuzione di risorse, che come noto sono spesso carenti”.



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