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L’INCHIESTA

Leandro Del Gaudio

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Numeri decisamente in controtedenza quelli offerti dal ministro Carlo Nordio alla platea di Castel Capuano. Mentre va di scena la protesta dei magistrati (coccarda tricolore e Costituzione in mano) che lasciano il Salone dei Busti, il guardasigilli offre dati incoraggianti a proposito del funzionamento della giustizia. Sia il trend nazionale, che quello relativo al distretto di Corte di Appello di Napoli mostrano risultati tangibili a proposito di abbattimento dei processi arretrati. Eccolo dunque il guardasigilli a Napoli, in un Salone dei busti stracolmo, come non era avvenuto neanche con la visita degli ultimi due Guardasigilli Angelino Alfano e Roberto Castelli (quest’ultimo, anno 2003, incappò nella stessa protesta di oggi, con lo sventolio della Costituzione).

PNRR

Ma al netto della protesta dell’Anm (ne parliamo nella pagina a fianco), sia l’intervento del ministro Nordio, che la relazione del presidente di Corte di Appello Maria Rosaria Covelli battono su un punto: i traguardi raggiunti grazie ai fondi del Pnrr. Spiega il ministro: «La Commissione europea ha già riconosciuto che l’Italia è al primo posto in Europa per finanziamenti ricevuti, a conferma dell’impegno nell’attuazione del Piano, che procede nei tempi previsti e nel rispetto degli obiettivi concordati. In tale ambito, nel 2024 il Ministero della giustizia ha positivamente raggiunto tutte le “milestone” e i target previsti consentendo il pagamento della Quinta e della Sesta rata del Pnrr. Naturalmente, restano gli obiettivi ancora da raggiungere nel biennio 2025-2026 per i quali occorre procedere con la medesima determinazione e immutato impegno». Nordio cita gli Annales di Braudel, per ricordare la centralità di Napoli nella storia europea, poi sottolinea il lavoro fatto dal presidente Covelli e da tutto il suo staff. Parte da una premessa personale, nell’assistere alla fuoriuscita dei colleghi in toga, a proposito della separazione delle carriere: «Mai potrei umiliare i pm. Possibile mai che, dopo quaranta anni da pm, da ex titolare di fascicoli contro le Br (ho visto morire i miei colleghi) potevo varare una riforma contro i pm? Comprendo il dissenso, e considero anche molto composto il vostro dissenso, ma questa è una riforma in favore dei cittadini e non contro i pm». Poi tocca ai numeri.

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PENDENZE

Partiamo dall’obiettivo Pnrr per il 31 dicembre del 2024: abbattimento del 95 per cento dell’arretrato civile (pendente a partire dal 31/12/19). Più nello specifico, la Corte di appello di Napoli, partendo da un arretrato di 20.819 procedimenti, ha raggiunto il livello di soli 302 procedimenti ancora pendenti (al 30/11/24), con una diminuzione del 98,5%. Secondo i dati disponibili a novembre, anche i Tribunali di Avellino, Benevento, Napoli Nord e Nola, hanno pienamente raggiunto l’obiettivo di abbattimento del 95% dell’arretrato civile pendente al 31.12.2019; Napoli era al -94,8%, Santa Maria Capua Vetere al -94,7%, Torre Annunziata al -93,3%. Spiega ancora il ministro: «Particolarmente significativo è stato proprio il risultato del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che partendo da un arretrato, al 2019, di 15.233 procedimenti pendenti – secondo arretrato in Italia dopo quello del Tribunale di Roma – è giunto a soli 809 procedimenti ancora pendenti».

GLI ORGANICI

Decisivi gli investimenti del Pnrr sul capitale umano. Al 10 dicembre 2024 risultano in servizio nel Distretto 1.458 unità di personale assunte a tempo determinato per il conseguimento degli obiettivi Pnrr, di cui oltre mille ddetti all’Ufficio per il processo: «Persone, non solo risorse, che per noi rappresentano un grande valore e che ormai sono pienamente inserite nell’organizzazione degli Uffici».

L’EDILIZIA

Altro punto strategico, secondo la relazione di Nordio, riguarda l’edilizia giudiziaria, che «conferma la centralità del distretto di Napoli»: con le risorse del Pnrr, due interventi di edilizia giudiziaria a Napoli e Benevento per un finanziamento 21,7 milioni di euro e i due interventi di edilizia penitenziaria e minorile previsti nel Piano Nazionale Complementare al Pnrr (a Santa Maria Capua Vetere e ad Airola) per un finanziamento di 23,4 milioni di euro. Applausi dalla platea (rappresentata per lo più da avvocati), mentre si succedono gli interventi del Pg Aldo Policastro, del presidente Anm Cristina Curatoli e del presidente del Consiglio dell’ordine degli avvocati Carmine Foreste. Ed è proprio quest’ultimo a sostenere il progetto di riforma sulla separazione delle carriere: «Le riforme del processo penale vanno analizzate nella prospettiva delle garanzie dei diritti di difesa degli imputati, per i quali, certamente, un giudice che non sia più collega del pubbico ministero apparirà ancora più credibile». Poi la stoccata di Foreste: «Una drammatica emergenza nazionale è costituita dal sovraffollamento delle carceri italiane, con un indice di sovraffollamento del 132,05%; altro tema è l’accesso alla giurisdizione, che deve essere garantito a tutti, anche ai cittadini meno abbienti». Resta un invito alla collaborazione tra le parti, al netto dei progetti di riforma, di fronte all’esigenza di rendere «efficace e rapido» il servizio giustizia, come preludio alla prima udienza dell’anno giudiziario in corso.

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