Raffaele Latrofa: “Un altro spazio che sarà recuperato e messo a disposizione del quartiere e dei cittadini”
PISA – Prosegue il cantiere per la riqualificazione della ex chiesa di San Marco in Calcesana in via Garibaldi e per la valorizzazione delle aree a verde esterne alla struttura. L’intervento, partito nel mese di novembre 2024, fa parte del progetto PINQuA “Pisa THIS” che riguarda il quartiere di Pisanova e Cisanello, ed è finanziato con fondi PNRR per un importo complessivo di 1.033.264 euro. I lavori si concluderanno entro la fine del 2025.
Nella giornata di lunedì 27 gennaio, per consentire il transito controsenso di un veicolo speciale che deve accedere al cantiere, si rende necessaria la chiusura di via Garibaldi, nel tratto compreso tra via Gioberti e via Santa Marta dalle ore 14.00 alle 18.00. Contestualmente viene istituito il divieto di sosta in via Garibaldi, tra via Gioberti e via Santa Marta, e anche all’altezza del civico numero 1 di via Canavari.
“L’intervento – dichiara il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Raffaele Latrofa -, che prevede il restauro e il recupero sia del fabbricato che dall’area esterna, va a sanare una ferita aperta da troppo tempo e si inserisce in un progetto complessivo di riqualificazione che coinvolge tutta via Garibaldi. L’edificio sorge proprio lungo la strada, in prossimità dell’ingresso alla città, nelle vicinanze della porta che conduce verso Calci, da cui il nome di porta Calcesana. Il progetto prevede la riqualificazione dell’immobile che da anni versa in stato di abbandono e parziale rovina, con sistemazione e valorizzazione delle aree a verde esterne alla struttura, che saranno convertite in una sorta di area studio all’aperto. A seguito del suo recupero il fabbricato diventerà infatti uno spazio polifunzionale per la cittadinanza, sia per quanto riguarda i locali interni che per lo spazio esterno adiacente. Il recupero dell’immobile, che nasce come edificio religioso, è finalizzato a rendere simultaneamente percepibile la qualità degli spazi antichi e ciò che è nato dalla loro trasformazione durante i secoli e dai loro usi differenti succedutesi nel tempo. Grazie ai fondi PNRR, possiamo realizzare l’ennesima operazione di riappropriazione di edifici urbani che da decenni risultavano abbandonati e degradati, per riutilizzarli come spazi aperti e messi a disposizione del quartiere e della cittadinanza.”
Lavori in corso. L’intervento prevede lavori per il rifacimento della copertura e per la conservazione e il consolidamento delle travi lignee; opere di conservazione del parametro murario ed interno in pietra; la realizzazione di pareti divisorie interne inerenti i locali di servizio; la realizzazione di tutti i serramenti (finestre e porte finestre) esterni ed interni; nuove pavimentazioni e nuovi rivestimenti e nuovi impianti. Per quanto riguarda le aree a verde esterne, è prevista la rigenerazione del manto erboso, con l’espianto delle piante attuali e la messa dimora di nuove alberature, oltre all’installazione di arredi e attrezzature, come sedie, tavoli e gradinate, al fine di convertirle in una sorta di area studio all’aperto. Per facilitare l’accessibilità anche agli ipovedenti è stato previsto di dotare questo spazio di un percorso tattile plantare integrato, creato per essere percepito sotto i piedi.
Attualmente sono già stati realizzati alcuni lavori interni, come la soletta in cemento del piano di calpestio, la realizzazione di pareti divisorie in cartongesso per i locali di servizio, mentre nei prossimi giorni partiranno i lavori per il rifacimento della copertura e a breve anche quelli relativi al rifacimento degli impianti elettrico e idraulico. Avviate anche le lavorazioni previste per il restauro del paramento murario interno.
Cenni storici. La prima notizia documentaria che si riferisce al complesso di San Marco in Calcesana risale al 18 gennaio 1139. In questa data risulta che Goffredo Visconte, figlio del fu Ugo Visconte, e Lulitta, sua moglie, vendono a “Martino hospitalis ecclesie Sancti Mathei, ad utilitatem suprascripti hospitalis” un pezzo di terra posto in località ‘Fossabandi’ per il prezzo di 360 soldi in argento . Da tale fonte si evince che in origine doveva esserci un ‘ospitalario’ del monastero di San Matteo. Discordanti sono invece le notizie relative alla consacrazione della chiesa: secondo alcune fonti avvenuta da parte dell’Arcivescovo di Pisa Baldovino il 21 agosto 1139, secondo altre il primo settembre 24 1141 e secondo altre ancora il 21 agosto 1142.
La chiesa è stata patronato delle monache di San Matteo fino al 1387, anno dopo il quale tale patronato passò a varie famiglie pisane. A partire dal 1508 furono eseguiti importanti restauri che coinvolsero il rifacimento della facciata, del campanile e la costruzione di un altare commissionato a Giovanni della Robbia rappresentante l’Assunta tra santi e Profeti (oggi collocato nella cappella Aulla in camposanto). Agli inizi del XVI secolo iniziano così gli interventi di restauro ridefinendo un insieme architettonico che rimarrà tale fino al XVIII/XIX secolo.
Tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo la chiesa venne più volte soppressa e riaperta al culto fino a che, nel 1819, venne definitivamente sconsacrata. Nello stesso periodo l’architettura ecclesiastica subisce una serie di cambiamenti tali da spogliare l’edificio del suo ruolo di architettura sacra ormai perso, fino ad adattarla agli scopi delle nuove destinazioni d’uso: magazzino, autofficina, esercizi commerciali e nel 1877 fonderia. Gli interventi più recenti operati sull’edificio, databili orientativamente nella seconda metà del 1900, sono stati prevalentemente di consolidamento.
Last modified: Gennaio 25, 2025
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