Pari. Il primo Messina di Banchieri è squadra viva, propositiva e brava a reagire a una Casertana che crea tanto, ma che sbatte su Krapikas. I giallorossi, invece, sbattono sui legni prima e dopo il vantaggio firmato De Sena. Lo stesso attaccante spreca il raddoppio, sul ribaltamento la rete di Egharevba. Distacco dai campani immutato.
I PRIMI PASSI – Si può cambiare una squadra con un solo allenamento? Assolutamente no, in fin dei conti non ci è riuscito nemmeno Sergio Conceição col Milan; sì, ha vinto la Supercoppa stendendo Juve e Inter, per poi fare i conti coi difetti che avevano azzoppato Fonseca. Esprimere giudizi netti sull’apporto di Banchieri dopo una sola partita non sarebbe, quindi, opportuno. In primis per rispetto allo stesso tecnico, che deve godere del tempo necessario per essere valutato. Piedi di piombo e allenamenti in cui migliorare ancora. Il pareggio di Caserta, però, è importante per il messaggio che lancia al campionato: il Messina sembra esserci. Una partita in cui il tecnico torinese mostra subito lucidità, perché l’11 iniziale rivela che di moduli e numeri si possa fare a meno: in campo i migliori, poi ci si sistema. Petrucci trequartista – il suo ruolo, almeno in gioventù -, la regia è tutta di Buchel, con Garofalo e Crimi a cantare e portare la croce. Dumbravanu fa coppia con Marino, l’altra coppia al primo appuntamento è quella formata da Luciani e De Sena. Un Messina compatto, corto e che difende come attacca: insieme. Banchieri intuisce che da ricostruire c’è soprattutto l’autostima, così la sua squadra si aiuta e prova a reggere soffrendo per tornare a credere in sé stessa. Certo, si balla parecchio perché Krapikas deve spegnere le velleità di Carretta e Proia, mentre Vano fa tutto da solo per non segnare. La Casertana tiene, in apparenza, il pallino del gioco; ma il Messina è conscio delle sue armi e non sembra avere fretta. Buchel detta i tempi, gli altri devono correre. Garofalo illumina un allungo di Lia, col terzino che scappa via prima di entrare in area e mettere un pallone radente sul secondo palo dove c’è De Sena. Vantaggio. Inatteso, ma l’azione alla mano vale il merito. De Sena è on fire, così il pallone che Buchel pennella diventa quasi oro se non fosse per il palo che ferma il suo diagonale. Insomma, quando i giallorossi ripartono fanno malissimo alla squadra di Pavanel. Che torna nello spogliatoio recriminando per gli interventi di Krapikas, come detto, su Carretta e Proia – che nel finale di tempo ci riprova sbattendo, ancora, sul lituano -; ma anche con la consapevolezza che il Messina abbia capitalizzato sfruttando le proprie armi migliori e che il raddoppio non sia arrivato solo grazie a un legno.
RIPRESI MA VIVI – E la ripresa non cambia il copione: la Casertana sbatte su Krapikas, il Messina sui legni. Andiamo con ordine, perché l’approccio dei campani è arrembante con Llano che pesca Vano nel cuore dell’area piccola: colpo di testa che vuol prendere il lituano giallorosso in controtempo che, però, risponde con un gran riflesso. Respinta corta che si avvicina a Proia che non si coordina e spara alto. Il cambio di fronte racconta di un bello scambio tecnico tra Petrucci e Garofalo e conquista di un corner. Il capitano giallorosso pesca Marino: stacco perentorio e traversa piena. Partita aperta? Proprio così. Infatti, le squadre si allungano e le occasioni aumentano. De Sena se ne divora una a tu per tu con Zanellati – dopo un bella verticale di Lia e una posizione dubbia da rivedere -, sprecando la palla che avrebbe chiuso i conti e spedito la Casertana nel buio. E invece, i campani non solo si salvano ma reagiscono: pallone lavorato sulla destra, Llano riceve sul limite dell’offside e crossa in mezzo; dove Dumbravanu sfiora ed Egharevba controlla – non pressato a sufficienza da Lia – prima di girarsi e calciare col destro sotto la traversa. Parità. Dal punto di vista della Casertana anche meritato, per quanto prodotto; ma al Messina resta il rammarico per il doppio legno e la chance non trasformata da De Sena. Insomma, la classica partita che avrebbero potuto vincere entrambe le squadre. Pavanel cerca forze fresche in Paglino prima e Bunino poi; mentre Banchieri cerca ulteriore densità rilanciando Frisenna per De Sena. Fuori anche Ingrosso che termina la benzina, esordio per Gyamfi. Ultima parte di gara che fa comprendere come Banchieri voglia tornare a casa con qualcosa in tasca: Buchel è sfinito, dentro Anzelmo; poi Morichelli per Lia e difesa che prova a serrarsi. Ma si balla ancora, così Dumbravanu regala una punizione da cui parte un cross che attraversa l’area ed esce vicino al palo. Qualche fallo di troppo, punizioni e cross che si sommano e tengono il Messina sotto pressione. Corner, ancora corner. Difesa attenta, Krapikas anche. Recupero col Messina stanchissimo, tanto che non riesce neanche ad abbassarsi di squadra, così Marino deve stendere Vano prima che possa involarsi. Giallo. Ultimo calcio in porta di Paglino, ancora Krapikas. Basta così. Il Messina torna a casa con un pari che non serve per riavvicinare la Casertana in classifica, ma è buono per non farla scappare via.
CASERTANA – MESSINA 1-1
MARCATORI De Sena (M) al 26′ p.t.; Egharevba (C) al 18′ s.t.
CASERTANA (4-2-3-1) Zanellati; Llano, Kontek, Gatti, Fabbri (dall’8′ s.t. Falasca); Damian, Collodel; Carretta (dal 28′ s.t. Bunino), Proia (dall’8′ s.t. Paglino), Egharevba (dal 39′ s.t. Bakayoko); Vano. (Pareiko, Vilardi, Heinz, Bacchetti, Deli, Iuliano, Bianchi, Giugno, Capasso, Asencio). All. Pavanel
MESSINA (4-3-1-2) Krapikas; Lia (dal 38′ s.t. Morichelli), Marino, Dumbravanu, Ingrosso (dal 26′ s.t. Gyamfi); Garofalo, Buchel (dal 38′ s.t. Anzelmo), Crimi; Petrucci; Luciani, De Sena (dal 23′ s.t. Frisenna). (Curtosi, Ndir, Re, Cominetti, Morleo, Adragna, Mameli). All. Banchieri
ARBITRO Zago di Conegliano
NOTE Spettatori 700 circa. Ammoniti Vano, Llano, Lia, Buchel, Collodel, Garofalo, Dumbravanu e Marino. Corner 6-1. Recupero 2′ e 4′.
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya
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