Il Pd e l’idea di un ritorno di De Luca a Salerno

Al Nazareno fanno gli scongiuri: Elly Schlein spera che sia la Corte costituzionale a cavare al Pd le castagne dal fuoco in Campania. L’udienza della Consulta dovrebbe tenersi nella metà di aprile. Intanto Vincenzo De Luca ha già costituito il suo collegio di difesa per sostenere che il limite dei due mandati consecutivi previsto da una legge del 2004 scatta solo da quando le regioni recepiscono quella normativa. Il che permetterebbe al «governatorissimo» di ricandidarsi. 

Se la Corte dovesse dargli ragione (ma diversi costituzionalisti lo ritengono difficile) De Luca non ha dubbi: «Indipendentemente da quello che farà e dirà il Partito democratico», scenderà in campo. Del resto, il presidente della Campania non ha mai fatto mistero delle sue intenzioni: «Non è che decidono da Roma quello che dobbiamo fare nei territori». E qualche giorno fa De Luca ha avuto parole non proprio concilianti nei confronti del Pd: «Io sto in un partito dove ci sono fin troppi cafoni. Nessuno si è permesso di offendere Zaia quando ha fatto il terzo mandato, mentre ci sono altri partiti nei quali ognuno, anche delle nullità politiche, si sente autorizzato a offenderti, ad aggredirti». 

Ma se De Luca insiste, anche Elly Schlein (lo ha ripetuto ieri) non vuole mollare: «Di certo non facciamo un passo indietro». La situazione, dunque, appare ancora tesa, tanto che Giuseppe Conte è preoccupato: «Qui c’è il rischio di andare a schiantarsi», dice ai suoi l’ex presidente del Consiglio. Il leader del Movimento 5 Stelle, che punta alla Campania per un suo candidato (Roberto Fico, che è la prima scelta, o Sergio Costa) vorrebbe che il Pd mettesse un po’ d’ordine in casa propria. Ed Elly Schlein, in effetti, ammette che sta «trattando con il presidente della Campania».
L’oggetto di quella trattativa, si vocifera in Regione, è la candidatura di Vincenzo De Luca a sindaco di Salerno. Un ritorno alle origini, per il governatore. Ma lui ai suoi spiega: «Non è che io esco dalla scena regionale perché mi offrono quella candidatura». 

Quindi prima della sentenza della Corte costituzionale De Luca non si farà da parte. Solo dopo, nel caso la Consulta dovesse dare ragione al governo e torto a lui, farà la sua mossa. «In quel caso — spiega ai fedelissimi — cambiando lo scenario, potrei prendere in esame altre ipotesi». Anche quella di sindaco di Salerno, sostiene qualche dem campano. «Ma certo non devo chiedere il permesso al Partito democratico», puntualizza De Luca con i suoi. Insomma, se nel suo futuro deve esserci di nuovo l’incarico di primo cittadino di Salerno, lo deciderà lui senza chiedere niente a Schlein.
A dire il vero i dem locali avversari di De Luca non vorrebbero che tornasse a fare il sindaco della «sua» città. Temono che da quella poltrona possa fare il «governatore ombra» della Regione. 

Comunque al di là dei dissidi tra i due, una trattativa tra la leader dem e De Luca diventerà inevitabile dopo un’eventuale decisione della Corte che accolga la richiesta dell’esecutivo, perché il presidente ha tutto l’interesse a giocare un ruolo da protagonista nella scelta del suo successore. E in Campania già dicono che De Luca non vorrebbe l’ex presidente della Camera Roberto Fico.

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