Sicurezza e giustizia, furti e rapine in aumento del 28 per cento. E la maggior parte resta impunita

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di
Roberta Polese

I dati dell’anno giudiziario: senza nome quattro ladri su cinque. Boom delle denunce per violenza. Il procuratore generale: grave carenza di organico

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Il piccolo furto nel supermercato di Padova, le incursioni dei ladri in interi quartieri di Venezia e Treviso, che trovano costante report nei gruppi Facebook. E poi ancora scippi e rapine nei centri storici. Piccoli fatti sparsi che però vengono immediatamente percepiti come allarmanti. I numeri della procura generale presso la Corte d’Appello di Venezia, forniti in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario, permettono oggi di avere un quadro complessivo di un fenomeno che i cittadini hanno già ben percepito sulla loro pelle: tra il giugno del 2023 e il giugno del 2024 i reati contro il patrimonio sono aumentati del 28 per cento. E c’è un altro dato che tratteggia quanto già si era capito: la gran parte dei furti e degli scippi resta impunito. Su 13.229 fascicoli iscritti nelle sette diverse procure di tutta la regione, in 2.781 ci sono i nomi dei presunti responsabili, altri 10.448 sono iscritti a ignoti. Praticamente solo un furto su 5 ha qualche possibilità di essere punito.

I numeri di furti, rapine, scippi, estorsioni e usura

Questo non vuol dire che gli autori dei reati non potranno essere trovati più avanti, ma se i responsabili non vengono individuati subito i criminali hanno un vantaggio difficilmente colmabile. Dei reati contro il patrimonio la maggior parte sono furti in abitazione o scippi: 9.701, 8.851 ignoti e 850 iscritti a persone note; seguono le rapine che in totale sono state 2.237, in questo caso però la metà delle volte i responsabili vengono presi subito. A seguire ci sono le estorsioni, e anche qui denunciare i malfattori è più semplice: su 978 fascicoli circa uno su due ha già il nome del presunto responsabile. Nel capitolo usura ci sono state 59 denunce, di uno su tre si sa chi è il responsabile. Ultimo capitolo: riciclaggio e antiriciclaggio, per la stragrande maggioranza dei casi si conosce il responsabile.




















































Violenza sessuale e stalking

Altro capitolo che segna un netto aumento è quello dei reati di violenza sessuale e stalking, che continuano a seguire il trend al rialzo seguito all’omicidio di Giulia Cecchettin nel novembre del 2013. Trattandosi, anche in questo caso, di dati raccolti tra la fine di giugno 2023 e la fine di giugno 2024 si può chiaramente vedere il differenziale rispetto all’anno precedente: nello stesso periodo dell’arco temporale 2022-2023 le denunce erano state 2.613, l’anno successivo sono state 3.741: più 43 percento, un numero che ha un effetto dirompente anche sulle procure.

La carenza di personale

Il procuratore generale presso la Corte d’Appello Federico Prato non manca di sottolineare come le nuove leggi che impongono tempi rapidi di interventi (tre giorni per sentire la persona che denuncia, un mese per emettere una misura) generino una serie di difficoltà legate alla carenza di personale: «Con riferimento agli ultimi interventi normativi e agli adempimenti richiesti anche ai fini statistici, certamente avvertiti come doverosi – scrive Prato – si segnala l’impatto sugli uffici del distretto veneto che soffrono di grave carenza di organico, al limite della sostenibilità, sia dei magistrati, ma soprattutto del personale amministrativo, che presenta una vacanza prossima al 36 per cento, con carenze maggiori soprattutto nella fascia di personale destinata all’assistenza dei magistrati e quindi al supporto degli adempimenti previsti dalle nuove norme». Questo ha un effetto pratico: «La mole di lavoro che grava sui singoli sostituti – scrive ancora il procuratore generale – rende spesso obiettivamente impossibile l’esecuzione in prima persona dell’attività. Si segnala, tuttavia, come alcuni uffici (Padova, Treviso) abbiano implementato un’attività di formazione del personale di polizia giudiziaria, svolta direttamente dai magistrati appartenenti ai gruppi dedicati alle fasce deboli, al fine di preparare lo stesso sulle tematiche ed i modi di approccio ai reati in questione ed ai soggetti coinvolti».

«Alla procura dei minori cresciute di un terzo le violenze sessuali»

Significativo il dato sulle misure adottate per i soggetti violenti da parte della procura lagunare: «La procura di Venezia segnala l’applicazione di misure cautelari in oltre 30 procedimenti e, circostanza significativa, il frequente aggravamento della misura cautelare del divieto di avvicinamento, segno della scarsa deterrenza di tale tipologia di cautela per evitare la reiterazione del reato». C’è tuttavia un fatto ancor più grave che riguarda sempre il codice rosso, ma con protagonisti i minorenni. Ecco cosa scrive il procuratore generale presso la Corte d’Appello di Venezia Federico Prato: «Allarmanti sono i dati trasmessi dalla Procura dei minorenni in tema di reati di codice rosso: sono aumentati di circa un terzo i reati di violenza sessuale (da 60 a 88) e i reati di stalking da 39 a 55. Si sono verificati 4 casi di violenza sessuale di gruppo. Complessivamente nella categoria dei reati di codice rosso le iscrizioni sono incrementate da 127 a 166».

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