Scuola, campus, biblioteca: Maiolati, benedetta discarica

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MAIOLATI SPONTINI Benedetta discarica, verrebbe da dire, almeno finché i centri abitati non si espandono arrivando troppo a ridosso degli impianti di raccolta e trattamento dei rifiuti. Allora iniziano i problemi di convivenza, nascono comitati preoccupati per la qualità dell’aria e fioccano ricorsi al Tar. Finisce così l’idillio. Esemplare la storia vissuta negli ultimi 30 anni dal comune di Maiolati Spontini, seimila abitanti nella media Vallesina, e della sua discarica della Cornacchia, ormai chiusa dal 2020, ma che soprattutto negli anni virtuosi della fase aurea – tra il 2005 e il 2014 – aveva pompato flussi milionari nelle casse del Comune, tra canone di locazione (un picco di sei milioni nel 2009) e utili prodotti dalla società di gestione Sogenus, distribuiti anche ad altri comuni del consorzio Cis, 12 in tutto.

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Il primato

Nel 2012 il Comune che diede i natali al compositore Gaspare Spontini divenne il primo delle Marche e uno dei pochissimi in Italia (appena cinque, all’epoca) a debiti-zero, senza più rate da pagare e quindi niente più oneri per i bilanci comunali. Una manna, per amministratori e cittadini, in tempi grami di tagli alla spesa pubblica. «Abbiamo preferito non utilizzare tutti i proventi della discarica nell’immediato, ma di prolungarne i benefici oltre la sua durata – raccontava al Corriere Adriatico l’allora sindaco del Pd Giancarlo Carbini, dopo aver estinto l’ultimo mutuo di 563.000 euro – è grazie agli introiti della discarica gestita dalla Sogenus infatti, insieme a un’attenta politica finanziaria, che Maiolati Spontini ha potuto azzerare i debiti». Nel bilancio 2011 di Maiolati Spontini figuravano 12.764.517 euro di entrate e ben 3.731.900 arrivavano dalla discarica. Proprio grazie a quegli introiti prodotti dalla gestione dei rifiuti in arrivo anche da altri comuni della vallata era stato possibile spendere 3,4 milioni per la scuola elementare, mentre altri 9 vennero messi a bilancio i per le nuove scuole medie. L’automatismo «più rifiuti, più soldi» iniziò a incepparsi quando lo sviluppo dei centri abitati di Moie e di Castelbellino Stazione, riducendo la distanza tra le abitazioni e la discarica, complicò la convivenza e abbassò il gradimento. Specie nei comuni vicini di Castelbellino e Monte Roberto, che sopportavano (soprattutto in certe condizioni di vento) i cattivi odori dei rifiuti ma non beneficiavano del grosso degli introiti, garantiti dai canoni di locazione al comune sede della discarica della Cornacchia. Nonostante l’impegno di Comune e Sogenus nel gestire la discarica riducendo l’impatto ambientale, iniziò una fase critica che si inasprì in occasione della proposta di ampliamento del IV stralcio della discarica.

Le reazioni

Proteste di comitati, ricorsi e contro-riscorsi al Tar e tensioni con i Comuni vicini, finché la nuova amministrazione comunale di Maiolati, nel maggio 2019, decise di non procedere a ulteriori ampliamenti, lasciando che l’impianto di raccolta e trattamento degli Rsu andasse a esaurimento, fino alla chiusura nel marzo dell’anno dopo. Ma anche ora che la discarica è chiusa da quasi 5 anni, il lascito della discarica della Cornacchia si apprezza ammirando le aule hi-tech del nuovo campus scolastico di Moie ornato da giardini pensili, il primo edificio pubblico della provincia realizzato secondo le norme antisismiche entrate in vigore dopo il terremoto de L’Aquila. Già il primo lotto (2.832 metri quadrati, per un costo al mq di 1.200 euro, 223 metri quadrati di fotovoltaico, 776 di giardini) s’era meritato la ribalta di riviste di architettura come Domus, per le soluzioni innovative progettate dallo studio Petrini-Solustri, come la valorizzazione del verde e una segnaletica colorata e divertente, per identificare i luoghi ma anche per veicolare messaggi come il rispetto degli altri, l’integrazione e l’educazione ambientale. Poi nel tempo la cittadella scolastica dell’istituto intitolato al medico eroe Carlo Urbani, nato nella vicina Castelplanio, s’è ingrandita, aggiungendo un secondo lotto per la scuola primaria e un campus sportivo inaugurato nel maggio 2022 dall’allora ct della nazionale Roberto Mancini. E accanto al polo scolastico di via Venezia, grazie anche agli introiti dei rifiuti, nel 2007 il Comune ha potuto recuperare la vecchia fornace trasformata in biblioteca all’avanguardia, che ogni anno ospita quasi 200 eventi culturali e concede in prestito più di 40.000 volumi. Fiori spuntati dai rifiuti, eredità di una discarica che non c’è più.





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