Prescrizione mutuo nel 2025, quando la banca non può più pretendere il pagamento?

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Per legge il mutuo non è altro che un prestito tra due soggetti riguardante beni fungibili, ovvero intercambiabili con corrispondenti identici. L’esempio più immediato è proprio quello del denaro, facilmente restituibile in base al valore. In teoria ci sono diversi beni che possono essere oggetto di mutuo e il contratto può essere stipulato validamente tra vari tipi di soggetti, ma nel parlare comune questo termine si usa per il prestito bancario finalizzato all’acquisto di un immobile. Non a caso, ovviamente, perché è anche il tipo di mutuo più frequente e applicato al giorno d’oggi.

In qualità di prestito, il mutuo fa sorgere un diritto di credito, che come tale è soggetto a prescrizione. Questo significa che il creditore non può più esercitare il suo diritto, nel caso specifico la banca non può più pretendere il pagamento. Di conseguenza, il debitore può non pagare senza patire alcun genere di conseguenza. Nulla gli impedisce di adempiere spontaneamente, ma non potrà più essere obbligato legalmente.

Come per tutti gli altri crediti, bisogna calcolare la prescrizione con precisione minuziosa, senza lasciarsi confondere dalle numerose date presenti, pensando soprattutto alle varie rate previste per l’adempimento. Vediamo di seguito tutte le informazioni relative alla prescrizione del mutuo nel 2025.

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I termini della prescrizione del mutuo

Come anticipato, la legge classifica come mutuo qualsiasi contratto in cui una parte presta all’altra del denaro (o comunque dei beni fungibili) e il ricevente si impegna a restituire quello che ha ricevuto, ossia cose della stessa specie e quantità.

Nella vita di tutti i giorni ci si riferisce come mutuo a quello prettamente concesso dalle banche per l’acquisto di un immobile, ma nel lessico giuridico sono compresi anche prestiti e finanziamenti, almeno nella maggior parte dei casi. Anche questi contratti sono per lo più erogati dalle banche, ma non si tratta di una regola ferrea.

In ogni caso, secondo la legge ai contratti di mutuo deve essere applicata la prescrizione ordinaria. Questo significa che il mutuo si prescrive in 10 anni e che di fatto le medesime regole si applicano anche, salvo eccezioni, ad altri tipi di prestiti.

Decorrenza

La legge, salvo eccezioni, impone che la prescrizione cominci a decorrere dal momento in cui è stato disatteso il pagamento. Un principio tutto sommato semplice, che però deve essere applicato correttamente.

Ci sono, infatti, due errori comuni sulla prescrizione del mutuo. Il primo è pensare che la prescrizione cominci a decorrere dalla firma del contratto, il secondo è considerare la prescrizione in modo indipendente per ogni rata. Entrambe queste convinzioni sono del tutto errate, dato che le rate corrispondono esclusivamente a una modalità di pagamento per agevolare il cliente.

Quest’ultimo non ha verso la banca tanti debiti quante sono le rate previste, bensì un debito unitario che corrisponde alla somma di tutte le mensilità dovute. Di conseguenza, la prescrizione comincia a decorrere dalla scadenza dell’ultima rata e riguarda sempre l’intera somma ricevuta in prestito.

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Comprendere come la legge intenda il mutuo è di aiuto per comprendere questo principio, dato che un prestito tra privati raramente prevede una dilazione lunga, anche in via degli importi mediamente molto inferiori. Il debito, per l’appunto, è sempre unico. Proprio per questo motivo il mancato pagamento di una rata (o qualcuna in più a seconda del contratto) può legittimare la banca a chiedere l’immediata restituzione dell’intera somma.

Da quando la banca non può più pretendere il pagamento

Se sono trascorsi almeno 10 anni dalla scadenza dell’ultima rata del mutuo la banca non può più pretendere il pagamento dal cliente, a patto che nel frattempo non abbia interrotto la prescrizione. Interrompono la prescrizione tutte le richieste di pagamento formali inviate dalla banca a mezzo di raccomandata a/r o pec (altrimenti il mutuatario potrebbe negarne la ricezione), gli atti giudiziari per il recupero crediti e anche le ammissioni del debitore. Tra questi ultimi rientra anche la richiesta di una proroga, che è molto comune, poiché non è necessario che si tratti di un’ammissione esplicita

Quando la prescrizione si interrompe si azzera e ricomincia a decorrere, potendo compiersi dopo 10 anni. Come ben si può immaginare accade molto raramente che il mutuo bancario vada in prescrizione, mentre ci sono più possibilità per altri tipi di prestiti.

In sintesi: prescrizione mutuo nel 2025

Di conseguenza, nel 2025 si prescrivono i mutui che i clienti avrebbero dovuto finire di pagare nel 2015, a patto che nel frattempo non ci siano state interruzioni o che le ultime siano state appunto nel 2015. Le rate previste per quest’anno, invece, non sono da considerare, perché va tenuto conto soltanto dell’ultima.

Chi deve pagare l’ultima rata nel 2025, per esempio, non può aspettare la prescrizione prima del 2035. Si raccomanda di non considerare soltanto l’anno nei calcoli, bensì la data precisa di giorno e mese.

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