Nuova piscina comunale: allo studio l’ipotesi di una partnership fra associazioni e Coopernuoto

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Nell’ambito degli incontri che l’Amministrazione comunale ha già avuto con le associazioni del nuoto, questa mattina si è svolto un ulteriore momento di confronto, alla presenza, tra gli altri, dell’assessore allo Sport Giacomo Costantini, di rappresentanti del soggetto costruttore della nuova piscina comunale Arco Lavori e del soggetto gestore del futuro impianto Coopernuoto, individuato da Arco Lavori.

Partendo dall’assunto che il rifacimento del centro nuoto è assolutamente necessario, per la comunità e per il nuoto ravennati, per quanto riguarda la gestione va ricordato che la caratteristica principale del sistema di finanziamento attraverso il quale la struttura sarà realizzata, quello del project financing, è proprio quella di prevedere che il ristoro del finanziamento stesso, per la maggior parte a carico di soggetti privati, anche se l’opera è pubblica o di pubblica utilità, sia garantito dai flussi di cassa previsti dall’attività di gestione dell’opera stessa.

Al soggetto gestore saranno in capo le attività più prettamente “commerciali” (ad esempio nuoto libero, Cre, acquagym, riabilitazione, pre parto eccetera).

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Per quanto riguarda i corsi di avviamento al nuoto e i corsi di nuoto preagonistico, al centro in questi mesi di un aspro dibattito, è emersa la volontà di approfondire il confronto nell’ottica di raggiungere il migliore equilibrio possibile tra sostenibilità finanziaria dell’investimento e miglior fruizione della struttura.
Da una parte, infatti, la Arco Lavori e Coopernuoto necessitano degli incassi dell’attività agonistica per rientrare dall’investimento ; dall’altra, però, per le associazioni sportive ravennati è molto alto il rischio di dover chiudere. Coopernuoto, infatti, come gestore dell’impianto, potrà garantire agli iscritti tariffe inferiori. Le associazioni ravennati, invece, nuotando in un impianto gestito da altri, nelle tariffe agli iscritti dovranno tenere conto anche del costo delle corsie. Altro tema di confronto in questi mesi sono stati gli orari, nel quale svolgere le attività, a chi assegnare gli orari più convenienti.

È stata allora anche ipotizzata la possibilità di creare una realtà comune, associazioni e Coopernuoto, che possa portare a valorizzare le eccellenze locali nella Federazione italiana nuoto.

Poi è stato affrontato nuovamente il tema della demolizione e costruzione dell’impianto, con relativi disagi per le realtà sportive, che saranno costrette a traslocare in altri impianti e, probabilmente, in altre città.
Per quanto riguarda le modalità e le tempistiche di realizzazione, il Comune ha precisato che: “La scelta di realizzare per prime, nell’area libera a sud dell’impianto attuale, la vasca da 25 metri e quella ludico – multidisciplinare, è stata dettata da esigenze tecniche imprescindibili emerse nel corso del tempo, in primo luogo relative alle prescrizioni impiantistiche in recepimento di quanto imposto dai finanziamenti europei. Nella logica di non ricorrere a fonti fossili per il riscaldamento, è stata imposta la non installazione di caldaie a gas, rendendo l’impianto funzionante elettricamente; questa richiesta ha reso necessari importanti cambiamenti nella logica distributiva delle linee idriche con importanti modifiche nel posizionamento dei vani tecnici”.

Le modifiche al progetto sono state inoltre motivate da “Miglioramenti architettonico/funzionali che hanno permesso la razionalizzazione dei percorsi e la realizzazione di una tribuna capace di 847 posti, più altri 4 per le persone con disabilità, posta longitudinalmente alla vasca e quindi con la massima visibilità sui blocchi di partenza e di arrivo. Rispetto al piano di fattibilità tecnica – economica è stato anche inserito nella vasca da 50 metri un pontone richiesto dalle società sportive, struttura che permette il frazionamento della vasca in due da 25 metri o frazioni diverse, ma che comporta la realizzazione di una vasca lunga 51,50 modificando gli ingombri complessivi dell’edificio”.

È previsto quindi che la demolizione dell’attuale vasca da 50 per 21 metri (mentre quella nuova sarà di 51,50 per 25) avvenga nell’estate del 2026 e ovviamente che per allora siano fruibili la vasca da 25 (comunque più grande dell’attuale, passando da una misura di 25 metri per 12 e una profondità di 130 centimetri a una misura di 25 metri per 21 e una profondità di 180 centimetri) e quella ludico – multidisciplinare.

Nel frattempo, il Comune si è organizzato per garantire alle società sportive gli “spazi acqua” di cui hanno bisogno. Ha chiesto loro di quantificarli ed è pronto a pubblicare un’indagine di mercato per reperirli presso strutture adeguate per la stagione 2026/2027 e, qualora ciò si rendesse necessario, anche successivamente.
I costi a carico delle società sportive non cambieranno. Inoltre all’interno del bilancio comunale, a partire dal 2026, è stato previsto un fondo a copertura di eventuali maggiori costi per gli atleti che dovessero andare ad allenarsi fuori Ravenna (e questo non riguarderà solo il nuoto ma anche altre discipline sportive per le quali a Ravenna non ci siano strutture adeguate).



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