Magistrati in protesta a Bologna

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Anche a Bologna  è andata in scena, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario, l’annunciata protesta dei magistrati contro la riforma costituzionale della giustizia. Nel momento in cui ha preso la parola il rappresentante del ministero della Giustizia, il direttore generale dell’Unità di missione per l’attuazione degli interventi del Pnrr Davide Galli, le toghe presenti nell’aula in cui si tiene la cerimonia si sono alzati e sono usciti, accompagnati dall’applauso dai colleghi che li aspettavano fuori. Terminato l’intervento del rappresentante del Governo, i magistrati sono rientrati in aula. 

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Ben 150 toghe hanno protestato contro la riforma

Nel corso della mattinata oltre 150 magistrati si sono riuniti in un presidio di protesta davanti alla caserma della Legione Carabinieri, sede della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. Con toga, coccarda tricolore e una copia della Costituzione in mano, i magistrati hanno manifestato il loro dissenso verso la riforma costituzionale, considerata “punitiva” e dannosa per la magistratura.

Molti dei presenti hanno esposto cartelli con lo slogan “Uniti e non separati”, in riferimento al rischio di separazione delle carriere e all’introduzione del doppio Consiglio Superiore della Magistratura.

Le critiche alla riforma costituzionale

Secondo Eleonora Pirillo, presidente dell’Anm Emilia-Romagna, questa riforma “altera gli equilibri dello Stato senza migliorare i servizi ai cittadini”. Pirillo ha sottolineato che i problemi principali della giustizia in Italia, come i tempi lunghi dei processi e la carenza di risorse, non verranno affrontati.

Anche Ernesto Carbone, consigliere del Csm, ha espresso preoccupazione: “Separare le carriere porterà il pubblico ministero sotto il controllo del governo, compromettendo l’indipendenza della magistratura”.

Reati in aumento, soprattutto quelli commessi da minori

Durante la cerimonia, il presidente facente funzioni della Corte d’Appello di Bologna, Giuseppe De Rosa, ha sottolineato nella sua relazione come i reati commessi da minorenni  siano in aumento.  “Preoccupante – ha aggiunto –  rimane il dato sul numero di minori infra quattordicenni che si rendono responsabili di azioni delittuose, ma soprattutto la gravità dei reati commessi da minori imputabili, spesso connotati da particolare aggressività e violenza”. Ma quello sui minori è soltanto uno dei punti su cui si è concentrato l’alto magistrato. 

Morti sul lavoro: un aumento allarmante

Le morti sul lavoro rappresentano un’emergenza crescente. Secondo i dati forniti dai magistrati, si registra un incremento impressionante del 62%, passando da 26 a 42 decessi in un solo anno. Questo fenomeno è stato definito una vera e propria “strage”, richiamando l’attenzione sull’urgenza di interventi per garantire la sicurezza sul lavoro.

Gli omicidi in crescita

Per quanto riguarda i reati contro la persona, le iscrizioni per omicidi consumati hanno visto un aumento significativo: da 25 a 40 casi (contro noti) e da 11 a 15 (contro ignoti). Anche i tentativi di omicidio sono in crescita, passando da 42 a 57. Questi dati evidenziano un preoccupante incremento della violenza.

Più furti, scippi e rapine

I reati contro il patrimonio continuano a essere i più frequenti. Complessivamente, le iscrizioni sono passate da 12.158 a 13.313, registrando un aumento del 9,50%.

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  • Rapine: contro noti, da 1038 a 1129 (+8,77%); contro ignoti, da 1081 a 1370 (+26,73%).
  • Furti con strappo o in abitazione: contro noti, da 607 a 660 (+8,73%); contro ignoti, da 8303 a 8929 (+7,54%).

Reati informatici in lieve diminuzione

Unico dato in controtendenza è quello dei reati informatici, che registrano un calo del 5,03%, passando da 8174 a 7763 casi. Tuttavia, sono numerosi i procedimenti contro ignoti per accesso abusivo a sistemi informatici (2674 casi) e per frodi informatiche (4623 casi).

Truffe: numeri ancora elevati

Le iscrizioni per truffa restano particolarmente numerose, sia nella versione base che in quella di frode informatica. Si contano:

  • 14.749 iscrizioni per truffa, con il 60% dei casi attribuiti a ignoti.
  • 4.826 iscrizioni per frode informatica, con il 95% dei casi senza un colpevole identificato.

Reati di genere: un fenomeno in crescita

I reati di genere continuano ad aumentare, segnando un incremento dell’11,16% rispetto all’anno precedente. Tra i più frequenti:

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  • Maltrattamenti in famiglia: +10,64%.
  • Atti persecutori: +17,66%.
  • Violazioni dell’obbligo di allontanamento: +35,71% (da 266 a 362).
  • Violenza sessuale di gruppo: +157,14% (da 7 a 18).
  • Violenza sessuale: contro noti, da 710 a 771 (+8,59%); contro ignoti, da 221 a 234 (+5,88%).

Droga: preoccupante diffusione

I reati legati agli stupefacenti segnano un aumento dell’8,33%. I magistrati sottolineano come il sommerso in questo ambito sia ancora alto, con un uso sempre più diffuso di sostanze, soprattutto tra i giovani. La percezione di una presunta liberalizzazione delle droghe leggere desta particolare preoccupazione, suggerendo l’urgenza di politiche preventive più incisive.

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Reati contro la Pubblica Amministrazione: in calo

Un dato positivo emerge dai reati contro la Pubblica Amministrazione, che registrano una flessione del 35,94%. In particolare:

  • Corruzione: da 34 a 20 iscritti (-41,18%).
  • Indebita percezione ai danni dello Stato: da 264 a 115 (-56,44%).
  • Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche: da 105 a 87 (-17,14%).

Un appello per risorse e prevenzione

I magistrati chiedono interventi concreti per affrontare i problemi strutturali della giustizia italiana, come la mancanza di personale, strumenti adeguati e un processo penale telematico efficiente. Sul fronte dei reati, si sottolinea la necessità di un approccio preventivo per questioni come l’uso di droghe tra i giovani e la crescente violenza.

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