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Economia, i distretti piemontesi registrano dati migliori della media nazionale. Exoprt 9,6 miliardi


Stefano Cappellari, Direttore Regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa
Sanpaolo: «Anche nell’ultima parte dell’anno abbiamo assistito alla tenuta e alla buona
capacità di reazione dei distretti piemontesi. La nostra priorità è sostenere gli investimenti
in sostenibilità, digitalizzazione, sviluppo internazionale e Transizione 5.0»

Nei primi nove mesi del 2024 le esportazioni dei distretti piemontesi sono
state pari a 9,6 miliardi di euro, in crescita dell’1,8%, per 167 milioni di euro. Le vendite all’estero sono
aumentate in tutti i trimestri, rispettivamente: +1,1%, +1,5% e +2,6%. Queste le principali evidenze del
Monitor dei Distretti del Piemonte, elaborato dal Research Department di Intesa Sanpaolo. Nella
regione, i distretti hanno realizzato risultati migliori del totale economia e del manifatturiero (in calo
rispettivamente del 3,7% e del 3,5%), che hanno scontato le forti difficoltà della produzione di auto di
Torino. Anche il confronto con la media dei distretti italiani (che hanno chiuso i primi nove mesi 2024 in
aumento dello 0,6%) mette in luce positiva i distretti piemontesi.

Stefano Cappellari

Le esportazioni distrettuali del Piemonte sono cresciute sia verso i nuovi mercati (+1,7%), trainati da
Hong Kong ed Emirati Arabi Uniti, sia verso i mercati maturi (+1,8%) con Stati Uniti, Danimarca,
Irlanda, Regno Unito e Germania in testa. In aumento (+0,9%) anche l’export verso la Francia, primo
mercato di sbocco con una quota sul totale del 13%. Considerando i principali sbocchi commerciali, le
contrazioni dell’export più intense (superiori a 20 milioni di euro) hanno invece riguardato Svizzera, Cina
e Belgio.

In un contesto di debolezza degli scambi mondiali, la buona tenuta dei valori esportati dai distretti
piemontesi è il frutto di risultati eterogenei sia tra settori, sia all’interno dei settori.
L’export dei distretti agro-alimentari piemontesi è in crescita nei primi 9 mesi 2024 del 5,7%, grazie
a una domanda aciclica. Per i Dolci di Alba e Cuneo la crescita è stata continua e a doppia cifra in tutti
e tre i trimestri (nel complesso +18,6%, pari a +234 milioni di euro, in valore l’aumento maggiore
dell’export tra i distretti piemontesi nel periodo analizzato); crescita elevata per Caffè, confetterie e
cioccolato torinese (+7,7%, pari a 51,1 milioni di euro); quasi stabili le esportazioni del distretto del
Riso di Vercelli (-0,2%, per meno di 1 milione di euro); Vini delle Langhe, Roero e Monferrato in lieve
calo (-1,6% per 23,8 milioni di euro); Il calo più intenso ha riguardato Nocciola e frutta piemontese
(-16,1% corrispondenti a 36,9 milioni di euro), distretto condizionato anche da una produzione poco
abbondante e costi di produzione in aumento.

I distretti della meccanica distrettuale piemontese nel complesso sono rimasti stabili, segnando
andamenti fortemente diversificati. Crescita notevole per Frigoriferi industriali di Casale Monferrato
(+30,8%, corrispondenti a 71,5 milioni di euro); quasi stabili le Macchine utensili e robot industriali di
Torino (-0,7%, pari a 5,2 milioni di euro); calo più intenso invece per Rubinetteria e valvolame di
Cusio-Valsesia (-4,1%, pari ad 48,5 milioni di euro) e Macchine tessili di Biella (-19%, pari a 17,2
milioni di euro).

Il sistema moda piemontese risulta in calo dell’1,6%, condizionato dal Tessile di Biella
(-3% per 51,7 milioni di euro), che, pur scontando la debolezza del sistema moda e il rallentamento della
filiera del lusso per via del calo dei consumi, tra i distretti tessili italiani è quello che ha subito il calo meno
netto in termini di export nei primi nove mesi del 2024. L’Oreficeria di Valenza è rimasta
sostanzialmente stabile sui livelli dei primi 9 mesi del 2023 (+0,1% per un aumento in valore di 1,3 milioni
di euro), con andamenti condizionati dalle forti relazioni del distretto con gli operatori del lusso.
Il distretto dei Casalinghi di Omegna è il più piccolo tra quelli monitorati in Piemonte ed è anche l’unico
rappresentante dei distretti del sistema casa. La performance sui mercati esteri è stata negativa nei
primi nove mesi del 2024 (-14,5%, pari a -7,3 milioni di euro).
Per quanto riguarda i due poli tecnologici piemontesi, nel periodo gennaio-settembre si segnala
un leggero aumento dell’export (+0,4%), frutto di un andamento differente: le esportazioni del Polo
aerospaziale del Piemonte hanno realizzato un aumento dell’export del 6,3% (pari a una crescita in
valore di 60 milioni di euro), il 95% dell’export può essere ricondotto a 5 Paesi; le esportazioni del Polo
ICT di Torino, invece, hanno subito una battuta d’arresto (-7,7%, per un calo in valore di 53 milioni di
euro).

Stefano Cappellari, Direttore Regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna, commenta:
«Anche nell’ultima parte dell’anno abbiamo assistito alla tenuta e alla buona capacità di reazione dei
distretti piemontesi. La nostra manifattura resiste, anche grazie alla flessibilità e alla diversificazione di
prodotti e mercati di sbocco. La priorità di Intesa Sanpaolo è continuare a sostenere gli investimenti,
facendo rete con tutti gli attori economici. Per cogliere le opportunità legate a sostenibilità,
digitalizzazione, sviluppo internazionale e Transizione 5.0 abbiamo messo a disposizione delle imprese
piemontesi 10 miliardi di euro, con il programma “Il tuo futuro è la nostra impresa”. In regione, i progetti
ESG, dal lancio delle linee di finanziamento S-Loan e Circular Economy, hanno beneficiato di 660 milioni
di euro, premiando le aziende impegnate in obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale. Confermiamo
anche l’impegno a sostegno delle famiglie, in particolare sul fronte dei mutui green e per le giovani
generazioni».

Secondo gli analisti del Research Department Intesa Sanpaolo, il ritorno a una crescita diffusa dei
distretti si potrà osservare nel corso del 2025, quando, soprattutto in Europa, inizieranno a farsi sentire
gli effetti del rientro dell’inflazione e della riduzione dei tassi di interesse.

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