Cresime alla Sacra Famiglia | Arcidiocesi di Sassari

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Oggi, 24 gennaio, nella chiesa parrocchiale della Sacra Famiglia, a Sassari, nel contesto della Visita pastorale, l’arcivescovo Gian Franco, ha presieduto la celebrazione dell’Eucaristia e amministrato il sacramento della Confermazione ai ragazzi e alle ragazze della parrocchia.

Di seguito riportiamo l’omelia dell’Arcivescovo.

«Nel Vangelo che abbiamo ascoltato, troviamo un mandato importante, un invito che risuona con forza ancora oggi: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo”. Questo invito ci ricorda che chi crederà in Dio riceverà il dono della salvezza, mentre chi non crederà non lo riceverà. La salvezza è una parola fondamentale, poiché si riferisce al dono più grande che possiamo ricevere: la vita eterna.

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Questa salvezza, tuttavia, non arriva all’improvviso, né è qualcosa che possiamo ottenere da soli. È Gesù stesso a donarci questo dono prezioso. Ripercorrendo la sua vita, vediamo come è nato a Betlemme, è vissuto a Nazareth, è morto a Gerusalemme e, poi, è risorto. La risurrezione rappresenta il passaggio decisivo: senza di essa, non ci sarebbe stata salvezza. È proprio grazie alla risurrezione che possiamo partecipare al dono della vita eterna.

Dopo la risurrezione, Gesù non ha abbandonato i suoi discepoli dicendo loro di arrangiarsi. Al contrario, ha affidato loro un comando preciso: Andate. Questo verbo di movimento, carico di significato, non implica solo un’azione fisica, ma un coinvolgimento totale: del cuore, della mente e dello spirito. Questo invito non si è limitato ai dodici apostoli, ma si è esteso a tutti i discepoli, fino ad arrivare a noi. Oggi, quel mandato di andare e annunciare il Vangelo riguarda anche noi.

Essere cristiani significa essere discepoli di Gesù. Dire “sono cristiano” o “sono discepolo di Gesù” è, in fondo, la stessa cosa, perché la parola cristiano deriva da Cristo e indica l’appartenenza a Lui. Oggi, con il dono dello Spirito Santo, questo impegno viene riconfermato. Lo Spirito Santo ci dà la forza di annunciare il Vangelo. Tuttavia, questo andare non è sempre semplice. Non è solo un movimento dei piedi, ma un coinvolgimento profondo del cuore e dell’intelligenza. Senza un cuore che pulsa o una mente che pensa, non c’è vita. Allo stesso modo, senza una fede viva, non possiamo davvero portare il messaggio di Gesù.

Un esempio concreto di questa trasformazione lo troviamo nella figura di Paolo, inizialmente 

Saulo. All’inizio, Saulo era cieco, ma poi gli apparve una luce e Gesù gli parlò, chiedendogli di annunciare il Vangelo. Paolo non fu lasciato solo in questo cammino: un discepolo di nome Anania, su indicazione del Signore, andò da lui, gli impose le mani e lo colmò di Spirito Santo. Saulo recuperò la vista, si fece battezzare e ricevette la forza necessaria per compiere la sua missione. Lo Spirito Santo, infatti, dà forza a chi non ne ha, dona speranza a chi è scoraggiato e illumina chi è nel buio.

Anche noi non siamo soli. Gesù ha affidato il compito di trasmettere il Vangelo ai suoi discepoli, e tra questi ci sono coloro che ci hanno educato cristianamente: i nostri genitori. Pensate che grande dono sia stato ricevere la fede proprio attraverso di loro. È anche per questo motivo che ho desiderato amministrare le cresime durante la Visita pastorale: per incontrare voi ragazzi, ma anche le vostre famiglie, e per ricordarci insieme che siamo tutti chiamati a essere discepoli in cammino, pronti a trasmettere il Vangelo con la nostra vita.

La Visita pastorale è un momento prezioso per la comunità, perché ci aiuta a riscoprire la nostra vocazione di discepoli di Gesù. È un’occasione per incontrarci, incoraggiarci e invocare insieme il dono dello Spirito Santo. Questo Spirito ci dà la forza di andare, di superare la nostra stanchezza, di vincere la nostra debolezza e di recuperare le energie necessarie per portare il messaggio di salvezza al mondo.

Ora invochiamo lo Spirito Santo per voi, cari ragazzi e ragazze, affinché vi doni la forza di essere discepoli autentici. Chiediamo anche che lo stesso Spirito ravvivi in ciascuno di noi la gioia e il coraggio di seguire Gesù e di annunciare il suo Vangelo».

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