Boom degli aumenti per l’Assegno di Inclusione: da oggi importi più alti

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Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2025, incrementate le soglie ISEE e i redditi familiari per accedere all’ADI. Aumentati anche gli importi mensili per affitti e integrazioni al reddito. Da oggi, 24 gennaio 2025 i pagamenti con i nuovi importi

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto significative modifiche alla disciplina dell’Assegno di Inclusione (ADI). In particolare, è stata incrementata la soglia ISEE e il reddito familiare per l’accesso al beneficio. La normativa ha inoltre previsto una specifica soglia di reddito per i nuclei familiari in locazione, come attestato dalla DSU. Aumenti da oggi 24 gennaio anche sugli importi mensili.

L’articolo 1, comma 198, della legge di Bilancio 2025 ha apportato le seguenti modificazioni ai requisiti economici previsti dall’articolo 2, comma 2, lettera b), n. 1 e n. 2, del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 85:

  1. innalzamento della soglia del valore ISEE da 9.360 euro a 10.140 euro;
  2. innalzamento del reddito familiare da 6.000 euro a 6.500 euro e da 7.560 euro a 8.190 euro per il nucleo familiare composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni o da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza;
  3. aumento della soglia del reddito familiare per l’accesso all’ADI a 10.140 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in abitazione in locazione, secondo quanto risulta dalla DSU resa ai fini dell’ISEE. 

Le citate soglie reddituali di 6.500 euro e di 8.190 euro, moltiplicate per la scala di equivalenza, sono applicate per il calcolo dell’importo da riconoscere ai beneficiari della misura.

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Il medesimo comma 198 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2025 ha altresì modificato l’articolo 3, comma 1, del decreto-legge n. 48/2023, innalzando da 3.360 euro a 3.640 euro il valore massimo dell’integrazione del reddito dei nuclei familiari residenti in abitazioni concesse in locazione con contratto ritualmente registrato, come dichiarato ai fini ISEE.

Tale valore viene aumentato da un massimo di 1.800 euro a un massimo di 1.950 euro se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza.

Importi mensili – Aumenti

I pagamenti dell’ADI 2025 con gli importi aggiornati, e i relativi aumenti, sono partiti oggi 24 gennaio, sia che si tratti di nuove domande di dicembre, sia per le ricariche ordinarie in corso.

Gli importi dell’ADI 2025 possono variare da un minimo di 40 euro a un massimo di 1.732 euro al mese. Questi valori sono la somma di una quota A di integrazione al reddito più un contributo per l’affitto:

  • ADI 2025 per un singolo over 67: l’importo massimo arriva a 682,50 euro a cui aggiungere al massimo 162,50 euro di contributo per l’affitto, per un totale di 845 euro al mese.
  • ADI 2025 per un nucleo familiare composto da una persona over 67 e una persona con disabilità grave. In questo caso, la scala di equivalenza è di 1,9 con il carico di cura. Per cui, l’importo massimo è di 1.296,75 euro (scala di equivalenza 1,9), più un contributo affitto massimo di 162,50 euro, per un totale massimo di 1.459,25 euro mensili.
  • ADI 2025 per un singolo con meno di 67 anni con disabilità: l’importo massimo sarà di 541,66 euro a cui aggiungere fino a un massimo di 303,33 euro di contributo per l’affitto, per un totale massimo di 845 euro al mese.
  • ADI 2025 per due persone over 60 (ma sotto i 67 anni). In questo caso la scala di equivalenza è di 1,4. Per cui, l’importo massimo è di 758,33 euro (scala di equivalenza 1,4) a cui aggiungere fino a un massimo di 303,33 euro per l’affitto, per un massimo di 1.061,66 euro al mese.
  • ADI 2025 per un nucleo familiare composto da due persone di cui una con disabilità. La scala di equivalenza è di 1,9 con carico di cura. L’importo massimo è di 1.029,17 euro più 303,33 euro per l’affitto, per un totale mensile al massimo di 1.332,50 euro mensili.
  • ADI 2025 per un nucleo familiare composto da due genitori e due figli tra i 3 e i 18 anni. La scala di equivalenza è 1,30. Importo massimo di 704,17 euro più il contributo affitto fino a un massimo di 303,33 euro, per un totale mensile fino a un massimo di 1.007,50 euro al mese.
  • ADI 2025 per un nucleo familiare composto da due genitori e due figli di cui uno con età inferiore a 3 anni. Scala di equivalenza 1,7. L’importo massimo è di 920,83 euro più un contributo affitto fino a un massimo di 303,33 euro, per un totale mensile massimo di 1.224,16 euro.
  • ADI per un nucleo familiare composto da due genitori e un figlio con disabilità. La scala di equivalenza è di 1,9. Quindi l’importo massimo è di 1.029,17 euro mensili più il contributo per l’affitto di massimo 303,33 euro mensili, per un totale mensile fino a un massimo di 1.332, 47 euro.
  • ADI per un nucleo familiare composto da un genitore single con due figli di età inferiore a 3 anni. Scala di equivale di 1,7. Importo massimo fino a 920,83 euro mensili più il contributo affitto fino a un massimo di 303,33 euro, per un totale mensile massimo di 1.224,16 euro.
  • ADI per nucleo familiare composto da quattro persone di cui uno over 67 e tre con disabilità grave. La scala di equivalenza è di 2,3 per le persone con disabilità grave. Per cui si arriva ad un importo base massimo di 1.569,75 euro al mese più il contributo affitto fino a un massimo di 162,50 euro mensili, per un totale massimo di 1.732,23 euro mensili.

Lavorazioni dei nuovi importi sul portale INPS – Segnalazione tempestiva all’INPS se manca la lavorazione ADI

L’INPS così dà inizio alle lavorazioni sulla ricarica ordinaria e speciale di gennaio 2025. Un’elaborazione che coinvolge non solo le domande già accolte e con i pagamenti in corso, ma anche quelle nuove, effettuate a dicembre, poiché da subito verranno applicate le nuove regole previste dalla legge di Bilancio. Quindi, nuovi importi aumentati sia per la ricarica della quota A di integrazione al reddito, sia per la ricarica della quota B relativa all’affitto.

Se accedendo all’app non si dovesse trovare la lavorazione è necessario segnalarlo tempestivamente all’INPS.



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