A Torino i funerali di Luca Beatrice. Il ministro Giuli in prima fila. «Una vita dedicata alla passione per l’arte»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 


di
Francesca Angeleri

In duomo l’addio al critico d’arte e presidente della Fondazione La Quadriennale di Roma, morto martedì 21 gennaio all’età di 63 anni

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Torino ha fatto la sua parte. È stata grigia, e gelida. Come ci si aspetta che sia. Ha interpretato con rinnovata prontezza il suo ruolo di città/fabbrica del nord, nella sua bolla di cappotti neri e blu, e mani in tasca. Ma tutti presenti. E uniti. Come da tempo non si era. Tutti ad accogliere -in Duomo, l’omelia l’ha officiata da Don Silvio-, la bara ricoperta di rose bianche di uno dei suoi figli più irregolari e blasfemi, poliedrici e generosi ed energeticiLuca Beatrice era tanto allergico all’understatement di questa città quanto allo stesso tempo innamorato di lei. Era partito da qui, dal suo quartiere di piccola borghesia anni 60 con mamma esule istriana e papà figlio del sud operaio, sognando un mondo in rock&roll attraversato a cavallo di una Harley-Davidson. E ce l’ha fatta.  

Il ministro Giuli

 «La sua Quadriennale sarà veramente fantastica, al punto che nessuna altra Quadriennale potrà fare finta che non sia esistita quella di Luca Beatrice. Era il migliore “tra noi peggiori”», ha detto il ministro Giuli visibilmente commosso (avete mai visto un ministro davvero commosso? Lui lo era sinceramente), e ha continuato: «Lo aspettavano cose grandiose. Io non riesco e non voglio rassegnarmi alla sua perdita. L’unico modo e continuare ad amare ciò che amava lui». Presenti anche l’assessora Purchia, l’assessore Marrone e l’onorevole Montaruli.




















































Chi c’era

Nell’alchimia fibrillante che era capace di generare, nella sua vita così come nella sua morte, c’è stato spazio per tutti. Cultura alta o bassa? Probabilmente l’ennesimo problema che non si è posto. Idem tra destra e sinistra. Ieri c’erano proprio tutti. I suoi artisti, Berruti e Galliano e tanti altri, sconvolti. C’era il «suo» Circolo dei lettori con Antonella Parigi, «non ho mai conosciuto uno più pieno di vita di Luca. Me lo mandarono per rompermi le scatole e si presentò in canottiera, come potevo non adorarlo?», Elena Loewental, Maurizia Rebola. C’era il Museo del Cinema con Ghigo, Chatrian, Elisa Giordano. L’Egizio con Evelina Christillin. C’erano le Gallerie d’Italia, con il vicedirettore Antonio Carloni e il direttore Michele Coppola, un suo amico vero, che ha parlato con la voce strozzata: «Fatico ad accettare che sia accaduto davvero…solo qualche giorno fa stavamo organizzando una visita alle Gallerie a Napoli per preparare la tua presentazione della Quadriennale. Dal 2010 pretendevi che noi amici, ogni 24 dicembre, ci vedessimo per stringerci e farci gli auguri. Ti prometto che non mancheremo mai questo appuntamento». 

Il mondo dell’arte

Le istituzioni d’arte erano schierate, da Luigi Fassi a Carolyn Christov-Bakargiev a Paola Gribaudo, Sarah Cosulich, le Fondazioni Merz e Sandretto Re Rebaudengo, Walter Guadagnini e Alessandra Tronconi. I galleristi e anche tantissimi suoi studenti in lacrime. I suoi direttori: Mario Sechi, Alessandro Sallusti, Carmine Festa. Gianmarco Sala, Direttore Generale di Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. Luciana Littizzetto, Giuseppe Culicchia, Max Casacci… impossibile elencare tutti e tutte. E poi, i suoi splendidi figli, intelligenti e sagaci, uniti in una famiglia allargata e piena di amore. Capaci, come il loro papà, di vedere un mondo pieno di colori e desideri, nutriti da ciò che ha lasciato loro e insegnato anche attraverso la musica e le letture e le mostre, una visione straordinariamente pop dell’esistenza.

La musica 

 «Non ti preoccupare -ha detto Niccolò- lo porto io Giovanni allo stadio», il suo fratellino, che ieri sembrava ancora più piccolo stretto alla mamma Elisa Candellero. La bara di Luca Beatrice è uscita scortata dallo stendardo della Juventus e dalla musica di Nick Cave, Into my arms. E dalle lacrime di tutti. E dagli applausi di tutti. È morto uno di noi, esseri umani bellissimi e fragili. E ha fatto la sua parte.

Iscriviti alla newsletter di Corriere Torino

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

25 gennaio 2025 ( modifica il 25 gennaio 2025 | 18:50)

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 



Source link

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link