Stabilizzazioni Asp, gli oss restano fuori. Cresce la protesta

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Dopo mesi di lotte e speranze, il nuovo decreto sul fabbisogno dell’Asp di Vibo Valentia ha portato una parziale delusione. La stabilizzazione tanto attesa riguarda solo il personale infermieristico, escludendo gli operatori socio sanitari (oss). Una decisione che getta nello sconforto molti lavoratori e rischia di compromettere ulteriormente la già fragile sanità locale. I sindacati annunciano nuove battaglie per correggere questa evidente disparità e per garantire il diritto alla salute e al lavoro.

Il secreto che spezza le speranze

La pubblicazione del tanto atteso decreto del commissario ad acta (dca) avrebbe dovuto segnare la fine di un lungo calvario per i “precari covid” dell’Asp di Vibo Valentia. Tuttavia, per una parte di loro, la giornata si è trasformata in un’amara delusione. Il documento, che aggiorna il piano del fabbisogno e autorizza la stabilizzazione del personale, esclude gli oss. Nel dettaglio, il decreto prevede: stabilizzazioni per 316 infermieri in area ospedaliera, 30 per il Suem 118 e 165 per il territorio; nessuna menzione agli operatori socio sanitari. Per questi ultimi, che hanno sostenuto la sanità calabrese nei momenti più difficili della pandemia, l’assenza di un futuro lavorativo certo è un colpo durissimo.

La battaglia sindacale

Le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Nursing Up, Fials e Nursind hanno espresso unanime dissenso verso questa scelta, definendola “fortemente discriminatoria”. Sin dall’inizio della crisi, i sindacati hanno lavorato instancabilmente per garantire il diritto al lavoro dei precari e migliorare le condizioni della sanità locale.

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Saldo e stralcio

 

Tra le tappe principali della mobilitazione: il 31 ottobre 2024 la manifestazione davanti alla Prefettura, che ha portato a un incontro con il prefetto Grieco e il presidente Occhiuto; il 30-31 dicembre 2024 le nuove manifestazioni e confronti con il prefetto Colosimo; le denunce continue sui media e dialoghi con i vertici dell’Asp e della Regione Calabria. Tuttavia, nonostante gli sforzi, il risultato è ancora parziale e incompleto.

La crisi del personale oss

L’esclusione degli oss, secondo i sindacati, “non è solo un problema occupazionale”, ma rischia di “aggravare ulteriormente le inefficienze nella sanità calabrese. Gli oss, con le loro competenze specifiche, rappresentano un supporto indispensabile per il personale infermieristico e per i pazienti. Molte Unità Operative, come la Medicina Generale dell’ospedale di Vibo, hanno già segnalato l’impossibilità di garantire un’assistenza adeguata a causa della carenza di personale. Nei turni notturni, i reparti spesso risultano privi di oss, mettendo a rischio la sicurezza dei degenti”.

Questa situazione, a giudizio dei sindacati, ha anche un “impatto economico negativo: gli infermieri, costretti a svolgere mansioni di competenza degli oss, potrebbero avanzare richieste di risarcimento per demansionamento, aumentando il già pesante deficit dell’Asp”.

Cosa succederà ora?

I sindacati non intendono arretrare e hanno già annunciato le prossime mosse: richiesta di un incontro urgente con la Commissione dell’Asp per discutere le modalità di stabilizzazione; convocazione di un’assemblea dei lavoratori e possibilità di dichiarare lo stato di agitazione; denuncia dei disservizi e delle inefficienze causate dalla riduzione del personale e dalla mobilità selvaggia.

Appello alla Regione Calabria

“L’Asp di Vibo Valentia e la Regione Calabria – affermano i sindacati – hanno il dovere di intervenire tempestivamente per correggere questa evidente ingiustizia. La stabilizzazione degli oss è fondamentale non solo per garantire un futuro lavorativo dignitoso a questi lavoratori, ma anche per preservare il diritto alla salute dei cittadini. Senza una soluzione rapida ed equa, il rischio è quello di aggravare ulteriormente il già precario sistema sanitario calabrese, causando un danno irreparabile alla comunità”.

Le organizzazioni sindacali sono pronte a continuare la loro battaglia, al fianco dei lavoratori e dei cittadini, affinché questa “vittoria a metà” possa trasformarsi in un successo completo.



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