Scontri a Monti, l’appuntamento sul Web ma nessuno ha fermato gli ultrà. Caccia ai teppisti: «Volevano uccidere»

Volevano uccidere e per poco non ci sono riusciti. A due passi da via Nazionale, dal ministero dell’Interno e alla vigilia di una partita considerata a rischio visti i precedenti violenti degli ultrà baschi della Real Sociedad e quelli di Roma e Lazio, sia per rivalità di bandiera ma soprattutto per quella politica. Vicini all’estrema sinistra della galassia «antifà» – «Rsf Form» e «Antifà Hooligans» – i primi, all’opposto invece alcune frange ultrà romane. Da settimane, come sarebbe emerso dai primi accertamenti, progettavano di scontrarsi proprio nella Capitale. L’ennesimo regolamento di conti. Nonostante questo però – e la presenza di alcuni contingenti delle forze dell’ordine a presidiare il centro, come confermato ieri dalla Questura – gli scontri ci sono stati lo stesso e quanto accaduto – con un bilancio pesante di nove feriti, uno dei quali in gravi condizioni – preoccupa soprattutto in vista della trasferta romana di 3.500 ultrà dell’Eintracht Francoforte per il match contro la Roma sempre di Europa League la sera del prossimo 30 gennaio: pure con i tedeschi c’è una profonda rivalità politica (sono anche gemellati con i tifosi dell’Atalanta) e si tratta dei protagonisti di scontri sia nella Capitale sia a Napoli fra il 2018 e il 2023. Anche mercoledì sera si è rischiato grosso. 

Le voci di primi provvedimenti

Iker Aranzadi Martinez, 27 anni, di San Sebastian, è stato colpito con sette coltellate all’addome e alla schiena. E si è salvato per miracolo. Ieri il tifoso del Real Sociedad ha ricevuto al Policlinico Umberto I la visita del presidente della società basca Jokin Aperribay che è poi andato al San Giovanni per incontrare anche il secondo ferito più grave degli scontri di mercoledì in via Leonina con gli ultrà della Lazio. Il primo è in prognosi riservata anche se non in pericolo di vita, il secondo invece guarirà in un mese. Potrebbero essere presto interrogati dalla polizia che indaga per identificare i partecipanti all’assalto delle 23.30 fuori dal «Finnegan Irish Pub». Alcuni di loro avrebbero le ore contate: ieri sera per protesta in seguito alle voci di arresti di tifosi laziali la Curva Nord è rimasta in silenzio tutto il secondo tempo.

Controlli sulle chat 

Ma quella nei vicoli di Monti è stata guerriglia urbana nell’anno del Giubileo durata un’eternità. Con petardi e fumogeni. Poi il corpo-a-corpo, le coltellate, i feriti. Tre spagnoli si sono allontanati dagli ospedali dove erano stati portati in ambulanza per non farsi identificare. Non si esclude c’entri anche una vendetta per quanto accaduto a San Sebastian il 16 marzo 2023: i pullman degli ultrà della Roma presi di mira dai baschi, un tifoso giallorosso accoltellato. Ecco perché le indagini, oltre a individuare gli incappucciati responsabili del blitz in via Leonina, punterebbero anche a capire se fra i partecipanti ci fossero esponenti del tifo romanista. E poi si cerca nelle chat e sui canali social dei gruppi ultrà la conferma al fatto che gli scontri siano stati il frutto di un appuntamento via web preso settimane prima della trasferta dei baschi a Roma, anche se non si può escludere tuttavia che i settanta spagnoli – anche loro vestiti di nero, come lo erano ancora ieri a Villa Borghese prima di essere accompagnati sotto scorta all’Olimpico – siano invece rimasti vittime di un assalto a sorpresa.

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