Impresa umana, tra profitto e solidarietà

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Luigi Rossi Pane Quotidiano

“Può essere nell’interesse di lungo periodo di una impresa, le cui decisioni sono rilevanti per una piccola comunità locale per la quale l’impresa costituisce un importante datore di lavoro, investire risorse per contribuire al benessere di tale comunità. Ciò può rendere più facile attrarre buoni dipendenti, offrire vantaggi in termini di minor costo del lavoro e maggiore produttività”: sembra un enunciato di un “profeta” della sostenibilità. Macchè… Queste parole le scrisse Milton Friedman, premio Nobel per l’Economia nel 1976, consulente di Reagan e della Thatcher, padre ideologico di quell’ iper-liberismo capitalista che ha legittimato, forse incolpevolmente, quell’estremizzazione teoretica del suo pensiero, condensata nella memorabile “arringa” di Gordin Gekko in “Wall Street”: “L’avidità è un bene”.
A leggerlo attentamente, Friedman questo non lo dice. Anzi: fissa alcuni principi tipici dell’impact investing; parla del rapporto di un’impresa con la sua comunità e con il benessere che la connota. Autorizza – per così dire – una doppia materialità dell’azione aziendale, da un lato rivolta a perseguire il profitto ma dall’altra, e contemporaneamente, a farlo perseguendo anche obiettivi di solidarietà e attenzione al contesto, quelli che oggi sono indicati tutti nella “s” dell’acronimo Esg, appunto, in italiano, il “sociale”. Ebbene: la “s” è stata la Cenerentola del dibattito degli ultimi anni sulla sostenibilità. Ed Economy Group ha ritenuto che servisse un’occasione in più per riflettere su quanto sia essenziale la “sostenibilità sociale”, non meno di quella ecologica. Nasce così il “Premio Impresa Umana”, in sigla Premio Più. Un confronto tra esperienze e concezioni del vivere sociale delle imprese, con speaker autorevoli e testimonianze esclusive; e insieme anche una charity dinner – dunque una raccolta fondi – a vantaggio di un beneficiario concreto, reale, presente: Pane Quotidiano Onlus, una delle più antiche organizzazioni benefiche e no-profit d’Italia, fondata a Milano nel 1898 e da allora sempre attiva. Pane Quotidiano distribuisce ogni giorno circa 5000 pasti caldi ad altrettante persone bisognose, per oltre 1,5 milioni di pasti all’anno. Grazie all’impegno di 250 volontari e al sostegno di circa 200 aziende e 5000 donatori privati.
Sarà Pane Quotidiano la destinataria del “funding” connesso alla cerimonia di consegna del Premio Impresa Umana, il 23 gennaio all’Abbazia di Mirasole. La presentazione di una ricerca inedita sul tema – a cura di Carlo Berruti, della Gfp Inspiring Research – servirà per aprire la serata; seguiranno tre speaker d’eccezione: Corrado Passera, già ministro dello Sviluppo e a.d. di Banca Intesa delle Poste, ideatore di Banca Prossima; Diva Moriani, presidente esecutivo di Kme e cofondatrice di Dynamo Camp; e Maria Rita Parsi, psicanalista e sociologa, con una grande esperienza sui temi tra economia, imprese e società.
Sarà poi la volta della presentazione delle storie aziendali “esemplari” che Economy e Pane Quotidiano vogliono portare alla ribalta. Al momento in cui questo fascicolo del nostro mensile viene “chiuso” in tipografia, possiamo contare sull’adesione di un primo gruppo di imprese altamente significative, di vari settori e dimensioni. Che avranno modo di parlare – sia pure in sintesi – della loro filosofia di presenza nel sociale, illustrando metodi o esperienze specifiche.
La scelta fatta da Sicily By Car – la più grande imprese italiana di autonoleggi, quotata in Borsa – è stata ad esempio quella di creare una fondazione, che prende il nome dall’imprenditore Tommaso Dragotto, e specializzarla in opere di solidarietà. E dunque la Fondazione ha promosso una serie di investimenti a favore della sanità pediatrica in Sicilia, suscitando l’interesse e la generosità di una star come Gigi D’Alessio, che il 20 giugno del 2025, allo stato Barbera di Palermo, terrà un concerto (“Gigi and frieds”) i cui proventi saranno devoluti totalmente a questi fini nobilissimi: “Ho voluto questo concerto evento – spiega Dragotto – come iniziativa concreta di speranza per i più piccoli e per le cure a loro dedicate, perché sono loro il nostro futuro.”
Un caso a sé è quello dell’Amplifon, azienda leader nei supporti acustici, che ha dunque uno “scopo sociale” orientato di per sé all’assistenza. La frontiera della solidarietà si definisce, quindi, nella promozione dell’”ascolto responsabile” contro il nocivissimo inquinamento acustico che bombarda soprattutto le generazioni più giovani. Oggi ben 1,5 miliardi di persone al mondo registrano una forma di ipoacusia e 1 su 4 persone registrerà problemi di udito entro il 2050. In questo scenario, Amplifon promuove l’iniziativa globale Listen Responsibly per incoraggiare una nuova cultura della prevenzione uditiva a tutte le età. Il programma è supportato dall’App Listen Responsibly, disponibile gratuitamente su Android e iOS, dotata di un vero e proprio tracker del rumore: attraverso una registrazione di 15 secondi, è possibile misurare, raccogliere e geolocalizzare il livello di rumorosità dell’ambiente circostante.
Si è dedicata all’inclusione, a sua volta investendo sulla materia specifica del proprio business, Openjobmetis (Ojm), l’Agenzia per il lavoro guidata da Rosario Rasizza tra le principali nel mercato nazionale. Ojm aveva acquisito una piattaforma per il recruitment delle persone con disabilità e appartenenti alle categorie protette, fondata da Daniele Regolo, Jobmetoo: ebbene, l’imprenditore – egli stesso disabile acustico – è divenuto “Diversity & Inclusion Ambassador” all’interno del gruppo Ojm, e ha guidato dal 2023 una serie di iniziative di straordinaria incisività, tra le quali un saggio – “La formula dell’unicità: un nuovo percorso verso l’inclusione” – che rappresenta ormai un punto di riferimento per ogni dibattito su questa materia cruciale e delicata. Su una scala dimensionale più piccola, ma estremamente fertile per il denso contenuto specifico della sua “mission” si pone poi “Uomo e Ambiente”, società di consulenza creata a Torino vent’anni fa (ma attiva in tutta Italia) da Mario Burrascano, Amministratore Delegato, e di Nunzia Giunta, co-fondatrice e “Amministratore Delicato”. È una società benefit certificata B Corp che “offre un sistema integrato e multidisciplinare di competenze selezionate per accompagnare i clienti, organizzazioni pubbliche e private, nel percorso verso la sostenibilità, per mezzo di un percorso guidato da un servizio costruito su misura in base alle esigenze del cliente, di consulenza e formazione”. Fa della sua stessa ragione aziendale una “mission” per la sostenibilità sociale e offre un supporto integrato alle aziende che intendono attuare un reale cambio di paradigma del proprio modus operandi.
Tra le imprese finanziarie presenti, risaltano tre banche: Banca Ifis, presieduta da Ernesto Fürstenberg Fassio, Bper Banca e Banca Generali. La prima ha addirittura formulato un “modello di analisi” dell’impatto della sostenibilità sociale, in collaborazione con Triadi, uno spinoff della Bocconi: il modello permette di misurare il valore economico creato da quell’universo di iniziative, e dunque capace di incrementare il valore globale dell’impresa; Bper Banca fa della sostenibilità, nel rapporto fondativo con i suoi territori e non solo, una propria linea stategica essenziale: quella ambientale, delle minoranze e dei diritti umani, “per rendere il nostro Paese un luogo in cui la sostenibilità economica, sociale e ambientale siano sempre più una realtà”; e Banca Generali scolpisce nel suo stesso modello di business lo “sviluppo sostenibile, che si ispira a principi di integrità, responsabilità sociale e innovazione”.
Tra gli altri partner, ai quali Economy dedicherà il risalto che meritano, Fincantieri, Howden, Irem, Star Italia e, tra le associazioni d’impresa, la Compagnia delle Opere.

 

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