impegno a tutto tondo su prevenzione, emergenza, ricostruzione e ricerca – OAR – Ordine degli Architetti di Roma

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Promuovere attività con l’obiettivo di ridurre la possibilità che si verifichino danni conseguenti a eventi calamitosi. Agire in caso di emergenza, attivando le procedure codificate dalla Protezione civile in sintonia con Struttura tecnica nazionale. Stimolare la riflessione sulle modalità di ricostruzione, sulla qualità dei progetti, sulle procedure seguite in riferimento a tempistiche, autorizzazioni e cantierizzazione. E poi, l’approfondimento tecnico e scientifico finalizzato allo studio del territorio e del patrimonio edilizio, in funzione della prevenzione e previsione degli eventi emergenziali di protezione civile.

Lavora su prevenzione, emergenza, ricostruzione e sull’approfondimento scientifico la Commissione Protezione civile dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia coordinata da Carlo Zaffina. Ha una storia di oltre 40 anni, iniziata con il gruppo fondato da Pasquale Zaffina che si è speso con encomiabile dedizione sui fronti non solo dell’emergenza post-terremoto, ma anche della prevenzione: «Facciamo in modo – diceva Zaffina, come ricordato in un recente convegno che onorava il suo impegno – che la prevenzione si espanda attraverso noi stessi come portatori sani di cultura di protezione civile. Escogitiamo modi nuovi per contagiare i nostri colleghi, specialmente quelli più giovani e via via la società, perché la sicurezza appartiene a tutti e noi che vogliamo occuparcene ne vogliamo diventare protagonisti».

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All’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia il gruppo di Protezione Civile «è stato costituito dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980, ancor prima del dipartimento di Protezione civile nazionale. Vantiamo questo primato e da allora il gruppo di Protezione civile, che ad oggi conta più di 800 architetti che vi hanno aderito, è stato presente a tutti gli eventi emergenziali e terremoti avvenuti in Italia», ricorda Carlo Zaffina.

Quattro le mission: prevenzione, emergenza, ricostruzione e ricerca scientifica

Per affrontare le tematiche citate, in questa consiliatura la Commissione è stata strutturata in quattro nuclei: il nucleo prevenzione, coordinato da Paola Di Pietrantonio, che punta a individuare le azioni di prevenzione, fondamentali per ridurre i danni e la perdita di vite umane dopo un terremoto; il nucleo emergenza, coordinato da Rosa Maria Filice e Giambattista Pagliarulo, che, in caso di evento calamitoso ha un ruolo operativo e si interfaccia con la Struttura tecnica nazionale  e coordina e gestisce i professionisti alle campagne di rilievo del danno. Il nucleo ricostruzione, coordinato da Alessandro Camiz e Eugenio Zara stimola la riflessionesulle modalità e strategie di ricostruzione post-sisma ed il dibattito sulle problematiche riscontrate nelle procedure di ricostruzione, anche mettendo a confronto i professionisti, i ricercatori, gli amministratori e le imprese che lavorano nella ricostruzione. Infine, il nucleo scientifico coordinato da Marco Colcerasa, che rappresenta il gruppo di risorse intellettuali formato per sviluppare l’approfondimento tecnico e scientifico finalizzato allo studio del territorio e del patrimonio edilizio, in funzione della prevenzione degli eventi emergenziali di protezione civile.

Tutta la Commissione lavora insieme, affronta i diversi temi nel suo insieme, curando i diversi aspetti che si intersecano tra loro. Ed è proprio l’unione della Commissione che analizza obiettivi comuni a servizio della comunità al fine di rendere possibile la gestione di aspetti complessi.

La costituzione della Sezione operativa territoriale di Roma

Lo scorso 9 ottobre la Commissione ha raggiunto un importante traguardo: è stata costituita la Sezione operativa territoriale (Sot) di Roma, fortemente voluta da Carlo Zaffina che ha dato vita a nuovo modello organizzativo ed operativo a supporto della Struttura tecnica nazionale, nell’ambito della Protezione civile. Ne fanno parte le principali professioni tecniche del territorio di Roma e Provincia, quali l’Ordine degli Architetti, l’Ordine degli Ingegneri, il Collegio dei Geometri, l’Ordine dei Geologi Lazio e l’Ordine dei Periti industriali. Un passaggio importante per raggiungere la necessaria sinergia fra le istituzioni e tutti i soggetti che intervengono a seguito di un evento calamitoso, che getta le basi per una collaborazione interdisciplinare.  Attraverso i professionisti abilitati per partecipare alle campagne di rilievo del danno, la Sot è a disposizione non solo nella fase post-terremoto, ma che per le attività di prevenzione, di sensibilizzazione e divulgazione.

Divulgazione dei temi di protezione civile tramite convegni, webinar e corsi abilitanti per attività speditive di valutazione del danno e dell’agibilità

La Commissione è molto attiva sulla formazione. Organizza i corsi in presenza, webinar on line, attività di addestramento sul campo, prove di evacuazione nelle scuole, negli ospedali, nei borghi a stretto contatto con Vigili del fuoco, Asl, esercito, amministrazioni comunali ecc. In sinergia con la Struttura tecnica nazione ed il dipartimento di Protezione Civile abilita e prepara i propri iscritti alle emergenze tramite i corsi AeDES, Grandi Luci AeDES, AeDES – Beni Culturali, corsi necessari per poter dare un importante contributo durante la gestione di un’emergenza di protezione civile per le attività speditive di valutazione del danno e dell’agibilità sul patrimonio edilizio pubblico e privato, compresi gli edifici di interesse culturale.

Quest’ultime sono attività fondamentali per la salvaguardia dell’incolumità pubblica, per il rientro della popolazione nelle proprie abitazioni (dove possibile) e per l’attivazione delle prime misure urgenti di messa in sicurezza. Anche nel 2025 saranno attivati corsi che abilitano i rilevatori di agibilità sismica, esperti per gli edifici ordinari, per le chiese e gli edifici dei beni culturali, nonché per gli edifici a struttura prefabbricata o di grande luce.

Le riflessioni sui processi di ricostruzione

Di grande successo il ciclo di seminari “Ricostruire: dove, come, quando, per chi?” organizzati con l’obiettivo di portare all’attenzione il tema della ricostruzione post-sisma, consapevoli del fatto che i ritardi nel processo di ricostruzione dei tessuti urbani danneggiati dai diversi terremoti che hanno colpito il Centro Italia, e non solo, hanno raggiunto un livello non accettabile. Il ciclo di seminari – che continuerà nel 2025 – ha previsto una serie di incontri, ciascuno dedicato a un ambito territoriale specifico, dove le istituzioni, gli studiosi, i tecnici, gli operatori si sono confrontati per stimolare e proporre idee sulle diverse modalità di ricostruzione dei tessuti urbani danneggiati, a cominciare da quelli della regione Lazio.

Gli eventi formativi hanno analizzato le problematiche relative alla ricostruzione anche per l’Aquila, l’Abruzzo, l’Umbria, l’Emilia e l’Irpinia. Come garantire la qualità della ricostruzione, il reintegro della popolazione e delle attività economiche e della vita sociale, la conservazione dell’identità dei luoghi andati distrutti, nonché la vivacità sociale ed economica anche di quei paesi che hanno conosciuto un esodo importante della popolazione che vi viveva, sono alcune delle tematiche affrontate. Sono stati presentati progetti e buone pratiche e messi in rilievo i punti del processo su cui si potrebbe ancora intervenire per accelerare la ricostruzione.

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Non solo emergenza: prevenzione, diffusione della cultura e pianificazione

Come si diceva, la Commissione è impegnata anche in azioni di prevenzione, di divulgazione della cultura della sicurezza e di protezione civile, prestando attenzione anche ai temi della pianificazione e gestione delle emergenze fondamentali per migliorare la risposta alle calamità e alle emergenze. Lo fa con iniziative presso le scuole e nei diversi Comuni della provincia. Ne è un esempio l’incontro organizzato quest’anno in occasione della settimana della Protezione civile, in cui la Commissione ha affiancato l’amministrazione comunale di Zagarolo per sensibilizzare i cittadini su comportamenti corretti per ridurre i rischi e proteggere l’ambiente. Esperti, Esercito e volontari della Protezione civile hanno illustrato le procedure per la riduzione dei rischi e le corrette risposte comportamentali di soccorritori e cittadini.

Lo scorso maggio, con l’esercitazione nella scuola S. Chiara – Santa Maria delle Mole è stato avviato un percorso che coinvolge le scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, per rendere consapevoli gli alunni dei comportamenti da tenere in situazioni di emergenza di diverso tipo, con particolare riguardo a quella sismica.

Nel 2024 la Commissione ha inoltre organizzato il ciclo di webinar “Conoscere e affrontare le diverse emergenze”, chiamando esperti e istituzioni a confrontarsi sui terremoti, sulle emergenze prodotte dal cambiamento climatico, sulla vulnerabilità del territorio nazionale e sul recupero di opere e beni ad alta valenza storico-culturale danneggiati da eventi calamitosi spostando le attenzioni sempre di più sulla prevenzione, segreto per una migliore gestione dell’emergenza.

Il ruolo dell’architetto

Diversi gli eventi che hanno aperto riflessioni sul ruolo dell’architetto, su come creare, in tempi di pace, un sistema di coesione tra la Pa e figure professionali specializzate, a difesa del territorio. Grazie alla sua preparazione culturale e multidisciplinare, ribadisce Carlo Zaffina, l’architetto può svolgere un ruolo attivo in settori diversi, dalla prevenzione all’emergenza in caso di calamità, fornendo un ampio contributo sin dalla promozione della cultura della sicurezza e della protezione civile, della solidarietà, della salvaguardia dell’ambiente e dell’educazione alla protezione dai rischi ambientali, fino al rilievo del danno post sismico e alla ricostruzione.

Nel 2025 si continuerà a ragionare sul ruolo dell’architetto negli scenari di protezione civile, saranno approfonditi i rapporti con la Struttura tecnica nazionale e si lavorerà in stretta sinergia con la neo-costituita Sot di Roma che grazie all’approccio interdisciplinare con le altre professioni tecniche potrà dare un forte contributo alla società.

Gli incontri con gli iscritti

La Commissione non perde occasione per incontrare gli iscritti e raccontare le proprie attività, lo ha fatto in occasione degli Open day, con il Festival dell’architettura di Roma (Far) , al convegno nel Museo storico deli Vigili del Fuco, e lo farà in futuro nei prossimi eventi in programma quali la visita a INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, nelle prove di evacuazione nelle scuole, negli ospedali e nei numerosi convegni e corsi in programma.

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