Prima arriveranno 1500 militari, tra i quali 500 Marines, che si aggiungeranno ai 2500 che sono già lì. Andranno a sommarsi ai militari che Donald Trump vuole dispiegare al confine col Messico per fermare l’arrivo dei migranti. Il piano del presidente, rivelato dal Washington Post, dopo che il ministro della Difesa ad interim, Robert Salesses, ha annunciato già il primo di una serie di dispiegamenti, parla di 10mila militari posizionati sul confine meridionale con l’obiettivo di sostenere gli agenti della Border Patrol a blindare la frontiere, negando ai migranti il diritto di chiedere asilo per un non specificato rischio sanitario, sostenendo che hanno attraversato Paesi dove vi sono malattie contagiose.
Si prevede anche l’impiego di aerei militari per la deportazione dei migranti che si trovano già nei centri di detenzione. “Questo è solo l’inizio”, ha aggiunto. Nel documento, che riferisce i contenuti del briefing del nuovo capo del Border Patrol, Mike Banks, si danno ai 19mila agenti indicazioni ed ordini che riflettono l’autorità di emergenza invocata da Donald Trump per chiudere il confine. Ora solo Banks e il suo vice potranno autorizzare l’ingresso negli Stati Uniti di richiedenti asilo per motivi umanitari. La giustificazione sanitaria per il blocco ricalca la misura che l’amministrazione Trump, e per un certo periodo anche quella di Joe Biden, utilizzò per chiudere il confine ai tempi dell’epidemia di Covid. Solo che in questo caso non si fa riferimento ad un allarme specifico, ma si sottolinea che il governo ha la “piena” autorità di adottare una misura del genere sulla base dell’Immigration and Nationality Act che riconosce al presidente il potere di sospendere l’ingresso negli Usa di alcuni non cittadini.
Per quanto riguarda l’utilizzo di forze di terra e aeree sul confine, anche questo autorizzato dalla dichiarazione di emergenza nazionale fatta da Trump nel suo primo giorno di mandato, nel documento si specifica che per i rimpatri dei migranti non messicani si utilizzeranno gli aerei, invece di respingerli in territorio messicano. Questo farà aumentare il numero delle persone rinchiuse nei centri di detenzione del Cbp nelle prossime settimane. Si prevede quindi di raddoppiare i posti, con l’apertura di quattro centri da 10mila posti ed altri 14mila più piccoli, da 700-mille posti. Il Pentagono potrebbe anche usare basi militari per i centri di detenzione. L’amministrazione Trump ha già comunicato al Congresso che saranno necessari miliardi di dollari di fondi aggiunti per realizzare il piano di deportazione di massa.
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