Fratelli d’Italia: “Quante cose non vere dette sull’alluvione. I soldi dal Governo? 122 milioni rispetto ai 128 richiesti”

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Richiedi prestito online

Procedura celere

 


CAMPI BISENZIO – Hanno snocciolato numeri e cifre. E hanno ripercorso, dal loro punto di vista, quella che è stata la cronologia dei fatti dopo l’alluvione che nel novembre del 2023 sommerse quasi il 70 per cento del territorio campigiano. Fratelli d’Italia ha scelto la sala consiliare del Comune di Campi Bisenzio per quella che i rappresentanti del partito di Giorgia Meloni hanno definito come “operazione verità”. Parlando soprattutto del comune campigiano, ma anche di quelli che ormai più di un anno fa rimasero sott’acqua. ”All’indomani dell’alluvione, dissi che da parte nostra non ci sarebbe stata mezza parola polemica verso la Regione per rispetto delle famiglie e delle imprese colpite. Ci siamo concentrati sull’emergenza, offrendo collaborazione a tutti i livelli istituzionali – dal governo al Parlamento Europeo, fino alle amministrazioni locali – per portare risorse e soluzioni concrete. Adesso, però, è arrivato il momento di dire qualcosa: queste le parole dell’europarlamentare di FdI-ECR Francesco Torselli, che poi ha aggiunto: “Oggi lo possiamo dire, sono stati stanziati 122,2 milioni di euro dal Governo nazionale, a fronte dei 128 richiesti dalla Regione e 67,8 milioni dall’UE. Ed è disgustoso ascoltare, da 14 mesi a questa parte, gli esponenti del Pd dire che la Toscana è stata lasciata sola dal Governo. Ma la situazione è ancora più grave: i fondi sono stati distribuiti male e con lentezza e molte delle opere di mitigazione del rischio richieste dalla Regione, non possono essere finanziate perché non esistono i progetti”. E ancora: “Dopo 14 mesi di silenzio e di accuse ricevute, è venuto il momento di chiedere a Giani perché i toscani non hanno ancora ricevuto gli aiuti: esistono i progetti sui quali la Regione Toscana ha chiesto 2,7 miliardi all’UE? Chi avrebbe dovuto progettare e magari realizzare le opere di difesa del territorio dal rischio idraulico, se non la sinistra toscana che governa la Regione ininterrottamente dal 1970? Giani, Monni e Fossi hanno passato un anno a fare campagna elettorale sulle spalle dei cittadini, mentendo senza vergogna. Adesso è venuto il momento di dire la verità e di mostrare i numeri”.

”Il governatore della Toscana, – ha aggiunto Chiara La Porta, deputato di FdI – che immediatamente dopo i giorni dell’alluvione del novembre 2023 non aveva perso occasione di utilizzare quella tragedia come tema ricorrente per la propria visibilità sui media, da quando è stato prorogato come commissario, invece, latita. Mesi e mesi di attacchi al Governo Meloni, accusato di essere assente o disattento, senza mai ammettere una certezza: le responsabilità erano e sono sue. In primo luogo, perché come presidente della Toscana in carica da anni non ha saputo gestire correttamente il lavoro di tutela e messa in sicurezza dei territori; in secondo luogo, come commissario straordinario all’emergenza, ha proseguito su questa linea di inefficienza. Chissà, forse Giani, invece di lavorare, sta ancora cercando qualcuno a cui dare colpe. Gli va ricordato che è solo lui il commissario per l’alluvione del novembre 2023, anche se prova a nascondersi dietro un dito “dimenticandosi” di questo incarico”.

“Il territorio toscano, secondo i dati della Corte dei Conti, – queste le parole di Paolo Marcheschi, senatore di FdI – è stato quello che, dal 1999 al 2019, ha ricevuto i maggiori finanziamenti statali per gli interventi necessari alla messa in sicurezza del territorio e per la prevenzione del dissesto idrogeologico: un totale di 602,78 milioni di euro, con, rispetto alla media nazionale, durate medie superiori ai cinque anni per la realizzazione dei progetti. Nonostante questi numeri di denari monstre, le politiche regionali toscane, e purtroppo l’alluvione del 2023 ne è una triste conferma, hanno dimostrato di essere completamente fallimentari e inadeguate. Alla sinistra e a Giani, che si riempiono la bocca di “rispetto dell’ambiente” e del “green senza se e senza ma”, va spiegato che i finanziamenti pubblici, richiesti oggi continuativamente al governo Meloni come se fosse un bancomat, avrebbero dovuto essere utilizzati nel tempo con correttezza, coscienza e metodo”.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Guardando a Prato e provincia, Matteo Mazzanti, coordinatore provinciale di FdI a Prato, ha aggiunto: ”Il nostro lavoro nei Comuni della provincia di Prato, colpiti dall’alluvione, continua. Con fatica strappiamo risposte ai nostri interrogativi e siamo sempre più convinti che, non solo il territorio poteva essere gestito e curato in maniera diversa, ma che ci siano stati dei meccanismi che non hanno funzionato nella gestione dell’emergenza”.

“Da parte nostra – ha concluso Roberto Valerio, capogruppo di FdI – possiamo e vogliamo denunciare la mancata messa in sicurezza dell’argine della Marina, segnalando gravi negligenze. Esattamente un anno fa, ho presentato una richiesta di accesso agli atti che ha permesso di accertare come l’argine della Marina fosse stato segnalato già dieci anni fa dalla Polizia Municipale attraverso una relazione dettagliata. Questo rapporto portò all’emissione di un’ordinanza urgente per la messa in sicurezza dell’area. Tuttavia, l’ente preposto si limitò a effettuare un semplice sfalcio dell’erba, senza risolvere le criticità strutturali. Sul perché non sia stato messo in sicurezza l’argine, a oggi, nessuno mi ha fornito una risposta. Anzi, su questa vicenda sembra regnare il silenzio, con bocche rigorosamente cucite”.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link