Snam, Piano Strategico 2025-2029, investimenti per 12,4 miliardi

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Snam, il colosso italiano che si occupa delle infrastrutture energetiche, ha dato il via al nuovo Piano Strategico 2025-2029, che prevede il più alto livello di investimenti nella storia della società. Questo piano prosegue nel solco delle iniziative adottate per rispondere alla crisi energetica del 2022, con un focus su resilienza, flessibilità e sostenibilità del sistema energetico in Italia e in Europa.

La società nel contesto attuale
Negli ultimi anni, Snam ha triplicato la capacità di rigassificazione e potenziato la flessibilità del sistema di stoccaggio. L’acquisizione degli asset di Edison Stoccaggio, prevista entro il primo trimestre del 2025, e il completamento della Linea Adriatica entro il 2027 rappresentano passi cruciali per garantire un sistema energetico all’avanguardia. Questi interventi consolidano la leadership della società lungo tutta la catena del valore delle infrastrutture per il gas, anche nota come midstream.

Gli obiettivi della transizione
Nonostante le difficoltà legate all’aumento dei tassi di interesse e al conseguente incremento del costo del debito, Snam ha dimostrato solidità finanziaria. Negli ultimi due anni, l’utile operativo lordo (EBITDA) è cresciuto del 23%, mentre l’utile netto ha segnato un incremento del 6%. Contestualmente, le emissioni dirette (Scope 1 e 2) sono state ridotte del 25% tra il 2022 e il 2024, nonostante la necessità di gestire flussi di gas più intensivi dal punto di vista energetico. Questi risultati sottolineano la capacità della società di adattarsi a contesti sfidanti, mantenendo al centro la sostenibilità e l’eccellenza operativa.

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II nuovo piano
l nuovo piano strategico dà ulteriore impulso agli investimenti nella transizione energetica, aumentando del 25% le risorse dedicate rispetto al piano precedente. Tra le iniziative di punta figurano il progetto Ravenna CCS, per il sequestro e lo stoccaggio di anidride carbonica, e il SoutH2 Corridor, una nuova dorsale per l’idrogeno verde che collegherà il Nord Africa alla Germania meridionale. Sarà inoltre dato rilievo alla riconversione di impianti per la produzione di biometano e all’adozione di soluzioni per l’efficienza energetica.

Le cifre
Gli investimenti complessivi del Piano ammontano a 12,4 miliardi di euro, con un aumento dell’8% rispetto al piano precedente. La maggior parte delle risorse sarà destinata allo sviluppo delle infrastrutture per il gas, con progetti chiave come la sostituzione di condotte con standard compatibili per l’idrogeno, la costruzione di stazioni di compressione dual-fuel e nuovi collegamenti per gli impianti di biometano. Parte delle risorse sarà inoltre dedicata all’ampliamento dei siti di stoccaggio e alla realizzazione di infrastrutture di rigassificazione, tra cui il commissioning della FSRU di Ravenna.

Le rotte strategiche
Un’altra area di grande rilevanza è quella delle partecipate di Snam, che svolgono un ruolo strategico lungo i principali corridoi energetici europei. In particolare, SeaCorridor, infrastruttura cruciale per le importazioni di gas in Italia, è al centro del progetto SoutH2 Corridor. Questo corridoio punta a collegare il Nord Africa alla Germania meridionale, sfruttando le reti gestite da società partecipate come TAG, GCA e bayernets. Parallelamente, il South-East European Hydrogen Corridor, lanciato all’inizio del 2024, mira a creare una rotta per l’idrogeno dall’Europa sud-orientale alla Germania, integrandosi con il SoutH2 Corridor attraverso l’Adriatico. Teréga, un’altra partecipata chiave, è impegnata nel progetto H2med, che connetterà la penisola iberica al resto dell’Europa nordoccidentale.

Grazie a queste iniziative, Snam sta rafforzando la sua leadership nello stoccaggio multimolecola, sfruttando anche l’esperienza delle sue partecipate in progetti di stoccaggio e cattura del carbonio (CCS). Tra i progetti in corso, dCarbonX sta sviluppando siti di stoccaggio offshore per gas naturale e idrogeno in Irlanda e Regno Unito, mentre Storegga si concentra sulla CCS in Scozia e Stati Uniti.

Il contributo delle società partecipate di Snam è previsto in crescita del 40% entro il 2029, con ricavi che passeranno da 300 milioni di euro nel 2024 a circa 420 milioni. Tra i fattori trainanti figurano il ritorno alla redditività di TAG, l’espansione della capacità di TAP e la crescita delle altre partecipate italiane. Questi risultati andranno a rafforzare ulteriormente la performance finanziaria della società, che stima un incremento annuo del 5% per l’EBITDA e del 4,5% per l’utile netto.

Stefano Venier, Amministratore Delegato di Snam, ha dichiarato: «Siamo in un momento cruciale per il settore energetico. La volatilità dei prezzi e le incertezze geopolitiche richiedono infrastrutture resilienti che sappiano anche accompagnare la transizione verso il Net Zero. Con 12,4 miliardi di euro di investimenti, costruiremo un sistema paneuropeo capace di gestire molecole tradizionali e decarbonizzate, garantendo sicurezza e sostenibilità per tutti». Venier ha concluso sottolineando che l’ambizione di Snam è creare valore per gli stakeholder attraverso due leve principali: sostenibilità e innovazione.







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