Pomezia, caos nella raccolta dei rifiuti. Il sindaco prende i “poteri speciali”. Una vicenda incredibile – Il Caffe

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Pomezia, la raccolta dei rifiuti urbani è a rischio e il sindaco è costretto a intervenire con i suoi “poteri straordinari”.

Il Comune cerca di mettere momentaneamente in sicurezza il servizio con una ordinanza della sindaca Veronica Felici emanata il 21 gennaio 2025.

La città di Pomezia si trova ad affrontare un momento critico per la gestione dei rifiuti urbani. Un’ordinanza della sindaca Veronica Felici punta ora a garantire la continuità del servizio essenziale di raccolta e smaltimento dei rifiuti, minacciato da una situazione di emergenza igienico-sanitaria.

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All’origine di tutto c’è una vicenda iniziata nel 2020 che si trascina tra bandi, annullamenti e tribunali: una vicenda che ha davvero dell’incredibile. Proviamo a raccontarvela.

Raccolta dei rifiuti urbani a rischio a Pomezia

Il nodo centrale è legato all’annullamento di precedenti determinazioni amministrative che avevano aggiudicato l’appalto per i servizi di raccolta differenziata e trasporto dei rifiuti solidi urbani alla società Teknoservice Srl.

Questa decisione ha lasciato il Comune di Pomezia senza un affidatario certo per il servizio, creando una situazione di instabilità operativa.

In realtà la vicenda è piuttosto complessa, fatta di bandi, aggiudicazioni, lotte legali al Tar e al Consiglio di Stato, assegnazioni e annullamenti a ripetizione.

Senza entrare troppo nello specifico cerchiamo di spiegare cosa è successo.

Il 1° bando di raccolta rifiuti del Comune di Pomezia

Nel 2020 il Comune di Pomezia emanava il bando per l’assegnazione del servizio di raccolta rifiuti. Partecipavano 3 società: Teknoservice, Formula Ambiente e Etambiente. Quest’ultima vinceva la gara.

Intanto però l’Italia aveva recepito le nuove norme europee in tema di gestione rifiuti. Il Comune pertanto si vedeva costretto ad annullare il bando del 2020 per rifarne un altro.

La Etambiente, naturalmente faceva ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio. Il Tar dava ragione al Comune e si andava al secondo bando pubblicato il 27 dicembre 2021.

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Il 2° bando di raccolta rifiuti del Comune di Pomezia

Stavolta rispondevano ben 7 operatori. Al primo posto si classificava la Ciclat al secondo la Etambiente. Il Comune di Pomezia assegnava il servizio alla Ciclat.

Ancora una volta Etambiente ricorreva al Tar contestando la documentazione presentata dalla società vincitrice. Il Tar gli dava ragione e la Ciclat veniva esclusa.

Automaticamente Etambiente, giunta seconda in graduatoria, risultava la vincitrice del bando. Ma la questione era ancora lontana dal chiudersi

Tra i due litiganti….

La Ciclat, esclusa, ricorreva a sua volta al Tar contestando l’assegnazione alla Etambiente. Il Tar stavolta, salomonicamente, escludeva tutte e due.

Al Comune di Pomezia non restava altro che ritirare fuori la graduatoria dei 7 partecipanti e scorrendo verso il basso aggiudicare l’appalto alla terza classificata, visto che le prime due si erano escluse a vicenda.

Con determinazione dirigenziale del 14 dicembre 2023 il Comune di Pomezia assegnava dunque la vittoria del bando della raccolta rifiuti alla Teknoservice s.r.l. per il periodo 2024-2031.

Sorpresa, il Comune boccia anche il 3° litigante

Ma il 2024 non è poi stato meno burrascoso.

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Per diversità di criteri da applicare sull’importo dell’appalto, Comune di Pomezia e Teknoservice iniziavano un braccio di ferro che culminava rifiuto della società di sottoscrivere il contratto di appalto del servizio.

A questo punto il Comune di Pomezia, operando un controllo più accurato sulle carte presentate dalla società vincitrice, dichiarava che “la Teknoservice Srl al momento della partecipazione alla gara non ha dimostrato i requisiti di capacità tecnica richiesti dal Bando”.

Ne è conseguito immediatamente l’annullamento dell’aggiudicazione.
Tutto da rifare.


Per leggere tutta la storia nei minimi particolari legali e burocratici, così come riportata dal Comune di Pomezia CLICCA QUI.


Cosa succede ora

È abbastanza facile prevedere che la società esclusa farà ricorso al Tar.

Probabilmente il Comune di Pomezia attenderà la sentenza del Tribunale amministrativo prima di muoversi con un atto successivo.

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Non è chiaro al momento se, eventualmente, si procederà con un ulteriore scorrimento della graduatoria del bando: ricordiamo che parteciparono in 7 e ora toccherebbe al quarto classificato. Oppure potrebbe prospettarsi un nuovo bando.

Intanto Pomezia ha bisogno però che qualcuno svolga il servizio di raccolta rifiuti.

La sindaca di Pomezia avoca a sé i poteri di emergenza

Il sindaco di Pomezia, Veronica Felici, ha sottolineato la necessità di garantire il proseguimento del servizio per tutelare la salute pubblica e l’ambiente.

La raccolta dei rifiuti, essenziale per la sicurezza e il decoro urbano, non può essere interrotta senza gravi conseguenze per i cittadini.

L’ordinanza si appella quindi all’articolo 50 del Testo Unico degli Enti Locali e all’articolo 191 del Decreto Legislativo 152/2006, che consentono ai sindaci di intervenire in casi di emergenza con provvedimenti straordinari e temporanei.

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Pomezia, la sede del comune di piazza Indipendenza

La soluzione temporanea

Per evitare disagi e rischi igienico-sanitari, il Comune di Pomezia ha deciso di prorogare temporaneamente l’incarico alla Teknoservice Srl, già responsabile del servizio, fino all’individuazione di un nuovo contraente mediante una procedura pubblica.

Questo provvedimento straordinario consente di superare gli inevitabili ritardi legati a un nuovo iter di gara, mantenendo al contempo alti standard di tutela della salute pubblica e dell’ambiente.

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L’unica soluzione è continuare (per il momento)

L’ordinanza fa leva su disposizioni legislative che attribuiscono ai sindaci poteri straordinari in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica.

Tali provvedimenti, sebbene derogatori rispetto alle procedure ordinarie, sono ritenuti indispensabili per affrontare situazioni di pericolo imminente.

In questo contesto, il Comune di Pomezia ha dichiarato di non disporre dei mezzi e del personale necessari per gestire autonomamente il servizio. Rendendo indispensabile l’intervento di un soggetto esterno.


Leggi anche:
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