I dati sui contributi ai partiti fanno sorridere quasi tutti. I dem di Schlein superano i 10 milioni di euro e quasi doppiano la fiamma di Meloni, che comunque sfonda i 5 milioni. Boom per Movimento 5 stelle, Europa verde e Sinistra italiana. Eterno duello Calenda-Renzi
A leggere i dati del 2 mille il centrosinistra, compreso nella declinazione del campo largo, è molto in salute. Starebbe finanche meglio del centrodestra. Chissà se davvero i soldi non fanno la felicità, secondo il vecchio adagio, ma sicuramente non sono la fotografia del consenso.
Pd oltre 10 milioni
Il Pd è il partito più amato dai contribuenti, almeno quelli che destinano il 2 per mille ai partiti: fa registrare il record di incassi con l’ultima forma di finanziamento pubblico ai partiti attraverso la dichiarazione dei redditi (le somme vengono ripartite sulla base della singola dichiarazione). Nelle casse dei dem affluiscono 10 milioni e 286mila euro, raggiungendo la doppia cifra: un fatto mai accaduto dall’entrata in vigore della riforma introdotta dal governo Letta.
Nell’anno precedente la somma si era fermata 8,1 milioni di euro con un aumento di oltre 2 milioni di euro. Il partito, guidato da Elly Schlein, vede crescere anche i contribuenti che hanno indicato il codice del partito (nella dichiarazione dei redditi ognuno può indicare quello del partito preferito): sono 628.782, oltre il 30 per cento di quelle compiute. Ma i numeri sul 2 per mille confermano anche lo stato di salute di Fratelli d’Italia che ottiene 5,6 milioni di euro, facendo registrare un aumento di circa 800mila euro. Le scelte valide sono 382mila, quindi 35mila in più.
Un aumento importante e che continua gradualmente, sebbene siano aumentate di parecchio le distanze con il Pd. A completare l’ipotetico podio è il Movimento 5 stelle, che percepisce 2 milioni e 739mila euro. L’incremento è significativo: quasi 900mila euro. I sostenitori di Giuseppe Conte dimostrano l’apprezzamento per la svolta “partitistica” dei pentastellati. Non si spiega altrimenti la crescita.
Boom rossoverde
Ma chi vive un vero boom sono i partiti di Alleanza verdi-sinistra, reduce già dall’ottimo risultate alle europee di giugno. Europa Verde, guidata da Angelo Bonelli, riceve un milione e 490mila euro, quasi il doppio rispetto agli 869mila euro dell’anno precedente. In termini assoluti, l’aumento non è quello più alto. Ma la federazione dei Verdi diventa il quarto soggetto per gli introiti legati al 2 per mille, superando molte altre forze politiche.
Performance parallela è quella di Sinistra italiana, del segretario Nicola Fratoianni, che beneficia di un milione e 422mila euro, mentre nei dodici mesi precedenti era andata poco sopra gli 800mila euro. Insomma, gli elettori mostrano apprezzamento verso l’intesa politica siglata dai rossoverdi.
Duello al centro
C’è poi lo scontro nell’area di centro, dove l’affollamento non manca e addirittura cresce la tentazione di fondare altri soggetti. Carlo Calenda si aggiudica il duello con l’ex alleato e ora arcirivale, Matteo Renzi. Azione porta a casa 1,2 milioni di euro, facendo registrare un sensibile aumento delle scelte valide sulla dichiarazione dei redditi: sono 53.639 contro il dato che si fermava a sotto i 40mila nella precedente dichiarazione. Italia viva incassa un milione e 116mila euro, arretrando leggermente: all’appello mancano 19mila euro. Una somma comunque non particolarmente impattante nell’ambito del bilancio. Sulle scelte valide Iv, comunque, sopravanza di poco Azione: sono i 55.814 contribuenti che hanno indicato il suo codice. Nel tris di partito collocabili in quell’area, c’è anche +Europa che cresce di 100mila euro e si attesta su un introito di 820mila euro.
Risalita leghista
A destra non c’è partita, come era immaginabile. Se FdI di Giorgia Meloni, gli alleati sono nettamente staccati riproponendo lo schema dei voti. La Lega per Salvini premier può comunque tornare a sorridere: ottiene dal 2 per mille un milione e 156mila (piazzandosi dietro Azione e poco davanti a Italia viva) a cui si sommano i 436mila euro della “vecchia” Lega Nord, la bad company del Carroccio di bossiana memoria.
Il totale, insomma, supera il milione e mezzo. Per il vicepremier e ministro delle Infrastrutture è una parziale buona notizia: è stata arrestata la discesa che aveva caratterizzato gli anni post-Papeete. Per rendere l’idea, nella dichiarazione dei redditi 2019 i leghisti avevano incassato 3,7 milioni di euro, sommando le due diverse forze politiche che fanno riferimento a Salvini.
L’altro vicepremier, Antonio Tajani, può rivendicare il processo di crescita sotto la sua egida: Forza Italia incassa 807mila euro. Al confronto degli altri soggetti sembra un risultato deludente, ma si tratta della seconda migliore performance (la prima era di 850mila euro nella dichiarazione del 2017) nella storia degli azzurri. Ottenuta, peraltro, dopo la morte del fondatore Silvio Berlusconi.
Tra le varie curiosità, poi, i dati postivi di Sud chiama Nord, la creatura di Cateno De Luca, che riceve 271mila euro grazie a 44mila scelte valide: solo la metà sono state fatte in Sicilia. E cresce, infine, Possibile, il partito fondato dall’ex deputato Pippo Civati e adesso affidato a Francesca Druetti: gli introiti ammontano a 265mila euro grazie alla dichiarazione dei redditi. Si rivela una certezza il “piccolo” Centro democratico di Bruno Tabacci, che riceve 180mila euro.
Due milioni di scelte
In generale, comunque, tutti i partiti hanno beneficiato dell’aumento dei contribuenti che hanno destinato il 2 per mille ai partiti. Per la prima volta, infatti, è stata superata la quota di 2 milioni di cittadini con un aumento di oltre 300mila unità. Un po’ perché lo strumento inizia a essere più conosciuto. Ma è anche un segnale che molti cittadini vogliono dare un supporto economico ai partiti.
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