Una Pietra d’Inciampo, due spettacoli teatrali e il ricordo delle scuole. Sono queste le iniziative proposte per le celebrazioni della Giornata della Memoria.
LA PIETRA D’INCIAMPO. Quest’anno la pietra sarà dedicata alla figura di Don Mauro Bonzi, rettore del Collegio Arcivescovile Pio XI, arrestato e imprigionato a Dachau. L’evento, organizzato in collaborazione con la Provincia Monza e Brianza e il Comitato per le Pietre d’Inciampo di Monza e Brianza, con la Prefettura di Monza e Brianza, ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati), ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), con il Patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Ufficio scolastico per la Lombardia), è in programma domenica 26 gennaio 2025: alle 10 è previsto il ritrovo in piazza Giovanni Paolo II (Municipio), alle 10.15 si formerà il corteo che sfilerà verso via Due Palme al civico 2, dove sarà deposta la Pietra d’Inciampo.
«Quante giovani vite ho visto spegnersi, consunte dai morsi invisibili delle sofferenze morali non meno che dalla insufficiente e pessima alimentazione […] Ricordo tra l’altro l’arrivo di un numero fortissimo di evacuati da altri campi minori. Coi vivi giungevano carri sovraccarichi di cadaveri. Gli americani dovevano trovarne l’indomani al crematorio circa tremila». Così Saverio Clementi, giornalista, ex-direttore del settimanale cattolico Luce della Diocesi di Milano, racconta la storia di Don Mauro nel suo libro ‘DON MAURO BONZI. Un prete nell’inferno di Dachau’, un prete ambrosiano vittima del nazismo, che, mentre era rettore del Collegio Arcivescovile di Desio, si assunse la responsabilità di aver nascosto armi da destinare ai partigiani.
Le precedenti Pietre di inciampo erano state posate: due pietre nel 2020 in memoria di Lea Ellert e Anna Hasenuss in Corso Italia n. 86/90; due pietre nel 2022 in memoria rispettivamente di Luigi Scalfi in via Garibaldi 59 e di Luigi Briani in via XXV Aprile 11; una pietra nel 2024 in memoria di Mario Michelini in via Garibaldi 13.
READING TEATRALE. Sempre domenica 26 gennaio alle ore 21 presso Spazio Stendhal (via Lampugnani 62) avrà luogo l’iniziativa “La bambina dietro gli occhi”, la storia di una ragazzina che resiste alla Shoah, tratta dal libro autobiografico di Yehudith Kleinman, a cura dell’Associazione culturale Arden di Desio. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su www.villeaperte.info/eventi.
SPETTACOLO TEATRALE. Venerdì 31 gennaio alle ore 21, sempre presso Spazio Stendhal, è in calendario l’iniziativa “Bartali dalla parte giusta”, attraverso cui gli attori vogliono far rivivere al pubblico il messaggio di Bartali: la responsabilità di scegliere da che parte stare e il potere di ciascuno di noi nel fare la propria parte, anche quando le circostanze sembrano proibitive, a cura dell’Associazione culturale “Cartanima Teatro” di Seregno. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a: cartanima.prenotazioni@gmail.com .
LE SCUOLE. Anche alcune scuole cittadine realizzeranno attività per celebrare la ricorrenza del 27 gennaio. La scuola Secondaria di primo grado “Gianni Rodari” parteciperà allo spettacolo teatrale sul tema presso il Binario 7 di Monza che coinvolgerà gli alunni delle classi prime e seconde, oltre a una testimonianza alle classi terze della ex Professoressa Agostina Tagliabue di Desio.
La scuola Primaria Gavazzi ha invece in programma la Marcia della Memoria il giorno 27 gennaio pomeriggio, con ritrovo nel giardino di via Vico e formazione del corteo fino alle pietre d’inciampo collocate in Corso Italia in memoria di Leah Ellertt e Anna Haselnuss.
CHI ERA DON MAURO BONZI (15 gennaio 1904 – 29 aprile 1947)
Era il terzo di quattro figli; la sua famiglia per l’epoca poteva definirsi benestante: il padre gestiva una grossa lavanderia a Legnano e con il tempo aveva acquistato alcune terre attorno al borgo. Il piccolo Mauro entrò in seminario dopo le elementari avendo maturato già allora una vocazione al sacerdozio. Passati 11 anni nei Seminari diocesani, Don Bonzi fu nominato nel 1939 rettore del Collegio Arcivescovile Pio XI a Desio, una delle più prestigiose strutture educative della Diocesi di Milano.
Dopo l’8 settembre del ‘43, qualcuno all’interno del Collegio ebbe contatti con la Resistenza che operava in Brianza; nella struttura vennero nascoste armi e venne attivato un centro di assistenza per ricercati, partigiani e renitenti alla leva fascista. Il 29 aprile 1944 vi fu una minuziosa ispezione all’interno del collegio, con il rinvenimento delle armi.
Don Bonzi, anche in seguito, non rivelò mai nulla; si assunse tutta la responsabilità, nell’intento di preservare il più possibile il Collegio da ogni forma di ritorsione e proteggere coloro che materialmente collaboravano con i partigiani. Confessò in carcere esclusivamente di aver saputo delle armi e di aver nascosto nel Collegio elementi della Resistenza. Venne scarcerato a giugno e nuovamente arrestato ad agosto. Non si conoscono gli atti di accusa del secondo arresto e non ci fu mai un processo a suo carico: furono le SS a decidere; Il 7 ottobre venne trasferito sui carri bestiame a Dachau.
Imprigionato nella baracca destinata ai prelati, contrasse la TBC. Il 29 aprile 1945 il campo fu liberato dagli americani. Fuggì e, con altri religiosi, riuscì a raggiungere casa dopo quasi un mese di peregrinazioni attraverso le Alpi. Morì il 29 aprile 1947 per le conseguenze della detenzione.
Giornata Memoria 1
Bartali dalla parte giusta
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