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L’Assemblea Capitolina ha dato il via libera ad un significativo aggiornamento delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del Piano Regolatore Generale (PRG), segnando un cambiamento epocale per Roma. L’ultima revisione risaliva al 2008 e, nonostante le molteplici modifiche normative a livello regionale e nazionale, non era mai stata effettuata una revisione completa fino ad oggi. Di seguito scopriamo cos’è il Piano Regolatore di Roma e quali novità introduce.

Cos’è il Piano Regolatore di Roma

Il Piano Regolatore Generale consiste in una serie di nuove normative che segnano un punto di svolta per l’urbanistica di Roma, non solo allineandosi meglio con le attuali esigenze legislative e ambientali, ma anche delineando un percorso verso una rigenerazione urbana più sostenibile. Tra le principali novità, spicca una semplificazione negli strumenti operativi, normative più severe per la protezione del patrimonio storico e nuove regolamentazioni con lo scopo di favorire lo sviluppo di housing sociale e servizi per la comunità. 

Al centro della riforma vi sono 67 articoli modificati con lo scopo di semplificare le procedure urbanistiche, garantire la tutela del patrimonio storico, introdurre incentivi straordinari per la valorizzazione immobiliare e regolamentare in modo rigoroso il recupero degli edifici abbandonati.

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Le principali modifiche approvate

Le modifiche apportate riguardano complessivamente 67 norme, più della metà del totale. I punti principali sono una decina e si focalizzano su alcuni aspetti cruciali: semplificazione delle procedure per realizzare oltre 200 piani integrati di rigenerazione – che erano bloccati da vent’anni – tramite lo strumento del permesso di costruire convenzionato (quindi semplificato).

Inoltre, si andrà a garantire massima tutela al centro storico e alla residenzialità, con il divieto di interventi che comportino aumenti volumetrici e con forti restrizioni alla trasformazione degli appartamenti in case vacanza. Al fine di gestire al meglio queste modifiche amministrative, l’assemblea capitolina stabilirà una sottocategoria che sarà regolata da un nuovo regolamento, previsto per l’approvazione nella prossima primavera.

Semplificazione ed investimenti privati

L’obiettivo dell’amministrazione Gualtieri è dunque quelli di favorire la rigenerazione urbana, la riqualificazione e il riutilizzo del patrimonio esistente, lo sviluppo dell’housing sociale, il ritorno alla residenzialità nel centro. È prevista inoltre una forte semplificazione burocratica al fine di attirare maggiormente gli investimenti privati, nazionali e non, rendendo più attrattiva la Capitale. 

Maggiori controlli sul social housing

Tra le novità, vi sono anche norme più stringenti circa il recupero degli edifici abbandonati. Si andrà ad introdurre un nuovo articolo specifico per definire l’housing sociale come una tipologia di alloggi in affitto a canone concordato, estendendo questa possibilità anche a categorie specifiche di residenti.

Tra le nuove inclusioni figurano anche gli studentati e il senior housing, che potranno essere costruiti in tutta la città e dovranno essere convenzionati con Roma Capitale per garantire che i canoni siano effettivamente accessibili e calmierati.

Novità per gli alberghi e accorpamenti commerciali

Fra le novità, vi è l’eliminazione delle norme che limitavano le dimensioni degli hotel a 60 posti letto e l’aumento di dimensione ammissibile per gli esercizi commerciali, anche se su quest’ultimo punto sono state sollevate delle polemiche da parte di diverse associazioni: incrementando l’accorpamento di locali fino a 500 mq, vi sarebbe il rischio che nascano nuovi fast food e/o mega ristoranti per turisti, andando così ad alimentare l’attuale desertificazione del centro storico della Capitale.

Recupero di cinema e impianti sportivi

Inoltre, tra le nuove proposte spicca anche quella del recupero di sale cinematografiche in disuso, le quali potranno rinascere come strutture culturali polivalenti, destinando almeno il 70% non solo al cinema ma anche a teatro, musica, congressi, esposizioni e scuole d’arte.

Particolare attenzione viene dedicata anche all’impiantistica sportiva, con l’obiettivo di facilitare il recupero e l’adeguamento delle strutture accessorie. Sono previsti anche punti ristoro e spazi dedicati alla socializzazione, per supportare la sostenibilità economica di ciascun impianto.

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