Dieci trend che influenzeranno il prossimo futuro

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Se è vero che conoscere il futuro è impossibile, ci sono però alcune tendenze del presente che avranno con molta probabilità influenza sul domani. Prova ad identificarle l’Italian Institute for the Future, che ha pubblicato anche quest’anno un rapporto sui megatrend che influenzeranno il 2025.

Nel documento, l’istituto di ricerca ha elencato i dieci cambiamenti destinati a influenzare il prossimo futuro, a partire dall’osservazione dei segnali dell’anno passato: si tratta di fenomeni emergenti, wild card e megatrend globali da tenere sotto osservazione per i prossimi anni, per coglierne le opportunità o minimizzarne i rischi, con lo scopo di comprendere le dinamiche dei tempi in corso e di facilitare l’assunzione di decisioni anticipanti da parte di imprese, organizzazioni e istituzioni.

Richiesta energetica dell’AI e consumo idrico delle città

Come primo trend per il futuro è stato individuato la nuova corsa all’energia stimolata dall’AI: i data center continueranno a crescere per sostenere i nuovi mercati digitali e l’intelligenza artificiale è tra i mercati digitali che, più di altri, condizionerà la geografia di questa crescita, a causa della sua enorme richiesta di energia. Un secondo trend è quello definito ‘il paradigma delle città spugna”: la gestione delle acque urbane è da sempre una delle sfide più impegnative e complesse della sostenibilità; oggi i rischi derivanti dall’eccesso o dalla scarsità d’acqua, come alluvioni e siccità, costituiscono una minaccia importante alle infrastrutture e agli abitanti dei centri urbani, con ricadute negative che si ripercuotono sull’economia, sulla sanità pubblica, e in generale sulla resilienza urbana.

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Tumori giovanili e nuove pandemie

Di maggiore interesse per il settore della salute in generale, con un possibile impatto anche sul mondo della farmacia è il terzo trend, ovvero “L’incidenza in aumento dei tumori giovanili”. Nel Report viene evidenziato come studi recenti hanno rilevato un preoccupante aumento dei tumori a insorgenza precoce, ossia quei tumori diagnosticati negli adulti tra i 18 e i 49 anni, considerando che l’età media per una diagnosi di cancro è intorno ai 60 anni. La diagnosi di cancro in giovane età porta con sé aspetti psicologici e sociali particolari, come le questioni di fertilità, la gestione della vita lavorativa, l’impatto sui modelli famigliari e la decisione di diventare genitori. Di fatto le conseguenze di una diagnosi di questo tipo sotto i 50 anni si estendono ben oltre l’ambito medico.

Il quarto trend è “Prevenire la malattia X”: dopo il notevole impatto del Covid l’allerta pandemica resta alta. Le zoonosi sono costantemente in agguato e da una di queste potrebbe emergere quella che gli esperti chiamano “malattia X”, una potenziale patologia futura causata da un agente patogeno ancora sconosciuto. Secondo gli esperti, però rimangono problemi non risolti: da una parte nulla è stato davvero fatto per migliorare la capienza degli ospedali e una pandemia ad alta necessità di ospedalizzazione travolgerebbe i sistemi sanitari mondiali in modo analogo a quanto avvenne nel 2020. Dall’altra persiste l’opposizione da parte di una fascia della popolazione nei confronti dei vaccini.

Fenomeno childfree, la crescita del welfare aziendale

I due prossimi trend identificati hanno una connotazione più sociale, di cambiamento di atteggiamento e stile di vita personale delle nuove generazioni che però si ripercuoteranno sulla popolazione in generale, sulle politiche e sulle scelte di acquisto.

Primo tra questi è il ‘fenomeno childfree’, che comprende quella fascia di giovani in età genitoriale (tra i 25 e i 34 anni) che dichiara di non desiderare figli. In Italia, secondo i dati del Rapporto Giovani dell’Istituto Toniolo e IPSOS, si tratta del 21% del totale, in netto aumento rispetto ai dati del 2020, quando la percentuale era del 14,5%. Tale percentuale aumenta nella fascia centrale della vita riproduttiva (30-34 anni), e sommata a quella di chi ha una scarsa motivazione alla genitorialità, ma non esclude del tutto l’idea di avere figli in futuro (29%), arriva per la prima volta a raggiungere il 50%. Praticamente, un giovane su due in Italia ritiene poco o per nulla probabile che avrà figli. Questo dato avrà impatto nel breve sulle scelte d’acquisto e sullo stile di vita, ma anche sulle politiche a lungo termine.

Per quanto riguarda il trend ‘crescita del welfare aziendale’, negli ultimi anni, allo stipendio del lavoratore, le aziende affiancano sempre più elementi del cosiddetto “welfare aziendale”: la possibilità di accedere a prestazioni o servizi mirati a favorire il benessere dei lavoratori tanto nella sfera lavorativa quanto in quella personale e famigliare. I piani di welfare coinvolgono le aree più diverse: finanziaria, mentale, sociale, sanitaria, professionale. Da quando la Generazione Z è entrata nel mondo del lavoro, con una domanda di maggiore equilibrio tra vita privata e professionale: di fronte a questa richiesta, il welfare aziendale è diventata una leva fondamentale per attrarre e trattenere i talenti. Pertanto il welfare aziendale è destinato a crescere, diventando un elemento imprescindibile della strategia aziendale nel prossimo futuro.

Infine, i 4 trend mancanti all’elenco, sono più di interesse tecnico- politico: ‘la ricerca di alternative al litio’; ‘la crisi dell’egemonia culturale democratica’; ‘l’autoapprendimento dei robot’, ‘il monopolio spaziale di SpaceX.

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