“Voglio i metal detector a scuola, i coltelli tra gli studenti sono un’emergenza”: l’allarme della preside a Napoli

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“Le armi a scuola sono un’emergenza: abbiamo bisogno di metal detector all’ingresso. L’azione educativa non basta più”. A lanciare un vero e proprio grido d’aiuto è Valeria Pirone, la dirigente dell’istituto superiore “Marie Curie” di Ponticelli a Napoli. Prima ancora di aprire bocca col fatto.it precisa: “Sia chiaro, il problema è grave ma non riguarda solo la periferia est della nostra città. Non va legato solo alla nostra scuola. Sto parlando di una questione che rischia di sfuggire di mano se non interveniamo. E la scuola non è più sufficiente ad arginare la violenza”.

Pirone non ne vuol sapere nemmeno di considerare la sua proposta come una provocazione. “Già un anno fa avevo sollevato il tema dicendo che ormai la presenza delle armi da taglio tra i banchi è quasi una moda. Ai tempi ero stata convocata dal Prefetto di Napoli Michele Di Bari che aveva mostrato interesse e manifestato la sua intenzione di intervenire”. Il rappresentante del governo aveva escluso l’installazione di metal detector fissi ma si era impegnato – a detta della preside – ad effettuare dei controlli a campione con dei dispositivi. Nello scorso mese di dicembre, inoltre, a Ponticelli sono arrivati i cani antidroga per un’azione mirata. Pirrone, tuttavia, chiede di più: “Tante volte ho invocato la necessità di installare dei metal detector. Aspetto fiduciosa che il mio appello non cada nel vuoto. Abbiamo in corso interlocuzioni e sono certa che si farà qualcosa”.

La dirigente del “Marie Curie” oggi stesso è stata convocata dai Carabinieri per fare un punto della situazione. “Più volte – spiega al nostro giornale la dirigente – siamo dovuti intervenire per sequestrare dei coltelli che i ragazzi avevano introdotto in aula. Ho il dovere di garantire la sicurezza dei miei alunni, del personale scolastico. La cronaca ci riporta spesso a episodi di ferimenti ed aggressioni che non possiamo tollerare. Serve la prevenzione, è utile l’azione educativa, le lezioni di legalità ma tutto questo non è più sufficiente”.

Pirone è determinata. Vuole che si faccia quadrato, che su questa emergenza ci sia la sinergia delle istituzioni, delle agenzie educative ma anche delle forze dell’ordine. Un aiuto, intanto, arriva dal Tribunale per i Minorenni di Napoli. La presidente Paola Brunese ha infatti deciso – in piena sintonia con la Procura per i minori e con le altre componenti del processo penale minorile – di varare un collegio che si occuperà anche di quei reati che venivano seguiti secondo tempi ordinari (e inevitabilmente prolungati). “Sono favorevole – dice Pirone – ai processi per direttissima per i ragazzi armati di coltelli. Va arginato uno dei fenomeni più diffusi, a proposito di devianza giovanile. Dobbiamo lavorare tutti insieme perché sia chiaro che nessuno può girare con delle armi”.

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