Rivoltella fa il lifting e potenzia Centro di ascolto ed emporio della solidarietà / Provincia / Home

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di FRANCESCA GARDENATO
Cambiano i colori alle pareti, la logistica degli spazi, ma soprattutto la modalità di aiuto e di spesa. Grazie all’impegno di 115 volontari, è più colorato e più umano il nuovo Centro d’ascolto ed emporio della solidarietà di Rivoltella, inaugurato la scorsa domenica 12 gennaio, alla presenza del vescovo mons. Domenico Pompili, del sindaco di Desenzano, Guido Malinverno, e del direttore della Caritas diocesana, don Matteo Malosto.
Una grande festa con la partecipazione di circa 350 persone, riunitesi per conoscere il rinnovato spazio di incontro, oltre che di aiuto, dove “fare la spesa solidale” e tessere relazioni. L’obiettivo è aiutare e, soprattutto, accompagnare le persone in difficoltà verso un percorso di autonomia economica che si realizzerà, in una seconda fase, anche grazie alle “officine culturali”. 
Da molti anni a Rivoltella, presso la parrocchia di San Biagio e San Michele, la Caritas porta avanti un sostegno in beni alimentari a famiglie di residenti in difficoltà economiche. Oggi si tratta di 203 nuclei familiari per un totale di quasi 500 persone che, per il basso reddito certificato dall’Isee o su segnalazione dei Servizi sociali comunali, accedono ogni mese per ricevere un pacco alimentare, dopo un colloquio conoscitivo presso il Centro d’ascolto.
La Caritas di Rivoltella era nata nel 1981 per iniziativa dell’allora curato don Luigi Cottarelli. Le famiglie assistite provengono da tutto il comprensorio desenzanese: il 35% sono persone sole, il 10% sono famiglie con più di 5 componenti; il 45% degli utenti ha più di 55 anni, il 20% è over 65. Circa la metà dei nuclei familiari è assistito dal 2021 e la metà delle famiglie è italiana. 

Per erogare i propri servizi, il Centro Caritas si avvale della preziosa opera di 115 volontari: una quindicina sono attivi nel Centro d’ascolto, i restanti sono focalizzati sull’emporio per attività di gestione, supporto nei turni di apertura o in fase di formazione. 
«Questa “mutazione genetica” a cui stiamo assistendo – ha evidenziato il vescovo mons. Domenico Pompili –, dall’originario emporio dove si distribuivano beni di prima necessità al centro d’ascolto attuale, dove si scambiano beni di valore relazionale, ci dice che il cibo non è semplicemente materia, ma è l’occasione per stabilire delle relazioni. Lo spazio fisico – ha aggiunto il Vescovo – diventa allora lo spazio delle relazioni. Ed è possibile passare dai beni materiali a quelli immateriali, in una logica di condivisione. Questo segnale dà concretezza alla nostra sensibilità che è l’empatia, che significa sentire l’altro, ma se non diventa carità rischia di rimanere una sensibilità che non porta da nessuna parte. Qui, dall’empatia si è passati a un fare concreto, gratuito e reciproco che merita di essere benedetto ed evidenziato. Per tutto questo mi sento di dire grazie a don Alberto e soprattutto ai volontari e alle volontarie che daranno a questo spazio fisico la forma di un incontro».
Prima del taglio del nastro ufficiale, il Comune di Desenzano per mano del suo sindaco e il parroco don Alberto Giusti hanno sottoscritto il Protocollo d’intesa per la collaborazione alla Rete talenti e al servizio dell’emporio della solidarietà, coordinamento promosso dall’associazione di Carità San Zeno, tra Comune e parrocchie di Rivoltella e San Zeno di Desenzano.

Nel corso dell’ultimo anno, ha spiegato il parroco don Giusti, «ci siamo impegnati in un percorso di rinnovamento del nostro servizio, cercando di allinearci all’impostazione della Caritas italiana e Caritas diocesana. Lo scorso luglio, con il coinvolgimento di molti nuovi volontari, siamo riusciti a far partire il Centro d’ascolto: un luogo fisico e umano dove le persone possono trovare dei volontari appositamente preparati, che li ascoltano, danno loro informazioni, cercano di intercettare i loro bisogni per indirizzarli verso servizi pubblici o associativi che li possono aiutare. Accanto al Centro d’ascolto, è quindi nato l’emporio solidale, un modo nuovo di distribuire l’aiuto alimentare, non più con un pacco anonimo preconfezionato, bensì una sorta di “minimarket” gratuito, dove le persone, dotate di una tessera a punti in base alla composizione del nucleo familiare, possono “acquistare” liberamente i prodotti che preferiscono». Tutto questo, ha rimarcato don Giusti citando un’espressione di papa Francesco, «è stato possibile grazie a “un’amicizia sociale”, che contraddistingue la nostra comunità».
L’inaugurazione dell’emporio della solidarietà rappresenta un momento significativo per la comunità di Desenzano, ha sottolineato anche il sindaco Guido Malinverno. «Questo spazio, nato grazie alla collaborazione tra la parrocchia di Rivoltella, il Comune e la Caritas, non è solo un luogo di supporto materiale, ma un punto d’incontro per costruire dignità e speranza. Il ruolo della parrocchia è stato fondamentale, non solo perché promotrice dell’iniziativa ma anche come cuore pulsante di solidarietà e accoglienza. Ringrazio don Alberto e tutti i volontari per il loro impegno, che dimostra come la rete tra istituzioni, associazioni e cittadini possa fare davvero la differenza nella vita di tante famiglie in difficoltà».
Il centro sarà aperto anche sabato 18 e domenica 19 gennaio, durante l’orario delle Messe, per chi volesse conoscere il servizio in via Benedetto Croce 31. In tali date sarà promossa anche la raccolta di prodotti per l’igiene personale a favore delle carceri di Verona. Le porte dell’emporio sono aperte anche a nuovi volontari, disponibili a offrire del tempo una volta al mese, il mercoledì mattina o il sabato pomeriggio. I contatti utili sono: caritasdesenzano@gmail.com o 335.6235105.

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