Regione Autonoma della Sardegna – La Giunta regionale approva il Piano regionale di sviluppo. La presidente Todde: «Un cambiamento epocale rispetto al passato»

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Cagliari, 22 gennaio 2025 – La Giunta regionale ha approvato il Piano regionale di sviluppo (Prs) 2024-2029, il documento di programmazione pluriennale che contiene le strategie e linee progettuali attraverso cui la Regione intende raggiungere gli obiettivi per lo sviluppo economico, sociale, ambientale prefissati nel programma di governo della presidente Alessandra Todde.
«Un importante documento di programmazione che declina le dichiarazioni programmatiche in azioni misurabili che orientano e ispirano l’operato della Giunta e della legislatura, rendendo trasparenti le priorità di questa amministrazione», dichiara la presidente Todde.
«A livello di metodo – continua – se ne è scelto uno orientato alla misurazione degli obiettivi. Il Prs, per la prima volta, contiene l’indicazione di obiettivi che ispirano le politiche da attuare, misurano i risultati e conseguentemente i finanziamenti assegnati e da assegnare. Tutto il Prs, infatti, è uno strumento dinamico che ogni anno si aggiorna».
I valori degli indicatori sono stati calcolati in ragione della dotazione finanziaria esistente e delle Linee progettuali individuate. Pertanto, non sono rappresentativi dei valori più generali, influenzati da fattori esterni alla sfera d’azione del Sistema Regione. Gli stessi indicatori saranno monitorati e rimodulati in occasione dell’aggiornamento annuale attraverso il Documento di economia e finanza regionale (Defr).
«Abbiamo ribaltato il modo di pensare – afferma la presidente -. Prima abbiamo individuato gli obiettivi, poi ci siamo seduti per studiare e capire come raggiungerli concretamente. Un cambiamento epocale rispetto al passato, quando il Prs veniva considerato un provvedimento “ancillare”. Tanto la programmazione non veniva fatta. Oggi noi stiamo dicendo cosa faremo indicando risorse certe, senza fare propaganda».
Come ha spiegato la presidente Todde, il Prs è suddiviso in dieci ambiti strategici:

  • Sanità e salute;
  • Politiche sociali;
  • Il buon lavoro;
  • Conoscenze e cultura;
  • Governo del territorio;
  • Ambiente e paesaggio;
  • Trasporti e reti tecnologiche;
  • Transizione energetica;
  • Sviluppo economico e sociale sostenibile;
  • Nuovo sistema Sardegna.

All’interno di ognuno di questi vengono riportati nel dettaglio tutti gli obiettivi che la Regione intende raggiungere da qui al 2029. Per brevità, la presidente ne ha sottolineato alcuni di ogni ambito, considerati tra i più impattanti sul futuro socio-economico della popolazione sarda.

Sanità e salute

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Procedura celere

 

  • Rafforzare l’azione dei medici di base, modificandone compiti amministrativi e ambulatoriali.
  • Taglio delle liste d’attesa.
  • Ospedale dei Bambini: offrire un servizio d’eccellenza per i piccoli pazienti sardi, oggi spesso costretti a intraprendere gravosi viaggi per ricevere cure in ospedali del continente che potrebbero essere erogate in Sardegna.
  • Riforma del Cup.
  • Attenzione ai lavoratori della sanità.
  • Sinergia tra assistenza territoriale e ospedaliera.
  • Potenziare l’accesso alle cure e la prevenzione.

Politiche sociali

  • 300 milioni stanziati per il piano straordinario di manutenzione degli edifici Area, l’azienda regionale che si occupa dell’emergenza abitativa per le persone in condizioni economiche disagiate.
  • 102 milioni (di cui 48 già stanziati e 54 da stanziare) sono dedicati al finanziamento del Reddito di inclusione sociale (Reis).
  • Psicologo di base e per le scuole;
  • Prevenzione violenza sulle donne e presa in carico delle vittime.

Il buon lavoro

  • Riqualificazione dei disoccupati (in modo particolare quelli delle aree di crisi industriale irreversibili).
  • Bonus di sostegno al lavoro dignitoso, con premialità previste per le piccole e medie imprese (Pmi) che offrono lavoro tutelato, adeguatamente retribuito e duraturo.
  • Incentivare rientro dei cervelli (sardi e non).

Conoscenza e cultura

  • 409 milioni per il diritto allo studio, destinati alle politiche a favore dei disabili, alle borse di studio e all’abbattimento del costo degli affitti, dei libri e dei trasporti.
  • 188,5 milioni per il sostegno ai settori cinema, teatro, musica e cultura.
  • Legge quadro sull’Istruzione.

Governo del territorio

  • Aggiornamento del Piano paesaggistico regionale (Ppr).
  • 408 milioni per i progetti di sviluppo urbano sostenibile e di rigenerazione urbana.
  • 337 milioni per le aree interne dell’Isola, per interventi da realizzare con i comuni e le comunità montane.

Ambiente e paesaggio

  • 1 miliardo e 700 milioni per l’efficientamento delle risorse idriche (422 milioni stanziati e 1 miliardo e 200 milioni da stanziare);
  • 346 milioni per interventi di mitigazione rischio idrogeologico.
  • 88,6 milioni per la conservazione e tutela degli ecosistemi costieri.
  • 25 milioni per la realizzazione della nuova scuola forestale a Nuoro.
  • 5 milioni per la realizzazione della cittadella della Protezione civile.

Trasporti e reti tecnologiche

  • 582 milioni per la nuova continuità territoriale (persone e merci);
  • Aiuti sociali per il trasporto aereo e nuove rotte aeree.
  • Ferrovia Nuoro-Abbasanta.
  • 598,5 milioni per la messa in sicurezza e la manutenzione delle strade.

Transizione energetica

  • Creazione dell’Agenzia energetica regionale.
  • 678 milioni per gli incentivi all’energia rinnovabile + 112 milioni per la realizzazione di comunità energetiche.
  • 64 milioni efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati.

Sviluppo economico e sociale sostenibile

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

  • 120 milioni per l’attrazione degli investimenti e la competitività.
  • 280 milioni per produzioni agricole, alimentari, forestali e la pastorizia.
  • 460 milioni per lo sviluppo industriale (aree industriali, incentivi, startup).
  • 310 milioni per l’economia del mare (pesca, ambiente, portualità, turismo).
  • 720 milioni per internazionalizzazione, promozione, valorizzazione dell’immagine della Sardegna.
  • 221 milioni per l’artigianato (incentivi, ricostituzione ente I.S.O.L.A., nuovo sito sull’artigianato).

Nuovo sistema Sardegna
Il nuovo sistema Sardegna si regge su due pilastri, che saranno i nuovi fondamenti dell’Autonomia:

  • Cantiere riforme.
  • Un nuovo attivismo politico nei confronti dello Stato.
    Con il Cantiere riforme si vuole procedere alla revisione dello Statuto e della Legge statutaria, all’approvazione di una nuova legge elettorale e a una nuova organizzazione regionale attraverso la revisione delle Leggi regionali 1/77 e 31/98. Inoltre, è prevista l’istituzione di una regia unitaria della programmazione per la gestione e l’impiego dei fondi provenienti da diverse fonti, come i fondi europei (per lo sviluppo e gli investimenti), il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), i fondi per la coesione nazionale e le risorse interne della Regione stessa.
    Ciò implica un ampio coinvolgimento e una stretta coordinazione tra tutti gli assessorati e gli uffici regionali, esattamente come è avvenuto finora e ha segnato una cesura rispetto al passato: “pensiamo alla Legge 20”, ricorda la presidente, “che ha visto collaborare in poco tempo uffici e assessorati uniti in un unico obiettivo”.



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