PIANO 2025-2027
In attesa dell’approvazione formale da parte della Commissione Europea, il nuovo Piano PSA 2025-2027 è già “direttamente applicabile”. Lo scrive il Direttore Generale della Sanità Animale Giovanni Filippini in una circolare alle Regioni e al settore. Il Piano- trasmesso il 20 gennaio ai Servizi Veterinari- si applica “unitamente alla vigente Ordinanza commissariale e ai regolamenti europei di settore”.
Adeguamento del Piano alla UE– La Commissione è già in possesso del nuovo Piano, adeguato alla durata triennale richiesta dalle nuove regole europee, e rispondente alle richieste formulate dalla stessa Commissione “per sopraggiunte esigenze gestionali, giuridiche e normative”. Le variazioni sono evidenziate nel documento con la dicitura ‘INTEGRAZIONE’ e con parentesi quadre, che contraddistinguono le parti aggiornate con le nuove disposizioni vigenti.
Raccomandazioni– Limitatamente alle regioni infette, la circolar ministeriale ribadisce “la necessità di elaborazione, revisione ed applicazione di specifici piani di eradicazione, contestualizzandoli alle diverse situazioni epidemiologiche e cluster di infezione”. La Dgsa ribadisce anche “la necessità e l’importanza di una scrupolosa alimentazione dei sistemi informativi dedicati, di una adeguata programmazione delle attività, in particolare per quanto riguarda gli aspetti della preparazione alla gestione di una eventuale emergenza, nonché della formazione e degli esercizi di simulazione”. È “fondamentale” anche la predisposizione e l’organizzazione delle attività relative all’individuazione delle eventuali zone di restrizione e delle conseguenti misure di controllo da porre in essere nelle stesse.
Co-finanziamento europeo– Rientrano nei costi ammissibili al cofinanziamento europeo le attività dettagliate dalla circolare Dgsa, da gestire nei sistemi informativi ufficiali ai fini delle rendicontazioni periodiche. Fornendo una linea guida della Commissione per la gestione della PSA in cofinanziamento, il Ministero della Salute evidenzia che “è necessario disporre di procedure specifiche atte a dimostrare le spese sostenute”. Sono ammesse al co-finanziamento europeo le seguenti attività:
– il campionamento e i test diagnostici di suini domestici nelle zone libere e in quelle sottoposte a restrizione, inclusi i test eseguiti come controlli premoving, ed in base alla tipologia di allevamento;
– il campionamento e i test diagnostici nei cinghiali selvatici nell’ambito della sorveglianza passiva, passiva rafforzava e nella sorveglianza attiva, quest’ultima limitatamente alle aree non di recente infezione, ovvero dove la PSA è presente da più di 1 anno e la sorveglianza passiva è stata condotta per almeno 1 anno;
– il campionamento, nell’ambito della sorveglianza passiva e in seguito a segnalazione, di cinghiali selvatici morti o abbattuti per presenza di segni ascrivibili alla PSA, la rimozione e lo smaltimento in sicurezza di cinghiali morti o abbattuti per presenza di segni ascrivibili alla PSA nel raggio di 50 km da un caso confermato e campionati, le attività di abbattimento nel raggio di 50 km dal confine dell’area infetta di femmine di cinghiale adulte o subadulte;
– l’acquisto di materiale per l’attività di formazione ed informazione;
– l’acquisto di disinfettante per prevenire l’introduzione e diffusione della malattia.
Indennità in Sardegna– In riferimento alla regione Sardegna, che lo scorso settembre 2024 ha raggiunto lo status di indenne da PSA, dal 2025 condurrà le attività di sorveglianza come da Piano 25/27 e non più con attività separate e differenziate dal restante territorio nazionale.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link