Giustizia: la Camera approva il decreto legge

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Tutte le novità introdotte dal provvedimento che ha avuto il definitivo via libera senza modifiche al testo uscito dal Senato

Da magistratura e organizzazione del sistema giudiziario, a carceri e braccialetto elettronico.
Sono i principali argomenti su cui intervengono, introducendo significative novità all’ordinamento vigente, gli 11 articoli del decreto legge Giustizia, che, dopo il via libera del Senato, è stato ora approvato definitivamente, senza modifiche al testo uscito da Palazzo Madama, con il voto alla Camera.
Nell’aula di Montecitorio, il provvedimento è passato con 163 voti favorevoli e 103 astensioni.
Nuove norme che necessiteranno di tempo per produrre appieno i loro effetti in un settore molto delicato come quello dell’amministrazione della giustizia. Che, tra l’altro, nel 2024 ha fatto purtroppo registrare un record assoluto sul fronte dei detenuti in carceri sempre troppo sovraffollate.

Edilizia carceraria: i nuovi poteri del commissario

Proprio al tema dell’edilizia penitenziaria è dedicato un intero articolo, il numero 6, del testo di legge.
Il decreto appena approvato completa e innova infatti innanzitutto la normativa e la relativa disciplina sulla figura del “commissario straordinario”, intervenendo per esempio su poteri e compenso (che si aggiungerà a quello già percepito qualora si tratti di un dipendente), così come sulla durata dell’incarico, che è stata estesa fino al 31 dicembre 2026.
Il commissario potrà avvalersi di una struttura di supporto formata da 5 esperti e della vigilanza collaborativa dell’Autorità nazionale anticorruzione. Avrà inoltre facoltà di stipulare protocolli per avvalersi gratuitamente di stazioni appaltanti, del codice dei contratti pubblici e del supporto di società partecipate dallo Stato, mentre è stata soppressa la previsione dell’intesa con i presidenti di Regione competenti territorialmente sulle aree interessate dai progetti.
La somma per la costruzione delle nuove strutture carcerarie è incrementata di quasi 96 milioni di euro, provenienti dai fondi per la riforma della magistratura ordinaria, per il rimborso delle spese legali agli imputati assolti e per la giustizia riparativa.

Il carcere di Bollate, Milano

Suicidi in carcere: i dati 2024

Ovviamente, la realizzazione delle nuove carceri richiederà tempo. Ma il problema delle condizioni di vita dei carcerati è drammaticamente sempre più attuale.
Come testimonia l’ultimo report del Garante dei detenuti, presentato a inizio anno, il 2024 è stato l’anno in cui si sono verificati più suicidi tra i detenuti da quando, ovvero da oltre 30 anni, la statistica viene rilevata dal Ministero.
Il precedente record, 84 suicidi, risaliva al 2022. La statistica ufficiale al 20 dicembre dello scorso anno era già attestata a 83 (in 54 istituti, il 28% del totale, 51 dei quali con indice di sovraffollamento superiore a 100), con una forbice tra 20 e 74 anni di età. Il totale degli ultimi 10 anni è così salito a quota 603, a cui si aggiungono altri 20 morti per cause da accertare. Ma, basandosi sulle notizie di stampa, con l’ultimo caso del 31 dicembre si è toccata quota 90.
I dati aggiornati al 20 dicembre sottolineano tra l’altro che il 46% dei suicidi è avvenuto tra chi si trovava in custodia cautelare in carcere, il 77% in sezioni a custodia chiusa e il 54% nei primi 6 mesi di detenzione. La regione maggiormente interessata dal fenomeno è la Campania (11 casi), seguita dal Veneto (9). Il tutto senza dimenticare che ci sono stati anche 2.035 tentati suicidi e 12.544 atti di autolesionismo .

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Cosa cambia per braccialetto elettronico e misure cautelari

Tornando alle nuove previsioni del decreto-legge relativamente agli autori di condotte illecite, l’articolo 7 interviene sulla disciplina del cosiddetto “braccialetto elettronico”, introducendo norme più rigide, così come in materia di osservanza delle misure cautelari degli arresti domiciliari, dell’ordine di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona illesa.
Il testo, al riguardo, precisa che, nell’ambito dell’accertamento della fattibilità tecnica di queste misure, la polizia giudiziaria è tenuta a includere anche una concreta verifica della fattibilità operativa. In un altro articolo viene inoltre estesa anche ai soggetti che svolgono lavori di pubblica utilità come pena sostitutiva per i reati puniti con pena detentiva non superiore a 3 anni, la copertura assicurativa contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

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Dl Giustizia: le novità per la magistratura

La prima parte del decreto è dedicata all’organizzazione del sistema giudiziario, con particolare riguardo alla magistratura. Tra le novità per i giudici, l’imposizione di un limite al conferimento di nuovi incarichi direttivi o semidirettivi, per i quali il magistrato potrà presentare domanda non prima di 5 anni dall’assunzione delle funzioni. Per i giudici che si occupano di procedimenti in materia di famiglia viene invece meno il limite dei 10 anni di permanenza nell’incarico presso lo stesso ufficio.
Diventano poi obbligatori i corsi di formazione per i soli magistrati che hanno già ottenuto il conferimento o la conferma di incarichi direttivi e semidirettivi. E viene dimezzato, a 12 mesi, il periodo di assegnazione all’Ufficio del processo dei giudici onorari di pace nominati fino al 31 dicembre 2026. Infine, vengono differite ad aprile 2025 le elezioni dei Consigli giudiziari e del Consiglio direttivo della Corte di Cassazione, disponendo anche che il requisito dei 4 anni di servizio residui, prima del collocamento a riposo, non si applichi più per il conferimento degli incarichi direttivi.
Le ultime previsioni del testo riguardano invece una modifica delle norme sulla gestione delle crisi d’impresa, attraverso una interpretazione autentica della parte normativa relativa alla norma transitoria.

Alberto Minazzi



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