Fake news, un’epidemia digitale che mette a rischio la salute pubblica

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


La disinformazione, compresa quella sanitaria, è rappresentata da dati falsi o fuorvianti condivisi involontariamente sui social network oppure da informazioni deliberatamente ingannevoli. Considerando che nell’era dei social media le informazioni e le disinformazioni sono istantanee e che l’Intelligenza Artificiale contribuisce a generare falsità e finzione, la disinformazione e la cattiva informazione in materia di salute non possono più essere viste come un fastidio accademico, ma piuttosto come una seria minaccia sociale perché hanno effetti dannosi e distruttivi per la sanità pubblica.

Fake news, un’epidemia digitale che mette a rischio la salute pubblica

Microcredito

per le aziende

 

Gli autori suggeriscono che i governi e i divulgatori scientifici dovrebbero impegnarsi per garantire che i messaggi sulla salute pubblica siano pertinenti per l’individuo.



Oggigiorno, il fenomeno è diventato altresì uno strumento deliberato per attaccare e screditare scienziati e professionisti della salute allo scopo di ottenere vantaggi politici.

Per rispondere a questo pericolo e combattere l’ondata di disinformazione e cattiva informazione agendo proporzionalmente, è necessario innanzitutto riconoscere tale minaccia e prenderla sul serio. Le aziende tecnologiche, attraverso le quali passa la moderna comunicazione di massa, sembrano tuttavia non farlo abbastanza.

È quanto sostengono gli autori di un articolo pubblicato su The Lancet in cui affrontano la questione anche alla luce della recente decisione di Meta, una delle maggiori piattaforme digitali e una delle principali fonti di disinformazione sulla salute, di porre fine al fact-checking seguendo una tendenza a ridurre la supervisione già in atto da tempo.

La verifica puntigliosa dei fatti e delle fonti, ossia il lavoro di accertamento degli avvenimenti e dei dati per controllarne la veridicità e la fondatezza, avverrà ora tra pari. Le persone sono lasciate sole a distinguere tra scienza e finzione.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Sebbene il fact-checking non possa eliminare completamente il materiale inesatto, impreciso o menzognero, gli esperti ritengono che sinora abbia fatto comunque la differenza nel tentativo di arginare il fenomeno, emerso in modo importante in occasione della pandemia di Covid-19 quando vennero diffuse una serie di affermazioni fuorvianti sul virus e sulle contromisure mediche. Si teme che la rimozione di questo procedimento di verifica esponga ancora di più ed in maniera incontrollata le persone a contenuti potenzialmente dannosi.

Gli autori denunciano che la disinformazione sanitaria, favorita dall’aumento dell’uso dei social media, è stata trasformata in un’arma di propaganda politica che sfrutta la paura e l’ansia delle persone nonché l’urgenza di determinati eventi, minando la fiducia del pubblico e ostacolando l’azione collettiva durante le crisi di salute pubblica.

Oggi i contenuti fuorvianti riguardano, ad esempio, le informazioni sulla prevenzione e il trattamento delle malattie, come il cancro e possono indurre i pazienti ad abbandonare le cure basate sulle evidenze scientifiche in favore di alternative sostenute dagli influencer.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

C’è disinformazione anche sulla salute mentale, minimizzando la gravità delle condizioni e sulla promozione di integratori non regolamentati, che affermano di funzionare per tutto, dalla perdita di peso all’inversione dell’invecchiamento.

Poiché la disinformazione spesso si diffonde più velocemente dei fatti, gli autori sottolineano quanto sia essenziale, pertanto, che i fatti vengano trasmessi in un modo che non lasci spazio ad interpretazioni errate.

Riconoscono, tuttavia, che combattere la disinformazione non sia così semplice come correggere i fatti. Spiegano che ciò significa affrontare la manipolazione intenzionale e il modo in cui gli algoritmi delle piattaforme indirizzano l’attenzione delle persone.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Secondo gli esperti, combattere la disinformazione richiede un approccio sistematico, non lasciato a sforzi individuali volontari, che deve essere simile a quello che si mette in atto per frenare la diffusione di agenti infettivi.

Bisogna cioè trovare e contenere la fonte, identificare proattivamente i soggetti più vulnerabili ai suoi effetti ed immunizzare la popolazione contro tali affermazioni fornendo chiare risorse educative. Occorre, quindi, insegnare alle persone su come verificare i fatti e identificare fonti credibili. E se da una parte l’Intelligenza Artificiale rappresenta una minaccia, dall’altra potrebbe aiutare gli individui in tal senso segnalando i contenuti privi di basi scientifiche.

Prima di attuare qualsiasi intervento, è essenziale innanzitutto comprendere e modificare le narrazioni che influenzano negativamente le decisioni sulla salute, riconoscendo i determinanti emotivi.

Anziché semplificare semplicemente fatti complessi, come spesso accade, gli autori suggeriscono che i governi e i divulgatori scientifici dovrebbero impegnarsi per garantire che i messaggi sulla salute pubblica siano pertinenti per l’individuo non solo per fornire informazioni accurate, ma anche per promuovere un ambiente di fiducia e comprensione, riconoscendo aree di incertezza ed incognite a cui la scienza non sa ancora dare risposta.

Contabilità

Buste paga

 

Intanto il governo australiano ha recentemente annunciato l’intenzione di introdurre pesanti multe per le piattaforme che non impediscono la diffusione della disinformazione, mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha adottato misure specifiche per incoraggiare una comunicazione responsabile delle informazioni sanitarie e per segnalare i contenuti fuorvianti e la Commissione Europea ha pubblicato delle raccomandazioni per affrontare la disinformazione sul Covid-19 attraverso comportamenti mirati.

Considerando che ci sono individui che vi lavorano per educare il pubblico in modo creativo ed efficace, i social media potrebbero trasformarsi anche in uno strumento positivo per combattere quella disinformazione che, allo stesso tempo, essi favoriscono.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link