Impennata dei casi influenzali in regione: chi ha diritto al vaccino gratuito e come proteggersi dalle sindromi simil-influenzali.
L’influenza stagionale sta mettendo sotto pressione l’Abruzzo, che con 23.300 casi segnalati si piazza in cima alla classifica nazionale per numero di malati. L’ultimo rapporto del sistema di sorveglianza RespiVirNet, gestito dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), evidenzia un aumento significativo delle infezioni durante la seconda settimana di gennaio. A livello nazionale, il tasso medio d’incidenza è di 14,3 casi ogni mille abitanti, mentre in Abruzzo ha raggiunto il 19,42.
Dal 6 al 12 gennaio, in Italia sono stati stimati circa 841.000 nuovi malati di sindromi influenzali, portando il totale stagionale a 6,8 milioni di casi dall’inizio della sorveglianza. In tutte le fasce d’età si registra un incremento, ma i più colpiti sono i bambini sotto i 5 anni, con 25,5 casi ogni mille assistiti, in crescita rispetto ai 22,6 della settimana precedente. Le regioni più colpite, oltre all’Abruzzo, sono Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia, mentre Molise, Basilicata e Calabria non partecipano attivamente al monitoraggio. Oltre ai virus influenzali, gli esperti segnalano una forte presenza di altri virus respiratori come il virus sinciziale (RSV) e il Covid.
In cima alla classifica nazionale.
L’Abruzzo supera la Campania e si conferma la regione con la situazione più critica, raggiungendo una soglia di intensità alta (colore rosso) con 19,42 casi ogni 1.000 abitanti. La Campania segue con 17,08, rientrando nell’intensità media (colore arancione). Le soglie di riferimento in Italia vanno da 5,65 casi per mille (verde, livello basale) a oltre 20,70 (rosso intenso, intensità molto alta).
Nel dettaglio, il monitoraggio in Abruzzo coinvolge 83 medici sentinella, che nell’ultima settimana hanno riportato 1.995 casi su 102.725 pazienti, pari a oltre 23.000 malati sull’intera popolazione. Tra le fasce d’età, il tasso più elevato riguarda i bambini sotto i 4 anni (45,26 per mille), seguiti dalla fascia 5-14 anni (28,91), dagli adulti 15-64 anni (19,86) e infine dagli over 65 anni (12,64).
Il sistema di monitoraggio.
La rete RespiVirNet, coordinata dall’ISS con il Ministero della Salute, si avvale della collaborazione di medici di base, pediatri e laboratori regionali. Il suo obiettivo è monitorare l’andamento delle sindromi simil-influenzali, stimarne l’incidenza e determinare le caratteristiche delle epidemie stagionali. L’ISS raccoglie e analizza i dati settimanalmente, pubblicando un report aggiornato sull’evoluzione della situazione nazionale.
Picco atteso entro fine mese.
Gli esperti prevedono il picco dei contagi per la fine di gennaio. È ancora consigliato vaccinarsi, non solo per proteggere se stessi, ma anche per ridurre la diffusione del virus. La vaccinazione è accessibile attraverso il medico di famiglia, il pediatra o le farmacie convenzionate. Anche i servizi di Igiene Pubblica e Pediatria di Comunità sono attivi per facilitare l’accesso.
Chi ha diritto al vaccino gratuito.
Nelle strutture sanitarie delle Asl, il vaccino è offerto gratuitamente a diverse categorie di cittadini:
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Persone con più di 60 anni e donne in gravidanza o postpartum;
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Persone dai 7 ai 60 anni con patologie che aumentano il rischio di complicanze influenzali, oltre ai bambini sani tra 6 mesi e 6 anni;
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Bambini e adolescenti in cura con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye;
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Residenti in strutture di lungodegenza;
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Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio;
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Operatori sanitari e socio-sanitari che assistono persone vulnerabili;
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Personale delle forze dell’ordine e dei Vigili del Fuoco;
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Lavoratori esposti che possono beneficiare della vaccinazione per motivi professionali;
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Addetti a contatto con animali, come allevatori e veterinari;
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Donatori di sangue.
Vaccinarsi è una misura semplice ed efficace per limitare l’impatto dell’influenza sulla salute pubblica e sulla produttività.
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