Verona-Lazio 0-3, gol di Gigot, Dia e Zaccagni

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La squadra di Baroni va in vantaggio dopo appena 90 secondi di gioco con un colpo di testa di Gigot. Il raddoppio è di Dia al 21′, poi nella ripresa fissa il risultato l’ex Zaccagni. Al 90′ espulso Duda

dal nostro inviato Stefano Cieri

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Riparte la Lazio. Con un rotondo e convincente 3-0 sul Verona la squadra di Baroni torna al successo che mancava dal 21 dicembre (2-1 a Lecce) e si riprende il quarto posto che la Juve le aveva soffiato ieri. Partita mai in discussione largamente dominata dai biancocelesti che avrebbero potuto anche segnare qualche gol in più. Imbarazzante invece la prova del Verona che, nel giorno del debutto della nuova proprietà Usa, fa una figuraccia che apre interrogativi pesanti sulla consistenza della squadra gialloblù che adesso si ritrova pure al terz’ultimo posto. 

uno-due lazio

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Pronti via e la Lazio è già avanti. Il gol che stappa la gara lo realizza Gigot con un colpo di testa su angolo di Zaccagni dopo appena due minuti. Un vantaggio che potrebbe però durare solo una manciata di secondi se Tengstedt fosse più reattivo sulla palla che gli arriva in area dopo un rimpallo: l’attaccante danese tarda a concludere e, quando lo fa, Provedel gli ha già chiuso lo specchio. Il botta e risposta sembra il preludio ad una partita equilibrata e scoppiettante. E invece da qual momento e fino a 5 minuti prima dell’intervallo la gara è un monologo della Lazio che prende il controllo delle operazioni a metà campo e non lo molla più. I biancocelesti arrivano sempre primi sul pallone, fanno girare la sfera senza perdere tempo e quando possono affondano. Il gol del raddoppio arriva al 21’ grazie ad una improvvisa verticalizzazione di Guendouzi sulla quale Dia è il più lesto di tutti a credere. Il centravanti senegalese punta la porta avversaria e, una volta giunto in area, fredda Montipò. Baroni schiera la squadra con il consueto 4-2-3-1, con gli uomini annunciati (rientrano Gila, Zaccagni e Castellanos dopo le rispettive squalifiche; in difesa Hysaj e Gigot fanno rifiatare Marusic e Romagnoli). Zanetti risponde con un 3-5-2 che dovrebbe esaltare gli uno contro uno dei veronesi. Ma il progetto non decolla, perché la Lazio corre di più e soprattutto fa girare più velocemente la palla. Soffrono soprattutto i tre centrocampisti Duda, Serdar e Suslov che sono sovrastasti da Guendouzi e Rovella, ma anche dai tre trequartisti laziali che a turno ripiegano in mezzo al campo. La formazione ospite potrebbe addirittura triplicare attorno alla mezzora, quando ha tre buone opportunità, ma Castellanos e Guendouzi sono poco precisi, mentre sul tiro di Isaksen Montipò si supera per sventare la minaccia. La Lazio rallenta solo un po’ negli ultimi cinque minuti della prima frazione e il Verona per poco non ne approfitta per riaprire la partita. Prima c’è un tiro di Duda che termina di poco fuori, poi una conclusione di Tengstedt neutralizzata da Provedel, infine un colpo di testa di Serdar che colpisce la parte alta della traversa.

la chiude zac

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Contabilità

Buste paga

 

La fiammata nel finale di tempo pare l’inizio di una partita diversa e più convincente da parte dei padroni di casa. Zanetti, per dare concretezza al proposito, butta pure dentro il più offensivo Livramento per Dawidowicz. Il modulo diventa un 4-2-4 da assalto all’arma bianca. Ma in realtà, a parte qualche mischia in area, il Verona non produce nulla. La lazio tiene invece botta e si rende pericolosa quando ne ha l’occasione. Su una di queste opportunità arriva il gol del 3-0. Lo realizza Zaccagni al 12’ dopo che Dia approfitta di un errato retropassaggio di Tchatchoua e serve al capitano una palla che deve solo essere messa dentro. Zanetti prova a riaprire la gara con altri cambi. Entrano Kastanos (per Suslov) e Lazovic (per Tengstedt) e i gialloblù cambiano ancora modulo, passando al 4-3-3. Ma l’inerzia della gara sostanzialmente non cambia, anche perché pure Baroni mette dentro un po’ di forze fresche. Tra i biancocelesti entrano Romagnoli (per Gigot), Dele-Bashiru (per Zaccagni) e Pedro (per Isaksen), poi anche Pellegrini (per Tavares) e nei minuti finali Castrovilli al posto di Rovella. Mosse che finiscono con il congelare la partita. Il Verona col passare dei minuti tira i remi in barca e la Lazio sfiora il quarto gol prima con Castellanos e poi con Dia. Nel finale c’è spazio solo per l’evitabilissimo (ma sacrosanto) secondo giallo di Duda che viene così espulso. Per i padroni di casa, oltre al danno la beffa.





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