l’eleganza italiana scelta dai brand di alta gamma

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LA LORO STORIA GLORIOSA – cominciata più di un secolo fa a Grandate, nel Comasco – è parte della storia stessa della moda italiana: lo conferma una mostra, recentemente inaugurata a Milano, a Palazzo Morando, cui il gruppo comasco Clerici Tessuto ha contribuito con materiali esclusivi, come campionari antichi e tessuti d’archivio. Aperta fino al 15 giugno, la mostra, intitolata ‘Galtrucco. Tessuti Moda Architettura’, è organizzata da Lorenzo Galtrucco Spa in collaborazione con il comune di Milano. L’esposizione intende far rivivere, nelle sale del museo, gli anni dell’attività commerciale dell’azienda Galtrucco: una realtà legata a doppio filo alla storia di Milano, raccontata in un percorso che inizia negli anni Venti del Novecento e continua attraverso il periodo cupo della Seconda guerra mondiale, cui fa seguito la ripresa economica degli anni Sessanta, fino agli albori del nuovo millennio. I tessuti forniti da Clerici Tessuto, accanto a capi iconici di marchi come Krizia, Chloé e Armani, riescono a far immergere il pubblico in un vero e proprio viaggio attraverso decenni di eleganza e creatività italiana. Creatività, formazione continua, specializzazione e passione hanno effettivamente reso Clerici Tessuto, negli anni, il fornitore di riferimento dei principali brand della moda, in Italia e non solo. Con le sue linee di abbigliamento donna e uomo, accessori e arredamento, il gruppo comasco rappresenta, infatti, una delle più importanti realtà tessili mondiali per il settore del lusso.

Il punto di forza di Clerici Tessuto è, soprattutto, aver saputo costruire e gestire una micro-filiera, basata sulle proprie risorse creative e produttive e sui migliori partner del tessile italiano. Un valido esempio di questo know-how è la nuova collezione ‘TexHomme’, presentata alla 39esima edizione della fiera tessile Milano Unica, a luglio. Parte della proposta maschile dell’azienda per l’autunno/inverno 2025-26, ‘TexHomme’ è un progetto innovativo nell’ambito dei giubbotti tecnici, che mira a fornire al cliente un servizio completo, dal delinearsi dell’idea al capo finito. Realizzato il disegno da trasferire su tessuto, dato dal cliente o creato dai disegnatori interni, Clerici Tessuto offre la possibilità di seguire lo sviluppo del taglio per il capo e il confezionamento del capo stesso, così che il cliente possa affidarsi completamente all’azienda per la realizzazione del prodotto finito.

In questa direzione si inserisce anche la collaborazione con Tintoria Emiliana, di cui potranno avvalersi le linee maschili: per la prima volta, grazie alle competenze dell’azienda – che ha sede a Modena ed è specializzata nel tinto in capo e nella confezione – Clerici Tessuto estende e amplia le proprie proposte ai clienti. E garantisce la possibilità di avvicinarsi al prodotto finito, per mostrare la resa dei tessuti attraverso le tecniche all’avanguardia di tintura e finissaggio messe a punto da Tintoria Emiliana. Parallelamente, il gruppo comasco ha rinnovato, per altri tre anni, la licenza per la produzione e distribuzione di tessuti Larusmiani: l’azione contribuisce a consolidare Clerici nel settore tessile di alta gamma per la moda maschile.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Intanto, Clerici Tessuto aveva chiuso il 2023 con ricavi per 62 milioni di euro, in linea con l’annata precedente, e aveva improntato alla cautela le previsioni sulla prima parte dell’anno puntando, in linea con il sentiment del settore, sul secondo semestre 2024. Le aspettative, tuttavia, si sono diffusamente ridimensionate: “all’inizio dell’anno eravamo più fiduciosi – ha dichiarato, nelle scorse settimane, Stefano Bernasconi (nella foto in alto), amministratore delegato di Clerici Tessuto -. Ma i numeri del tessile parlano di uno scenario globale ancora segnato dalla contrazione della domanda”. Se le cifre del 2024, non ancora ufficiali, confermeranno la temuta flessione dei ricavi, c’è comunque “la speranza che i prossimi mesi volgano per il meglio, grazie ad alcuni timidi segnali di una ripresa della domanda”. Proseguono, intanto, gli investimenti sul fronte della tecnologia e digitalizzazione, dall’installazione di nuovi telai al graduale spostamento sul digitale delle attività legate al prodotto, in integrazione con il parterre di clienti. Si avverte solo un certo rallentamento nell’introduzione dell’intelligenza artificiale, un processo che sta richiedendo – prosegue l’ad – “un tempo più lungo di quanto stimato”.

Prosegue, infine, l’impegno sul fronte della sostenibilità: grazie alle iniziative messe in atto finora, Clerici Tessuto è stato sponsor, anche quest’anno, del Venice Sustainable fashion forum, un appuntamento di rilevanza internazionale dedicato alla transizione sostenibile del settore moda. Organizzato da The European House-Ambrosetti, Confindustria Veneto Est e Sistema Moda Italia, l’iniziativa, tenutasi lo scorso autunno, ha riunito i principali stakeholder della filiera della moda e del lusso. In particolare, i protagonisti della filiera della moda – dalle manifatture di eccellenza alle Pmi – si sono confrontati, assieme a esperti ed esponenti delle istituzioni, sulle implicazioni che la transizione sostenibile ha già innescato in ambiti come la competitività, la produzione e i ricavi. L’obiettivo dell’iniziativa è stato proporre nuove soluzioni per ripensare l’approccio alla sostenibilità, nell’ottica della “rigenerazione” dell’intero settore, con impatti diretti sul capitale umano, sul quadro normativo, sulla trasformazione digitale, sulla tracciabilità e la trasparenza della filiera e, ultimo ma non meno importante, sull’approccio ai consumi.



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